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Una buona notizia: nel 2023 calano i morti in moto

Marco Gentili
di Marco Gentili il 25/07/2024 in Attualità
Una buona notizia: nel 2023 calano i morti in moto
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I dati ACI-Istat parlano di una tendenza positiva: lo scorso anno le vittime della strada tra i motociclisti calano del 6% e del 2,9% tra i ciclomotoristi. Velocità, distrazione e mancata precedenza le principali cause di incidente

In un 2023 nel quale le abitudini di spostamento degli italiani sono tornate a livelli pre-pandemia, le statistiche dell’incidentalità stradale fanno registrare un lieve miglioramento nel numero delle vittime e un aumento contenuto di incidenti e feriti. Lo scorso anno, infatti, sulle strade italiane si sono verificati 166.525 incidenti (+0,4%), con 3.039 morti (-3,8%) e 224.634 feriti (+0,5%). Rispetto al 2019 - benchmark per il decennio 2021-2030 - gli incidenti sono diminuiti del 3,3%, i morti del 4,2% e i feriti del 6,9%. In media, ogni giorno si sono verificati 456 incidenti (19 ogni ora), 615 feriti (25,6 ogni ora) e 8,3 morti (1 ogni 3 ore). Il costo sociale degli incidenti stradali con lesioni alle persone ammonta a quasi 18 miliardi di euro (1% del Pil nazionale). Aggiungendo i 4,3 miliardi di euro di costi sociali per danni alle cose, si raggiungono i 22,3 miliardi di euro (pari all’1,1% del PIL). Sono questi alcuni tra i dati essenziali del Rapporto ACI-ISTAT sull’incidentalità stradale 2023.

 

I DATI SU BASE REGIONALE

Nel 2023, il tasso di mortalità - numero di morti per 100mila abitanti - risulta più elevato della media nazionale (5,2) in ben 13 Regioni. Nello specifico: Sardegna (7,0), Bolzano (6,7), Trento e Veneto (6,4), Emilia-Romagna (6,3), Marche, Lazio e Puglia (6,0), Calabria (5,9), Abruzzo (5,7), Toscana e Molise (5,5), Umbria (5,3). 

Nel 2023, gli incidenti stradali registrati nei grandi Comuni (Torino, Milano, Verona, Venezia, Trieste, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Messina, Catania) hanno rappresentato il 25,5% del totale (42.496). Le vittime 429 (il 14,1%) sono aumentate del 10,0% rispetto al 2022 (+22,2% rispetto al 2019). Il tasso di mortalità stradale è salito a 4,6 (4,2 nel 2022, 3,4 nel 2021) contro una media nazionale del 5,2.

L’indice di mortalità (morti su 100 incidenti) resta più elevato sulle strade extraurbane (4,1: 4,3 nel 2022) - scende sulle autostrade (2,7: 3,5 nel 2022), mentre sulle strade urbane (1,1) è identico a quello dello scorso anno. La media nazionale (1,8) è praticamente invariata dal 2010.

 

non è solo colpa delle auto: il 32,7% dei motociclisti muore a causa di un proprio comportamento sbagliato su strada

MOTO E SCOOTER: TUTTI I DATI NEL DETTAGLIO

La buona notizia, iniziando a scremare i macrodati, riguarda moto e ciclomotori. Cala infatti la mortalità tra i motociclisti (734 vittime, pari a un calo del 6% su base annua) e tra i conducenti di ciclomotori (68 vittime, -2,9%). Tra le 734 vittime in moto, oltre la metà (il 51,1%) ha perso la vita nel corso di una collisione con un'autovettura, ma continua a essere molto importante la quota di chi muore nel corso di un incidente solitario, quindi da imputare alla responsabilità del motociclista stesso: sono il 32,7% del totale. Di gran lunga minori gli incidenti mortali per collisioni contro autocarri (6,8%), altre moto (4,5%) e mezzi pesanti (3,1%). In sostanza, i peggiori nemici dei motociclisti restano l'auto e, purtroppo, se stessi.

Non cambiano le cause dell'incidentalità nemmeno per i ciclomotori: qui il 42,6% degli incidenti mortali è stato contro un'auto, e il 36,8% in incidente solitario.

Pur a fronte di 734 vite perse sulla strada, nel lungo periodo la situazione della mortalità stradale sta migliorando, se si pensa che nel 2010 le vittime tra i motociclisti furono ben 950, e 206 tra i ciclomotoristi.

Negativa, invece, la contabilità 2023 per quanto riguarda i feriti, che tra i motociclisti sono stati 47.049, in aumento rispetto al 2022 quando furono 46.664 (mentre tra i conducenti dei ciclomotori si registra un calo: sono rimaste ferite 8.357 persone, a fronte delle 8.722 del 2022). Tra i motociclisti, la stragrande maggioranza di feriti (67,1%) è imputabile alla collisione con un'autovettura. 

 

LE CAUSE PRINCIPALI DEGLI INCIDENTI

“Guida distratta o andamento indeciso” (33.144 incidenti: 15,1% del totale), mancato rispetto di precedenza o semaforo (28.389 incidenti: 12,9%) e velocità troppo elevata (18.524: 8,4%) si confermano le principali cause di incidenti. Complessivamente, questi tre comportamenti sono responsabili di 80.057 incidenti: il 36,5% del totale. Seguono: manovre irregolari (es. retromarcia, inversione, manovra irregolare per sostare o attraversare la carreggiata: 16.828 casi: 7,7%) e mancato rispetto della distanza di sicurezza (15.172 casi: 6,9%). Mancata precedenza al pedone (7.454) e comportamento scorretto del pedone (6.241) rappresentano, infine, rispettivamente, il 3,4% e il 2,8% delle cause di incidente.

 

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