"Adesso TVS fa sul serio anche in Italia"

Una partenza avvenuta da zero, senza rete vendita e senza veicoli da mettere in strada. Alle spalle, però, c'è un grande nome. Magari poco conosciuto a queste latitudini. Eppure TVS è il quarto produttore di moto e scooter al mondo, e fattura quasi 3 miliardi di euro. Insomma, non è un'azienda qualunque. Finora però la sua filiale italiana, dopo l'apertura nello scorso aprile, ha lavorato sottotraccia: nessun annuncio roboante, nessun proclama. Adesso però la musica cambia: TVS infatti ha una rete vendita e soprattutto è pronta a portare in strada moto e scooter. Ne abbiamo parlato con Giovanni Notarbartolo di Furnari, managing director per l'Italia.

Ci spiega qual è oggi la situazione in Italia di TVS?

"Siamo partiti da zero a inizio 2024, e adesso iniziamo finalmente a vedere i frutti del nostro lavoro. Abbiamo creato una rete vendita di 26 concessionari, concentrata per lo più nel centro e nel sud, i quali diventeranno 50 entro fine anno, in modo da coprire in modo capillare anche il nord e in particolare la Lombardia. E soprattutto, entro fine mese i veicoli arriveranno nei concessionari. Si tratta, come avevamo anticipato mesi fa, di una gamma di otto tra moto e scooter, oltre che veicoli elettrici".

Perché avete impiegato così tanto? 

"Partendo da zero, è normale affrontare problematiche operative. Abbiamo dovuto studiare la logistica dei mezzi, affinare le omologazioni, mettere a punto la questione centrale di ricambi e accessori. Ci abbiamo messo mesi, ma abbiamo la certezza che adesso siamo davvero pronti. Meglio impiegarci tempo in più, che non correre troppo velocemente e scontentare subito qualcuno".

In che senso?

"Nel senso che un cliente che non trova una rete vendita preparata, ma soprattutto un post vendita che funziona alla perfezione, è un cliente perso, e che parlerà male di te. Al netto di quello che ogni concessionario deve sempre avere in stock, penso ad esempio a leve e specchietti, ovvero le cose che si rompono più spesso, al giorno d'oggi è impossibile pensare di non rifornire entro 48 ore il cliente di qualunque pezzo. Noi, essendo gli ultimi arrivati sul mercato, non possiamo permetterci errori".

Non è un rischio arrivare sul mercato a stagione finita?

"Un marchio come TVS non ha certo bisogno di far numeri sul mercato italiano. Non sono 5, 10 o 15mila pezzi a decidere le sorti di un colosso di queste dimensioni. Per noi anzi è un bene debuttare adesso: usiamo i nostri mezzi come test, per capire che cosa vuole il mercato, come ci recepisce, che cosa possiamo migliorare. Teniamo le antenne dritte per capire i bisogni dei motociclisti italiani. Che, come testimonia il successo dei brand cinesi, è sempre attento alle novità. La domanda è frizzante e c'è spazio per nuovi costruttori. Se vediamo i dati, si nota come i big perdono in un mercato che cresce, proprio a causa dei nuovi brand. Adesso tocca agli indiani: noi stiamo di fatto partendo adesso, ma credo che vedremo anche Bajaj arrivare in forze sui mercato europei".

Insomma, c'è spazio per TVS. Come volete piazzarvi sul mercato?

"Partiamo dal presupposto che i nostri veicoli sono premium, per contenuti e affidabilità. Non a caso, siamo gli unici che offrono 5 anni di garanzia compresa nel prezzo su tutta la gamma: se lo facciamo, è perché sappiamo di che pasta sono i nostri mezzi. Ma non possiamo debuttare, da marchio non europeo, con prezzi alti. Per questo abbiamo deciso di collocarci in quella fascia di mezzo tra gli europei e i cinesi".

In una prima fase, tuttavia, spingerete anche usando la leva del prezzo.

"Abbiamo in gamma 8 veicoli, tutti con un gran potenziale. In una prima fase però sia il nostro scooter a ruote basse Jupiter 125, sia la naked Raider 125, sono proposti al prezzo di lancio di 2.199 euro, che è molto competitivo. Oltre a questi mezzi di attacco al mercato, avremo anche moto e scooter in cui crediamo moltissimo e dal prezzo superiore, come la classic Ronin 250, che punta a fare concorrenza a Triumph e Royal Enfield e costerà 3.749 euro, oppure la sportiva Apache RTR 310, che costa 5.399 euro. E inoltre spingeremo forte sulla leva dei finanziamenti al consumo, per renderci sempre più appetibili nei confronti della potenziale clientela".

Per l'Italia non è un azzardo non arrivare senza uno scooter ruota alta?

"Premesso che in futuro la gamma si allargherà, puntiamo volutamente a quel 30% di mercato scooter che vuole il ruota bassa".

Avere alle spalle un'azienda come TVS, ed essere una filiale diretta, è sicuramente un vantaggio per voi.

"Certo: i concessionari si fidano di più che se fossimo stati un semplice importatore. Nella creazione della rete vendita, non abbiamo trovato resistenze o difficoltà a trovare partner, perché sanno bene chi abbiamo alle spalle. Del resto, i piani di TVS per l'Europa sono chiari. Basta vedere quello che sta facendo per il rilancio di Norton, altro marchio motociclistico del gruppo, dove sono stati investiti 200 milioni di euro sulla sede inglese".

Quindi diciamo che, dopo questi primi mesi di rodaggio, il 2025 sarà il primo vero anno di TVS in Italia.

"Esatto. Ma il bello per noi inizia già adesso anche se siamo a ottobre. Finisce la politica dei piccoli passi, ora si fa sul serio. Non vediamo l'ora di far salire le persone sui nostri moto e scooter".