Attualità
Patenti: decade (per fortuna) l’emendamento UE sui limiti di velocità
Scompare la demenziale proposta per imporre limiti massimi di velocità alle due ruote, a seconda della patente conseguita. Ma la direttiva patenti europea sarà comunque modificata. Ecco in che modo
Tutto è bene ciò che finisce bene. Nell’iter legislativo di revisione della direttiva patenti, sono fortunatamente decadute le proposte di modifica che, se approvate, avrebbero previsto dei limiti di velocità a seconda dei veicoli e delle patenti possedute. Nel caso delle moto, avrebbero costretto i possessori di patente A1 a non superare mai i 90 km/h, che sarebbero diventati 100 per i motociclisti con patente A2 e 110 per quelli con A “piena”.
IL TESTO APPROVATO
Il Comitato per i trasporti e il turismo dell’Unione europea ha convenuto che le patenti di guida dovrebbero essere valide almeno per 15 anni per moto e auto; ha inoltre suggerito di rendere obbligatori i controlli sanitari al momento del rilascio e del rinnovo della patente di guida. Secondo le norme proposte, i conducenti inesperti dovrebbero sottoporsi a un periodo di prova di guida di almeno due anni durante il quale sarebbero previste alcune restrizioni, come sanzioni più severe per guida non sicura e limite di alcol fino a 0,2 g/l durante la guida.
Inoltre, non c’è parere contrario alla possibilità di digitalizzare la patente di guida, che potrà essere anche caricata sul proprio smartphone e non più essere portata sempre con sé in formato originale.
La revisione della direttiva patenti dovrebbe passare al vaglio dell’aula nel prossimo mese di gennaio.
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