Attualità
Guidare un 125 cc in autostrada è pericoloso?
La risposta è no: dati alla mano, la città per le due ruote è infinitamente più pericolosa del percorso extraurbano. La loro velocità massima è bassa? Ecco perché (sempre che sia vero) ciò non costituisce un problema
Nelle ultime settimane, ovvero da quando sono state approvate le modifiche al Codice della strada, si sono sollevate alcune voci contrarie all'opportunità di far circolare i 125 cc in autostrada. Secondo alcuni (quasi sempre soggetti di incerta preparazione o appartenenti al cosiddetto "popolo dei social", entità inafferrabile e di dubbia attendibilità, ma che per molti ha la valenza sacra del "tribunale del popolo"), i 125 in autostrada o tangenziale sarebbero pericolosi. Adesso vi spieghiamo perché questa affermazione è una stupidaggine.
L'ESPERIENZA DEI PAESI ESTERI
Partiamo dalle esperienze dei paesi esteri. Eh già, perché evidentemente in Germania, Francia, Spagna, Svizzera, Polonia… (insomma, in tutta Europa) il legislatore è ben più avveduto e sprovveduto del nostro, facendo rischiare la vita ai conducenti di motoveicoli 125 cc. Ovunque infatti (con l'eccezione del Regno Unito) tali mezzi possono circolare senza problemi in autostrada, e ciò avviene da anni. Senza che questo abbia provocato un incremento della mortalità generale, né soprattutto di quella degli utenti di questa categoria. E attenzione, non parliamo di Paesi dalla bassa densità di popolazione e di parco circolante, tutt'altro. Nel caso della Germania, inoltre, il fatto che su larga parte della rete non esistano limiti di velocità per gli autoveicoli (e ciò, in teoria, dovrebbe rendere ancora più pericoloso il gap con i 125, la cui velocità è inevitabilmente più bassa) non ha inciso sul benessere di questi utenti.
IL CASO ITALIANO
In Italia era dal 2013 che ANCMA (l'associazione dei produttori di motoveicoli) avanzava richieste in tal senso, ossia permettere a tutti i conducenti di motocicli 125 cc di accedere alle strade a pagamento. Richiesta che, finora, era sempre stata respinta da due gruppi di advocacy (una volta si chiamavano lobby, ma oggi il termine è diventato poco elegante) potentissimi. Da un lato i gestori della rete autostradale (Aiscat), dall'altro le compagnie assicurative. I quali si erano sempre opposti - e avevano sempre ottenuto il loro obiettivo, facendo bocciare gli emendamenti al codice sulla questione - adducendo problemi legati alla sicurezza.
E I 150 CC?
Sicurezza che, evidentemente, vale solo per alcuni. Anche perché i moderni 125 (11 kW e 15 CV di potenza) hanno caratteristiche costruttive tali da non renderli "pericolosi" nel senso tradizionale del termine. Non frenano? Ormai tutti hanno il Cbs e moltissimi addirittura l'Abs (se non addirittura il controllo di trazione).
Vanno piano? Bisogna vedere in che senso. A livello assoluto il 125 cc non va fortissimo: la velocità massima media di quelli attualmente in commercio oscilla tra i 90 e i 100 km/h. Abbastanza per poter circolare in terza corsia, laddove i mezzi pesanti e i camper circolano a 70-80 km/h. E abbastanza per poter sorpassare sulle tangenziali e le strade ad alto scorrimento, dove la velocità massima consentita varia dai 90 ai 110 km/h.
E comunque vanno poco più lenti (siamo nell'ordine di pochissimi km/h) dei motoveicoli 150 cc, che possono circolare indisturbati in autostrada da anni, senza che nessuno si sia posto il problema della loro sicurezza. Inoltre, giova ricordare, è l'alta velocità, e non la bassa velocità, la principale causa di incidenti in Italia. Il fatto di andare piano non è un limite.
EH MA LO SPOSTAMENTO D'ARIA...
I dioscuri della sicurezza tout court hanno sempre la risposta pronta e la lingua lunga sulla questione. Si legge nei commenti sui social: "Eh ma con lo spostamento d'aria di un camion che ti sorpassa, c'è da aver paura". "Io non mi fido nemmeno con un 125, secondo me dovrebbero alzare il limite a 250 cc". "E'pericoloso perché le auto vanno troppo forte" (per inciso, questo è un problema di educazione stradale degli automomobilisti).
Occhio quindi a scambiare la "percezione di scarsa sicurezza" con la scarsa sicurezza. E ad associare sicurezza a maggiore velocità. Questo ragionamento, oltre ad essere capzioso e biforcuto, è intellettualmente disonesto e profondamente sbagliato.
Insomma, ognuno dice la sua, e questo avviene perché i dati a disposizione su morti e feriti in autostrada non disaggregano gli utenti per tipologia di veicolo. Ma ci sono delle evidenze chiare: in autostrada e tangenziale si muore e ci si fa meno male che in città: nel 2023 si contano 239 morti sulle autostrade, in grandissima parte automobilisti, in quando essi sono la categoria che maggiormente frequenta questo tipo di strade.
Anzi, paradossalmente l'autostrada e la tangenziale sono i percorsi più sicuri per le due ruote, in quanto qui non si verifica la fattispecie di incidente che causa la maggior parta di morti feriti sulle due ruote, ossia lo scontro fronto-laterale con un'auto. Rassegniamoci: la città è infinitamente più pericolosa per le due ruote di quanto non possa essere un'autostrada. E ciò è emerso chiaramente anche dalle prove empiriche che abbiamo condotto in questi giorni noi della redazione.
UN PROVVEDIMENTO PER POCHI (MA UN GROSSO PASSO AVANTI)
C'è poi da considerare che gli utenti del 125 cc mediamente useranno l'autostrada o la tangenziale solo per brevi tratti, e stando per la maggior parte del tempo in corsia di marcia normale. Lo scopo di questi viaggi difficilmente sarà quello del turismo a lungo raggio; piuttosto, servirà a evitare la città e le insidie dei suo traffico, magari per andare nel proprio luogo di lavoro o in una meta che è più pratica da raggiungere sfruttando i percorsi periurbani.
Poi, per carità, ci sarà sempre il caso limite, come quello di chi vi scrive. Il quale quest'estate, per la prima volta, potrà portarsi in vacanza il suo 125 da Milano alla Liguria percorrendo la A7 in tempi ragionevoli, ed evitandosi il periplo delle strade e stradine che passano dall'Oltrepò e dall'appennino ligure (quattro ore e mezzo in totale). Ma al netto dei casi personali, poter accedere in autostrada o tangenziale col 125 cc rappresenta una conquista non da poco, anche nell'ottica di decongestionare i centri urbani.
Infine non si tratta di una prescrizione medica obbligatoria: il conducente maggiorenne può condurre il 125 cc in autostrada o tangenziale se le sue necessità di mobilità lo richiedono; se non lo percepisce come "cosa sicura" può sempre percorrere le strade urbane. A suo rischio e pericolo.
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