Attualità
Zone 30 e autovelox, la verità che ci fa comodo non sentire
Se si abbassa la velocità diminuiscono oggettivamente i rischi legati a incidentalità e sicurezza. Ma per far rispettare i divieti a noi italiani, l'unico modo è la coercizione e la minaccia di sanzioni
Piccola premessa. Qui non facciamo politica e non cerchiamo polemiche facili. Cerchiamo invece di attenerci ai fatti, che possono essere sgraditi e scomodi. Parliamo di dati e di numeri, di evidenze scientifiche. Per le opinioni scatenatevi pure sui social, ma tutto sommato non ci interessano.
Sulla questione delle città a 30 all’ora, non può esistere polemica o dibattito, quanto una reale presa di coscienza di una situazione. Ossia che, almeno sulla base di ogni evidenza scientifica (che cercheremo di sintetizzare per brevità), rallentare la velocità diminuisce l’incidentalità a agevola i tempi di reazione del conducente. Tanto per dare un’idea, quando si va a 50 all’ora la distanza di reazione rispetto a un ostacolo è di 13,9 metri, cui vanno aggiunti 13,8 per arrestare il veicolo; a 30 all’ora questo tempo si dimezza. In realtà non erano necessari studi accademici, ma bastava il vecchio adagio popolare “chi va piano va sano e va lontano”.