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Trunkenpolz: “MV Agusta, ecco a che punto siamo dopo un anno. E puntiamo alla MotoGP"
Il numero 1 della Casa varesina (e membro del board KTM) traccia un primo bilancio dell'esperienza: “MV Agusta resterà in Italia e tornerà in MotoGP. Puntiamo a diventare un brand premium, con prodotti lusso. Con KTM una partnership importantissima per l’ottimizzazione dei processi”
Durante la visita alla MV Agusta, in occasione del lancio di una novità che vi sveleremo fra pochissimi giorni, abbiamo avuto modo di intervistare Hubert Trunkenpolz, Presidente e AD della Casa di Schiranna. Ecco le sue parole sul presente e futuro del brand italiano.
Presidente, la nuova linea produttiva ha una capacità di circa 70 moto al giorno: sono circa 15.000 moto all’anno, il vostro obiettivo dichiarato. Riuscirete a raggiungerlo?
"In MV Agusta non siamo guidati dalla ricerca dei volumi, ma dalla volontà di offrire prodotti premium e luxury. Non è un nostro obiettivo raggiungere prima possibile i massimi volumi ma svilupperemo tutto passo a passo. Poi, certo, vogliamo arrivare a produrre più di 10.000 moto, questo è chiaro, ma non necessariamente 15.000. Siamo maggiormente focalizzati ad essere un top premium luxury brand e preferiamo avere una moto in meno da vendere che qualcosa che non rispecchi gli standard"
Quando Pierer Industries ha annunciato l’acquisizione di MV con il primo 25,1% si parlava di circa due anni per completare la maggioranza della proprietà. Per quali ragioni avete anticipato le tempistiche?
"L’idea originale era di completare l’acquisto in due anni, ma abbiamo quasi subito pensato che sarebbe stato meglio anticipare i tempi e avere maggiore responsabilità in termini di R&D, gestione delle vendite e implementazione dei processi. Questo per rendere l’azienda profittevole in tempi inferiori".
"c'è grande fiducia intorno all'operazione che ha portato ktm ad acquistare mv agusta. anche le persone che lavorano qui lo hanno percepito: non abbiamo trovato ostacoli, ma grande voglia di fare e collaborare"
Si è parlato della volontà di mantenere l’italianità e l’esclusività del marchio MV Agusta. Per ora, e per fare ciò, quali difficoltà pensate di incontrare o avete riscontrato?
"Puoi non crederci, ma è stato più facile del previsto. Abbiamo molto rispetto verso il lavoro e il design italiano e per l’incredibile passione delle persone che lavorano in MV. Il nostro obiettivo è combinare il meglio delle due peculiarità, questa passione e i processi che abbiamo ottimizzato all’interno del nostro Gruppo. Le persone che sono qui credono in noi e credono che riusciremo a fare ciò che ci siamo preposti. Non vedo particolari difficoltà: siamo tutti davvero motivati".
Percepisce fiducia da parte di chi lavora in MV?
"Sì, ne hanno tutte le ragioni. E noi crediamo in loro, è una “partnership” bilaterale. Noi faremo tutto ciò che possiamo per rendere questa un’operazione di successo".
Il gruppo KTM sta identificando fortemente i propri brand. Il passato sportivo di MV in che modo verrà valorizzato?
"È una domanda trabocchetto… Intendi la MotoGP? Sì, prima o dopo MV rientrerà nella MotoGP".
Davvero?
"Sì, non abbiamo una data precisa ma è un nostro obiettivo".
"non abbiamo una data precisa, ma torneremo a correre in motogp"
Con un quattro cilindri in linea?
Sicuramente con il miglior motore possibile, qualunque esso sia. Non sono un tradizionalista perché in MotoGP non si vince con la tradizione ma con il miglior motore. Il V4 è il miglior motore e noi dobbiamo essere “on the top” e non “on the beautiful”.
Che bella notizia. Lasciamola nei sogni e torniamo alla produzione… Durante la visita allo stabilimento si è parlato di filiera corta e controllo qualità. Ci sarà sovrapposizione fra la supply chain di KTM e quella di MV?
"Sicuramente, assolutamente. È già successo, con i pistoni, con l’acciaio dei telai. Noi vogliamo abbassare il peso e aumentare la rigidezza, usando acciai diamantati per i telai, ad esempio. Con acciai di qualità superiore e migliori processi possiamo risparmiare, solo da qui, sei o sette kg. Quello che sempre rimarrà qui è il design, l’industrializzazione e la produzione, ma sicuramente lavoreremo insieme per offrire tutto ciò che abbiamo. Sarebbe stupido non farlo".
Lei, personalmente e dopo un anno di esperienza, è contento. Insomma, come va?
"Sì. Sono più che contento. Vengo qui quasi ogni settimana: abbiamo un ottimo team qui e altre ottime persone dall’Austria… Abbiamo un sacco di lavoro da fare ma siamo fortemente motivati. In definitiva, sì, sono davvero contento".
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