Attualità
Il governo rimodulerà le accise su benzina e gasolio. Ma che cosa vuol dire?
L'annuncio del ministro Giorgetti in vista della prossima legge di bilancio ha scatenato un putiferio. Cerchiamo di fare chiarezza e capire che cosa succederà
La situazione dei conti pubblici in Italia continua a essere seria. Tant'è che, in una rcente intervista a Bloomber, il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti ha detto che nella prossima legge di bilancio saranno previsti "sacrifici per tutti". Il che significa o alzare le tasse, o tagliare le spese. Tra le opzioni sul tavolo c'è anche quella della revisione delle accise sul carburante, che in Italia sono tra le più alte in Europa.
Si è tornati a parlare di una revisione delle accise dopo che un passaggio contenuto nel Piano strutturale di bilancio ha scatenato un'alzata di scudi generale. Il governo, in linea con il Pnrr e le raccomandazioni Ue, - spiega una nota del ministero dell'Economia - deve adottare misure per ridurre i sussidi ambientali dannosi e "in questo contesto, rientrano anche le minori accise che gravano sul gasolio rispetto a quelle sulla benzina". Quello che è allo studio, spiega il Tesoro, è "un meccanismo di allineamento", ma, in ogni caso, "l'intervento non si tradurrà nella scelta semplicistica dell'innalzamento delle accise sul gasolio al livello di quelle della benzina, bensì in una rimodulazione delle due".
La revisione delle accise, peraltro, è già "nel perimetro dei criteri della delega fiscale", ricorda anche il sottosegretario Federico Freni, che allontana le polemiche: "Non possiamo passare la giornata a smentire cose che non esistono...". Fra l'ipotesi di alzare le accise sul gasolio o abbassare quelle sulla benzina, quello su cui si starebbe ragionando, secondo quanto si apprende, sarebbe una soluzione intermedia che mantenga il totale delle accise per litro di carburante invariato.
ACCISE: MA MELONI NON LE VOLEVA ABOLIRE?
A far scoppiare il caso, è un passaggio del Psb - a pagina 116 - in cui si indica, nell'ambito del riordino delle tax expenditures, "l'allineamento delle aliquote delle accise per diesel e benzina". Parole che hanno scatenato subito reazioni preoccupate. Dopo Assoutenti, che ha calcolato una stangata da 3,1 miliardi sugli automobilisti, ora il Codacons stima per le famiglie 7,5 miliardi di maggiori costi di rifornimento e rincari dei prezzi al dettaglio. Cresce l'agitazione tra gli autotrasportatori: dopo i chiarimenti chiesti da Fai Coftrasporto, Assotir si dice pronta "a dare battaglia" denunciando un «salasso» da oltre 350 milioni l'anno. Contrari sono anche Confcommercio e Faib Confesercenti. Soffia sul fuoco l'opposizione, che ricorda un video del 2019, durante la campagna elettorale, in cui proprio la premier Giorgia Meloni pretendeva che le accise venissero progressivamente abolite.
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