Attualità
Moto cinesi: perché ogni rosa ha le sue spine

La loro qualità è sempre crescente e il prezzo è imbattibile. Ma non sono esenti da difetti: ecco un paio di elementi da prendere in considerazione prima di comprarle
Nelle puntate precedenti: abbiamo parlato a lungo, suscitando ampio dibattito, sul fatto che in Italia la quota di mercato delle moto non premium (ossia, di produttori cinesi o legati alla Cina a livello produttivo) sia la più elevata d'Europa, con il 22%. E che di fatto le moto e gli scooter cinesi ormai non abbiano niente da invidiare agli omologhi europei o premium. Anzi: a fronte di un prezzo imbattibile, offrono tutto ciò che un motociclista medio e despecializzato possa desiderare. Insomma, sembrano proprio l'acquisto perfetto. E invece non è detto che sia così. Ecco perché.
I PEZZI DI RICAMBIO
Un tema emerso durante i nostri colloqui coi concessionari sparsi sul territorio nazionale riguarda la disponibilità dei pezzi di ricambio. E' questo un terreno sul quale i marchi premium, o comunque presenti da maggior tempo sul territorio nazionale, sono imbattibili, con tempi di attesa che (salvo imprevisti) non sono mai superiori a 2-3 giorni (ma in alcuni casi certi ricambi sono disponibili in tempo reale).
Con i nuovi marchi la musica cambia: "Abbiamo mezzi fermi da tre mesi perché mancano i pezzi, e i clienti poi si arrabbiano con me", dice a Dueruote un importante concessionario multimarca milanese. "Sappiamo che i cinesi arriveranno e si struttureranno bene anche su questo fronte, ma al momento oggi c'è ancora troppo distacco coi brand consolidati". E ben sappiamo che la fedeltà al marchio si costruisce con l'esperienza diretta e col passaparola: difficile che un mio amico compri una moto del brand X se io mi sono trovato male nella fase di post vendita. Che ormai diventa sempre più snodo cruciale per le aziende del nostro comparto.
IL VALORE FUTURO
Meglio l'uovo oggi o la gallina domani? Meglio una moto low cost ma dal valore futuro incerto, o una premium dal valore futuro garantito?
Quando si compra una moto è inevitabile pensare alla sua rivendibilità. E ciò che garantiscono le grandi case (anche attraverso dei piani di vendita dedicati e incentrati su questo) è proprio un valore elevato - e in alcuni casi certificato - dell'usato. A oggi infatti non è possibile prevedere quale sarà il valore futuro di una crossover o di uno scooter cinese. Se prendiamo ad esempio due modelli di grande successo commerciale, come la Benelli TRK 502 o la Moto Morini X-Cape, vediamo come il loro valore residuo sul mercato dell'usato (certificato da Dueruote Professional, che in questo ambito fa giurisprudenza) sia differente: la prima è abbondantemente sotto la media del segmento, la seconda invece "vale" di più in caso di rivendita. Insomma, difficile fare previsioni su questo fronte.



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