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Ue: accordo su nuova direttiva patenti. Tutte le novità per le moto

La nuova Direttiva Patenti approvata dall’Unione Europea cambia le regole per chi guida le due ruote: formazione pratica obbligatoria per il passaggio tra le categorie A1, A2 e A, confermata la progressione graduale per accedere alle moto di maggiore potenza. Salta la proposta di estendere la guida delle 125 cc con la patente B a livello europeo. In arrivo anche la patente digitale valida in tutta l’UE
L’Unione Europea ha approvato la nuova direttiva che riforma le regole sulle patenti di guida. Si tratta di un intervento atteso da tempo, che punta a uniformare le normative nei vari Stati membri, migliorare la sicurezza stradale e aggiornare il sistema delle patenti alle nuove tecnologie e modalità di mobilità. Tra le novità, alcune toccano direttamente il mondo delle due ruote, sia per quanto riguarda l’accesso alle diverse categorie di moto, sia per la formazione e la gestione della patente stessa.
DUE ANNI PER RECEPIRLA
La nuova direttiva, che dovrà essere recepita dai singoli Paesi entro due anni, introduce una serie di cambiamenti trasversali che riguardano anche i motociclisti. La più evidente è l’introduzione della patente digitale europea. Oltre alla tradizionale versione fisica, ogni cittadino potrà avere la patente direttamente sul proprio smartphone, con validità legale in tutta l’Unione. Un passo verso la semplificazione e la digitalizzazione dei documenti di guida.
Sul piano normativo, la direttiva armonizza a livello europeo le conseguenze di sospensioni e ritiri della patente. Se un Paese decide di ritirare o sospendere la licenza di guida di un cittadino, questa decisione varrà automaticamente in tutti gli Stati membri. Un provvedimento che rafforza il principio di reciprocità e mira a impedire che un guidatore pericoloso possa aggirare sanzioni semplicemente spostandosi oltre confine.
Un’altra novità riguarda la possibilità, per gli Stati che lo vorranno, di anticipare a 17 anni l’accesso alla patente B per le auto, con l’obbligo di essere accompagnati da un adulto esperto durante la guida. Sebbene questa misura non tocchi direttamente il mondo delle moto, segna una generale apertura verso l’abbassamento dell’età di accesso alla guida motorizzata, con inevitabili ripercussioni future anche sulle due ruote.
I PASSAGGI PER OTTENERE LE PATENTI MOTO
Per quanto riguarda il settore motociclistico, la direttiva mantiene la struttura a “gradini” delle categorie A1, A2 e A, ma introduce una novità importante sul piano della formazione. Viene infatti stabilito, a livello europeo, che il passaggio da una categoria all’altra dovrà prevedere obbligatoriamente una formazione pratica presso una scuola guida o un istruttore certificato. Questo significa che per salire dalla patente A1 alla A2, o dalla A2 alla A, servirà in tutti i Paesi UE una formazione pratica certificata, in alternativa all'esame (cosa che già in Italia avviene da qualche tempo).
La direttiva non fissa uno standard unico per durata e contenuti della formazione, ma lascia ai singoli Paesi la libertà di stabilire le modalità operative. L’obiettivo è chiaro: migliorare la preparazione dei motociclisti, soprattutto nelle fasi di transizione verso moto più potenti, aumentando consapevolezza e capacità di gestione dei mezzi.
La nuova direttiva conferma anche i limiti di età e le progressioni già esistenti. Sarà quindi ancora possibile conseguire la patente A2 a partire dai 18 anni, mentre per la patente A, che consente di guidare motocicli di qualsiasi potenza, resterà necessaria l’età minima di 20 anni e il possesso della patente A2 da almeno due anni. La tanto discussa proposta di consentire il conseguimento diretto della A a 18 anni è stata accantonata, con la scelta di privilegiare un percorso graduale e formativo.
SUL 125 CON PATENTE B: OGNI STATO POTRA' DECIDERE (MA DA NOI SI PUO')
Un punto che ha sollevato molte discussioni tra gli appassionati riguarda la possibilità di estendere a livello europeo la guida delle moto 125 cc con la sola patente B. La direttiva, però, ha scelto di non uniformare questa norma. Ogni Stato manterrà la possibilità di regolamentare la questione in autonomia, come avviene già oggi in Italia, dove è consentito guidare una 125 cc con la patente B conseguita da almeno due anni. La mancata armonizzazione lascia inalterate le regole nazionali, evitando il rischio di stravolgere equilibri consolidati.
PATENTE DIGITALE PER TUTTI
La direttiva prevede l'introduzione di una patente digitale come nuovo standard di emissione, accessibile tramite smartphone e valida in tutta l'Unione, con la possibilità per i conducenti di richiedere comunque il formato cartaceo. Dopo l'approvazione ufficiale, gli Stati membri avranno quattro anni per recepire le nuove disposizioni e cinque anni e mezzo per implementare la nuova tecnologia; l'Italia ha già reso disponibile la versione digitale della patente per tutti i detentori italiani a dicembre 2024.
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