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Ecobonus moto e scooter: tutto quello che non va (e che sarà corretto a breve)

Marco Gentili
di Marco Gentili il 18/12/2023 in Attualità
Ecobonus moto e scooter: tutto quello che non va (e che sarà corretto a breve)
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Il ruolo delle microcar, i fondi destinati all'endotermico, la necessità di sostenere un mercato che non vive di vita propria: ecco come dovrebbero cambiare gli incentivi per il 2024

Anche per il 2024, come da programma, verranno rifinanziati gli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni. Ma ancora non è dato sapere a quanto ammonteranno. Il perché è presto detto: l’andamento degli incentivi nel corso del 2023 ha visto un boom di richieste, a fronte di un numero di immatricolazioni di moto e scooter elettrici in calo rispetto all’anno precedente. Ma procediamo con ordine.

 

GLI STANZIAMENTI PER IL 2024

Stando alle prescrizioni del Dpcm che disciplina l’ecobonus, per il 2024 sono previsti 15 milioni di euro per l'acquisto di ciclomotori e motocicli elettrici e ibridi (categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7): un contributo del 30% del prezzo di acquisto fino al massimo di 3 mila euro e del 40% fino a 4mila mila euro se viene rottamato un veicolo di classe da da Euro 0 a 3.

Per i ciclomotori e motocicli termici, nuovi di fabbrica (categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7) è invece previsto, a fronte di uno sconto del venditore del 5%, un contributo del 40% del prezzo d'acquisto, fino a un massimo di 2.500 euro, se c'è la contestuale rottamazione di una moto o scooter di classe inquinante da Euro 0 a Euro 3. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 5 milioni per il 2024.

 

CHE COSA NON VA

Partiamo dalla fine: i 5 milioni di incentivi per i veicoli endotermici sono una farsa. Chi ha buona memoria, ricorderà che uno stanziamento così misero lo scorso anno era durato appena 37 minuti. Giusto il tempo per i concessionari di accedere alla piattaforma per la prenotazione del bonus e sperare che la loro richiesta andasse a buon fine. Inoltre, come abbiamo visto nel 2023, i 15 milioni della provvista governativa non sono sufficienti a “tirare” il mercato dell’elettrico. Il motivo è presto detto: gran parte degli incentivi vengono accaparrati da coloro che acquistano i veicoli di categoria L7 (in soldoni: le microcar elettriche, ossia uno dei mercati più dinamici che ci siano), lasciando agli L1 ed L3 (scooter e ciclomotori elettrici) un ruolo minoritario.

L’obiettivo delle associazioni di settore sarebbe quello di rimpinguare questa dote, facendola passare subito da 15 a 20 milioni, dirottando sull’elettrico le poche risorse destinate all’ecobonus endotermico. E magari gonfiandola ancora di più con i fondi ancora in pancia al Mimit (il Ministero delle imprese, che gestisce questi fondi) dallo scorso anno, e non ancora utilizzati. Per fare ciò, le segreterie tecniche dei ministeri sono al lavoro per correggere entro la fine dell’anno il Dpcm che contiene le norme dell’ecobonus. E rivedere quindi al rialzo le cifre per l’elettrico.

 

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