Monni (Moto Morini): "Adesso facciamo sul serio"

Il general manager della Casa italiana ci parla delle ambizioni dei nuovi modelli presentati a EICMA: "Custom e sportive settori difficili? Se il prodotto è azzeccato, si vende senza problemi"

Cinque novità che fanno rumore. Perché, dopo il grande successo commerciale della X-Cape 650, per Moto Morini è arrivato il momento di diventare grandi, ragionare per gamme di prodotto e non solo per singoli modelli. E iniziare a pensare a una crescita che passa dalla scoperta di nuovi segmenti. Di questo e molto altro abbiamo parlato con Alberto Monni, general manager dell'azienda pavese. Monni, c'è grandissima attesa per la X-Cape 1200. Moto per la quale avete rispolverato il motore corsa corta che avevate in casa. "La X-Cape 645 è stata un vero successo, ma la principala critica che le veniva fatta era che non aveva motore, o meglio che il motore esauriva le sue potenzialità ben prima della ciclistica. Adesso con il motore 1200, che è un progetto dell'ingegner Lambertini e che abbiamo aggiornato all'Euro5+, la moto ha dimensioni maggiori ma soprattutto una cavalleria di tutto rispetto. Adesso possiamo lotttare coi big del settore. Offrendo una moto che avrà dalla sua un rapporto eccellente tra qualità e prezzo". Quando la potremo vedere in commercio? "Quella esposta a EICMA è la versione quasi definitiva: il terminale di scarico e la parte inferiore dello stesso saranno senza dubbio riviste e corrette. Il target di inizio produzione è la fine del 2024, quindi la vedremo per l'inizio del 2025". A sorpresa, avete deciso di puntare forte sul segmento delle custom con la Calibro, presente a EICMA in versione cruiser e in versione bagger. Un filone che riemerge dopo anni di scarsi successi commerciali? "Il custom non è mai morto, ciclicamente torna di moda. Noi ci siamo fatti trovare pronti grazie al fatto di avere una base eccellente come quella delle nostre moto 650, che poteva essere declinata in versione custom con l'anteriore da 18 pollici. La Calibro sarà una custom facile, gestibile per masse e pesi, disponibile anche in versione bagger. E in commercio non c'è una bagger con questa cilindrata, abbiamo creato un segmento che non c'era e ha grande potenziale. Le custom piacciono a tutti, ma non tutti riescono a gestire una moto da 250 chili come le custom americane. Noi diamo una risposta a un bisogno della clientela". Quando vedremo le Calibro nei concessionari? "In questo caso l'attesa sarà breve: se ne parla per la prima metà del 2024". Poi avete fatto una piccola furbata, rispolverando il brand Corsaro, che è un cavallo di battaglia di Moto Morini. Con quel nome avete dato vita a una naked sportiva e a una supersport coi i semimanubri. "Senza dimenticare che queste moto nascono attorno a una piattaforma tutta nuova, ossia un motore 750 progettato nei nostri stabilimenti in Italia, e realizzato in Cina. Anche in questo caso, di tratta di una base tecnica su cui potranno nascere innumerevoli modelli". Perché partire dalle sportive? Non sono un mercato ormai in agonia? "Le sportive non si vendono perché non c'è un'offerta adeguata, sia per potenza, sia per prezzo. Oggi se vuoi una sportiva devi essere un vero pilota. Noi puntiamo sulla facilità di guida, sulla piacevolezza. Eppure, se osserviamo la Corsaro Sport, ha linee da vera supersportiva. Insomma, è un oggetto che vorresti mettere in salotto. Tutti i motociclisti ne desiderano una, in cuor loro". Motore nuovo, linee ricercate e ben riuscite: quanto costerà e quando arriverà questa moto? "Per entrambe le Corsaro, sia la base sia la Sport, se ne parla a inizio 2025. E fidatevi, costerà molto meno di quanto ci si possa aspettare. Sono sicuro che ne venderemo molte". Non è che adesso Moto Morini gioca a fare la Casa premium e rialza tutti i listini? "Questo no. Ma il cliente ormai inizia a capire la differenza che esiste tra un entry level e un prodotto valido e di buona qualità, come quelli che offriamo noi. Credo che oggi già Moto Morini sia un produttore premium. Tutto quello che sta sopra, in termini di prezzo, è un costo che si giustifica difficilmente".