LA FOTOGRAFIA DI MOTO E SCOOTER
Cresce la
quota di spostamenti su moto, ciclomotori e scooter, che è passata dal 2,6% del 2019 al 4,2% del 2023. Solo lieve la crescita del dato riguarda l’accesso alle corsie del trasporto pubblico che rimane comunque consentito solo nel 13% delle città. Sale a 5 il numero di capoluoghi in cui l’accesso è consentito in tutte o nella maggior parte delle corsie (Torino, Parma, Imperia, Ravenna e Taranto), erano 3 nel 2022. L’accesso è invece permesso solo in alcune corsie a Bergamo, Bologna, Como, Padova e Pavia, che rappresentano il 6,8% delle città rispondenti. In questo ambito rimane invariato invece il dato che riguarda la percentuale delle città in cui è consentito il libero accesso alle ZTL, ovvero il 55%.
In merito alla
disponibilità di parcheggi moto, solo 8 città dichiarano di averne tra 15 e 40 ogni mille abitanti: lieve l’aumento complessivo dei posti che passa dai 118mila del 2022 a oltre 121mila. Firenze spicca con 96 stalli ogni 1000 abitanti, seguita da Aosta (86), Imperia (62), La Spezia (36) e Bergamo (29); tra le peggiori Napoli, Agrigento, Lodi, Nuoro e Padova. Nel corso del 2023, otto comuni hanno comunque deliberato la realizzazione di nuovi stalli o parcheggi per i veicoli motorizzati a due ruote (Bergamo, Cuneo, La Spezia, Modena, Oristano, Pisa, Trieste, Verona).
In calo i comuni dove è presente un servizio di scooter sharing (elettrici): nel 2023 scendono infatti da 13 a 11 i comuni (Bari, Bergamo, Brescia, Cosenza, Firenze, La Spezia, Lecce, Milano, Pescara, Roma, Torino) che dichiarano di avere un servizio di scooter sharing effettivamente funzionante. In tutti i casi registrati la flotta è composta da mezzi elettrici in free flow, mentre solo in un caso (Cosenza) viene registrata in aggiunta la presenza di un servizio di sharing di mezzi a motore termico. Il totale di scooter in sharing dichiarati dalle città rispondenti è 5.261. Le città con maggiore presenza di veicoli sono Milano (2994 mezzi), Roma (1488), Torino (400) e Firenze (120).
Nota dolente, infine, sul
tema sicurezza. Nel 2023, l’attivazione di specifiche misure dedicate al miglioramento della sicurezza dei veicoli motorizzati a due ruote nei due principali strumenti di pianificazione della mobilità urbana continua a non sembrare uno dei temi più importanti per la maggior parte dei comuni italiani.
Non è considerata una priorità dal 40% dei comuni, a cui si aggiunge un 28% che la indica come priorità bassa. La tendenza complessiva si dimostra in relativo peggioramento rispetto al 2022: lo scorso anno il 10% dei municipi indicava priorità molto alta, mentre quest’anno il dato è sceso al 6%.
Rimane pressoché uguale al 2022 il numero di comuni che puntano su soluzioni come
guardrail dotati di specifiche protezioni a tutela dell’incolumità dei motociclisti in caso di impatto. Il 28,1% dei rispondenti dichiara di averli realizzati (erano il 27,9% del 2022), mentre sono 5 i comuni che dichiarano di volerli ampliare o utilizzare in futuro (Caserta, Catanzaro, Massa, Siracusa, Viterbo).
A Siena e Cremona, in particolare, l’estensione di strade dotate di guardrail con queste caratteristiche supera i 3 km; seguono Grosseto e Terni con oltre 2 km.