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Yamaha, il TMax e quella fama da tamarro difficile da mandare via

Marco Gentili
di Marco Gentili il 11/07/2024 in Attualità
Yamaha, il TMax e quella fama da tamarro difficile da mandare via
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Il maxi più venduto di sempre è diventato icona dei cattivi e della "mala" (e non solo in Italia). Colombi (Yamaha): "Una deriva comunicativa, ma anche questo è servito a renderlo ancora più popolare"

Yamaha, il TMax e quella fama da tamarro difficile da mandare via

In rete circola da qualche tempo un meme che definire geniale è poco. Il testo è il seguente: "Guidi con le infradito e i pantaloncini a pinocchietto? Il tuo casco è un Momo e ci infili dentro lo smartphone cinese? Hai il polpaccio grasso e tatuato? La terza media è stata un traguardo irraggiungibile? Ti piace uscire e fare schifo? Abbiamo il mezzo per te!!!". Sotto, campeggia l'inserzione di uno Yamaha TMax. Cambiando registro, anche nella bellissima serie Netflix Suburra uno dei boss malavitosi di Roma (chiamato Samurai) gira per le strade della capitale indossando un casco Tucano Urbano e in sella a uno Yamaha TMax

 

L'ETICHETTA DA "BAD BOY"

Al di là della goliardia e della capacità virali dei meme, resta un punto su cui in molti probabilmente si sono interrogati, anche in casa Yamaha. Ossia l'associazione tra il maxiscooter più celebre degli ultimi 30 anni e un certo tipo di mondo, fatto di periferie, tamarraggine e malavita

Insomma, nonostante gli indubbi meriti conquistati sul campo, nei suoi lunghi anni di vita il povero TMax ha prima conquistato una cattiva fama, e adesso non riesce più a togliersela di dosso. E' un maxiscooter potentissimo, sportivo e prestazionale, comodo per circolare in due, veloce e agile nel traffico. L'ideale per accompagnare le migliori scorribande ai confini della legalità, insomma: ed è così che il TMax nell'immaginario collettivo è diventato suo malgrado l'erede delle famose "moto da rapina" degli Anni 70. O il mezzo "di elezione" dei quartieri delle peggiori periferie italiane.

 

COLOMBI (YAMAHA): "LA CATTIVA FAMA? CROCE E DELIZIA"

Si tratta di una leva di marketing involontaria, ma che alla fine dei conti contribuisce a rendere ancora più popolare il mezzo e a farlo vendere. "Il TMax per noi è croce e delizia da questo punto di vista", commenta divertito Andrea Colombi, country manager di Yamaha in Italia, che ci racconta come lo stesso problema esista in altri paesi: "Nel sud della Francia, in particolare nella zona di Marsiglia, dove si vendono moltissimi TMax, la promozione del veicolo è passata involontariamente attraverso le figure di alcuni rapper e trapper locali, fortemente legati a un tipo di iconografia criminale. Anche grazie a loro il TMax ha avuto un boost nelle vendite".

"Capisco che per i nostri uomini del marketing questa cosa non sia il massimo, chiaramente si tratta di una deriva certo non voluta dalla Casa. Ma non possiamo lamentarci del suo andamento - dice Colombi - in Italia ne circolano più di 140mila, ormai. Insomma, è un successo che non accenna a calare. Ed è diventato un marchio fortissimo negli anni, capace di affascinare mondi differenti e, perché no, lontani da quelli per cui era pensato in origine". 

 

Yamaha, il TMax e quella fama da tamarro difficile da mandare via
Arrivò in una notte d'estate del 2001. Eravamo nell'immenso giardino della Reggia di Caserta. La rappresentazione teatrale si intitolava "L'unione dei due mondi" e introduceva il lancio mondiale di quello che tutti pensavano fosse "semplicemente" un maxi scooter bicilindrico. Si chiamava Yamaha TMAX 500 e già dalla scheda tecnica faceva capire la sua nota sportiva. I titoli si sprecarono. Ma bisognava provarlo per capire meglio...
Quasi immutata la linea, ecco la seconda versione del TMAX lanciata nel 2004
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Il TMAX del 2004 sfoggia l'alimentazione elettronica al posto dei carburatori
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Nel 2004 il TMAX monta il doppio disco anteriore, e un cerchio posteriore da 15"
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Nel 2008 cambia tutto: viene presentata la terza serie del TMAX con una nuova linea
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Il telaio di questo modello è in alluminio e il cerchio anteriore passa da 14" a 15"
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Nel 2012 arriva la quarta generazione del TMAX
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Il motore sale a 530 cc e lo stile è più sportivo e debutta la trasmissione finale a cinghia
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Siamo nel 2013 è Yamaha lancia la quinta serie del TMAX
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Non è una rivoluzione. Si tratta di un restyling con nuovo gruppo ottico a led e forcella a steli rovesciati
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Per la sesta generazione il TMAX si fa in tre versioni: quella standard a sinistra, la SX più sportiva a destra e, al centro, la più esclusiva e accessoriata, la DX
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Cambia lo stile, ora più classico, e debutta un nuovo telaio in alluminio, al pari del forcellone. Arriva anche il controllo di trazione
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Il TMAX in versione DX sfoggia un allestimento top, manopole e sella riscaldate, cupolino regolabile elettricamente e due mappe motore selezionabili
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Vocazione più sportiva grazie a colorazioni e finiture dedicate per il TMAX in versione SX che ha sempre due riding mode
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Giunto alla settima generazione il maxi di Iwata è cambiato, fuori e dentro, conservando però il suo DNA
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Grazie ad un design aggiornato e al rinnovato motore bicilindrico (cresciuto a 560 cc e omologato Euro5) il TMAX 560 è tornato ad essere aggressivo come una volta
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Per chi vuole di più c’è la versione super accessoriata Tech Max: la dotazione comprende parabrezza regolabile elettricamente, cruise control, manopole e sella riscaldate. Esteticamente si distingue dal TMAX per le colorazioni e per la forcella con una speciale finitura oro
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Svelata a EICMA 2021 l’ottava generazione del maxiscooter giapponese che si presenta con un look completamente rinnovato e una dotazione ancora più ricca. Disponibile in due versioni, arriverà nelle concessionarie da aprile 2022
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Il TMAX 2022 si presenta con un design completamente rinnovato: ha una carena più compatta, nuovi cerchi, nuovi gruppi ottici e le sospensioni sono state aggiornate. Cambiano l'abito, le forme, in cui spiccano le ali integrate nel frontale e il codino alto con luce a led che richiama il mondo racing Yamaha e arriva una strumentazione TFT a colori da 7 pollici che presenta il sistema di navigazione Garmin a mappa intera. Due le versioni: TMAX e TMAX Tech MAX. Quello che non cambia è il suo DNA che lo ha reso celebre e unico fin dal suo esordio e ha nel motore bicilindrico posizionato al centro del telaio, in alluminio, un elemento distintivo
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