Attualità
Quante sono le moto km zero in circolazione? E adesso che succede?
Numeri alla mano, più di 20mila. Anche a causa del boom di autoimmatricolazioni di novembre e dicembre. Un'iniezione di targhe che però altererà i dati del mercato a gennaio e febbraio
Il mercato motociclistico italiano nel 2024 si conclude con un'anomalia per certi versi attesa, ossia con una sostanziale differenza tra le moto realmente vendute e quelle immatricolate. In un anno normale, i due numeri in pratica coincidono, anche perché nel settore delle due ruote la pratica dei km zero e delle autoimmatricolazioni, da una quindicina d'anni, è poco rilevante. Inoltre - a differenza di quanto avviene nel comparto auto - nelle moto c'è sempre stata una certa riluttanza ad ammettere la pratica. Che è del tutto lecita, dobbiamo ricordare, ma che è spesso stata vista come un modo per aggiustare i numeri, fare i furbi coi conteggi.
UNA PIOGGIA DI KM ZERO
Fatto sta che la fine del 2024 ha segnato per le Case un momento chiave: fatte salve le (limitatissime) deroghe di fine serie, che consentono di targare anche nel 2025 i veicoli Euro5, entro il 31 dicembre tutti sono stati costretti a immatricolare le intere giacenze con la vecchia omologazione. Cosa che ha portato a un numero abnorme di nuove targhe. Diamo qualche numero, tanto per dare l'idea: nel dicembre 2024 (anche se questa tendenza era già manifesta, con dimensioni minori, a novembre) sono stati targati 29.587 veicoli, il triplo di quanto venduto nello stesso mese del 2023 (ossia 9.826). Se analizziamo le vendite medie dei mesi di dicembre degli ultimi anni, era consuetudine che venissero venduti all'incirca 9mila pezzi. Se prendiamo in esame i singoli segmenti, poi, vediamo quanto siano clamorose queste differenze:
In sostanza, nel dicembre 2024 si sono immatricolati oltre il doppio degli scooter, quasi il triplo dei ciclomotori e quasi 4 volte le moto che di solito vengono targate in quel mese. In ogni caso, è evidente come questi squilibri si spieghino con l’urgenza di targare veicoli che altrimenti non avrebbero più potuto essere immatricolati. Ma che, se targati in tempo utile, possono ancora essere commercializzati.
Ed è così che a dicembre - analizzando i dati della nostra banca dati Professional - abbiamo visto 3.111 targhe di Benelli e 2.188 di Fantic, ma anche 816 di Harley-Davidson e 867 di Keeway, o 965 di MV Agusta. Tutto sballato se pensiamo che i big tradizionali hanno tenuto ritmi adeguati alla stagionalità: tanto per fare qualche esempio, Honda ha targato 316 moto, Yamaha 469, BMW 523, Ducati 536. Non cambia il discorso nel mondo scooter e ciclomotore, dove i picchi di targhe di Peugeot o il boom di vendite di cinquantini Beta sono il classico effetto della necessità di svuotare magazzini rimasti fin troppo pieni. A rendere ancora più evidente il dato, anche la geolocalizzazione delle immatricolazioni, avvenute per la maggior parte nella provincia in cui hanno sede in Italia le aziende in questione.