Attualità
Una giornata con le ragazze di EICMA - 2024 edition
Com'è la giornata di una ragazza immagine al Salone? Quali sono i problemi che devono affrontare? E cosa pensano dei visitatori col testosterone alto? Tutte le risposte nel nostro reportage
Lo scorso anno un articolo nato per caso durante una giornata morta era andato virale, come dicono oggi i giovani. Al povero cronista il compito ingrato di dover fare il bis senza essere ripetitivo. Compito non facile, ma ci sta. E allora ripartiamo.
"Ehi tu sei quello dell'anno scorso!". Quest'anno sono andato sul sicuro, sperando di ritrovare alcune delle girls di EICMA che, 12 mesi fa, mi avevano aiutato maggiormente a capire il loro mondo. A dire il vero sono poche le facce note che ritrovo tra i padiglioni di Fiera Milano, segno evidente che la rotazione nel comparto delle ragazze immagine è alta. Parto sul presto, quando ancora il pubblico è assiepato alle cancellate della Fiera in attesa di entrare, e chiedo info alla mia insider di fiducia. Tutto bene quest'anno? "Solita roba, per lo meno quest'anno con me c'è un'altra ragazza e ci facciamo compagnia".
Come scopriamo qualche minuto dopo, quando ci allontaniamo quanto basta per godere della scenetta da lontano, la compagnia, per queste semidee di 20, 25 anni graziate da madre natura e perfezionate da quel tanto di attività fisica che basta, consiste nello scattarsi a vicenda foto ammiccanti da ripostare sui propri social. Una volta scattata la foto, questa viene vagliata dalla modella: spesso non va bene, allora si procede a fare un nuovo scatto. Su certe cose non ci si ferma mai alla prima.
l'esibizione corporea è inversamente proporzionale all'importanza del brand che le ragazze rappresentano: le più ignude e procaci sono state ingaggiate dalle aziende di componentistica o dai marchi moto meno noti
A CACCIA DI SELFIE CON LE GIRLS DEL SALONE
Ore 9.30, si aprono i cancelli. Anzi, proprio le gabbie: sciami di appassionati di moto si dirigono verso gli stand. Alcuni però vengono esclusivamente per il contorno. "Ammazza anvedi che fregna che è quella!", annuncia a voce alta agli amici un 30enne il cui accento tradisce la provenienza geografica. Il capitolino si avvicina a una ragazza inguainata in una catsuit di quelle consigliate dai migliori ginecologi italiani. Si avvicina timidamente e le chiede: "Scusa, possiamo farci una foto insieme?". Lei non si nega. In fondo, una certa dose di esibizionismo è presente in tutti noi. E chi ha qualcosa di bello da mostrare, come le ragazze immagine degli stand, lo fa senza grossi problemi.
Di anno in anno si ripete sempre lo stesso rituale: moto e ragazze, corpi più o meno esposti, livelli di bellezza che oscillano in una scala che va da "attrice di porno amatoriale" fino a "semidea", outfit che spaziano dal "liceale maliziosa" al "aspetta che ti do qualcosa da metterti addosso che se no prendi freddo". L'esibizione corporea è inversamente proporzionale all'importanza del brand che le ragazze rappresentano: le più ignude e procaci sono state ingaggiate dalle aziende di componentistica o dai marchi moto meno noti.
Le ragazze di EICMA sorridono sempre, ammiccano compiaciute di fronte agli obiettivi che si sgranano di fronte a loro, non negano uno scatto o un selfie a nessuno. Si fanno immortalare senza problemi, anche nei dettagli. Mai come quest'anno ho notato la presenza di feticisti del piede che, con la scusa di fotografare la pedana di una moto, portano a casa frame di tacchi vertiginosi.
Tutti gli occhi sono su di loro, sanno che il loro potere attrattivo è immenso. hanno il coltello dalla parte del manico. La bellezza attira visitatori, e loro sono come il miele per gli orsi.
Nessuno mi toglie dalla testa che l'effetto zoo sia reciproco: quelli col testosterone alle stelle guardano le ragazze come trofei appesi alle pareti; viceversa, le ragazze appollaiate sulle moto con le grazie in bella mostra osservano con divertita curiosità quello sciame di ominidi che si assiepa attorno a loro con lo stupore di chi vede una donna per la prima volta in vita sua.
c'è chi chiede un selfie, chi si avvicina per fotografare i piedi e chi invece ha quasi timore della bellezza delle ragazze e le guarda da lontano
"GLI UOMINI A EICMA? DICONO DICONO, MA SONO TIMIDI"
Cambio scena: pausa pranzo, esterno fiera. Due ragazze che lavorano nello stand di un produttore di componenti prendono una boccata d'aria. Smartphone in una mano e sigaretta elettronica nell'altra, fanno quei discorsi velocissimi, duemila parole al minuto, infarciti dei "cioè" e dei "praticamente" che sono l'intercalare delle generazioni più giovani.
Mi avvicino e, dopo aver spiegato loro che non sono un maniaco sessuale (probabilmente l'aspetto inganna…) mi faccio spiegare due cose. Scopro che dentro ai padiglioni non soffrono molto il freddo, anche se addosso non hanno granché da indossare, e che il problema maggiore è rappresentato dalla circolazione: col passare delle ore il tacco alto ti presenta il conto e fa soffrire piedi e caviglie, mi dice una delle due, e il piede si congela.
Ma come sono i visitatori di EICMA, visti da vicino? "Come tutti gli uomini, fanno tutti i gradassi ma alla fine di fronte a noi diventano timidi. Qualcuno ha quasi paura ad avvicinarsi troppo", dice ridendo una delle girls prima di rientrare. Ciao ciao ragazze. Le due fanno una puntatina al bagno: un ritocco al trucco, che deve essere impeccabile. Anche se scommetto che gli osservatori dall'altra parte della barricata non vanno a guardare se l'eyeliner è messo bene, ecco.
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