Abbiamo guidato la Brutale 1000 RR Assen davanti al pubblico di Assen!

I "cinque minuti di celebrità" del nostro tester Stefano Gaeta, che ha avuto il privilegio di esibirsi di fronte al pubblico del Tabac Classic GP: ecco com'è andata

Che il nostro viaggio in nord europa ci avrebbe portati a passare dalle parti di Assen, in Olanda, lo sapevamo già. Cittadina nota per il suo leggendario circuito che ospita regolarmente una tappa del mondiale MotoGp. Ma mai ci saremmo aspettati che tutta una serie di circostanze fortunate avrebbero reso un week end di settembre così pieno di emozioni. Infatti, già diversi chilometri prima di arrivare nei dintorni di Assen, non potevamo non venire attratti dai numerosissimi cartelli che pubblicizzavano un grande evento dedicato al Motorsport, il Tabac Classic GP. Un gigantesco raduno di auto e moto sportive e da corsa prodotte tra gli anni ’50 e la fine degli anni ’80 pronte a scendere in pista per dare spettacolo e, per alcune categorie, addirittura affrontarsi in gara con tanto di qualifiche nel fine settimana. Resistiamo davvero poco alla tentazione di fare un salto per dare un’occhiata più da vicino e, una volta parcheggiato proprio di fronte all’ingresso del tracciato per capire meglio di cosa si tratta ed eventualmente decidere di entrare per qualche ora di svago, che la fortuna bussa alla nostra porta.   

L'INCONTRO CON MV AGUSTA

Ci sentiamo chiamare per nome e la sorpresa è davvero grande quando ci vengono incontro alcuni volti molto noti del nostro ambiente. Sono i ragazzi di MV Agusta che, da Varese, sono saliti in Olanda perché nel corso del fine settimana del Classic GP presenteranno al pubblico la loro ultima limited edition della Brutale 1000 RR, la Assen appunto, tributo alle 35 vittorie di MV nel circuito olandese.  Dopo le chiacchiere di rito arriva però una vera e propria proposta indecente. Il team italiano ci invita alla presentazione stampa che si terrà nella guest house del circuito, ma non solo. Ci propongono anche di fare alcuni giri in sella alla loro incredibile hyper naked per scattare le foto che verranno utilizzate per il comunicato stampa. Ma soprattutto di essere il loro rider ufficiale per i tre giri di parata che si terranno la domenica mattina di fronte ad alcune migliaia di spettatori assiepati sulle tribune. Si, tutto bellissimo, peccato però che non abbiamo con noi nulla per poter guidare in pista. E anche qui la fortuna gioca a nostro favore. Il pilota che avrebbe dovuto affiancare i ragazzi di MV nel we ha avuto un contrattempo all’ultimo momento e, caso vuole, ha le nostre stesse taglie: hanno tutto loro, tuta, casco, stivali e guanti! In tal caso la risposta non può che essere un bel "sì" a 32 denti. E così siamo inaspettatamente in ballo. Proveremo in assoluta anteprima la nuova Brutale Assen in un circuito davvero leggendario e la porteremo di fronte al pubblico in festa nella giornata clou dell’evento. Prima di dirvi però come si è comportata la naked italiana tra i cordoli ci vuole una giusta precisazione. L’esemplare in questione è la numero 000 di 300 previsti per la produzione e andrà mostrata alla stampa dopo il nostro test. E’ prevista quindi la massima prudenza per ridurre al minimo il rischio.     

COME VA LA MV AGUSTA BRUTALE 1000 RR ASSEN

La cosa però non ci ha impedito di inanellare diversi giri ad un buon ritmo mettendo alla frusta la hyper varesina. Che si è confermata un animale da cordoli, situazione nella quale regala le emozioni più cristalline. La posizione in sella è perfetta con una triangolazione molto sportiva ma non esasperata. I semi manubri sono aperti il giusto e ci troviamo subito a nostro agio. Il tracciato per noi è nuovo, abbiamo quindi bisogno di alcuni giri per prendere confidenza. Non è particolarmente tecnico e le curve si memorizzano con una certa facilità. Ci sono però alcuni punti molto veloci con in particolare un cambio di direzione che se affrontato a velocità importanti diventa da pelo sullo stomaco. La Brutale, con il suo setting sospensioni decisamente sostenuto, è di una precisione chirurgica con l’anteriore che attacca il punto di corda senza essere il più veloce tra le avversarie di categoria ma essendo di certo un riferimento per la coerenza con la quale segue la linea anche agli angoli più elevati. Anche nei cambi di direzione ci sono hypernaked più fulminee ma la RR Assen fa tutto in maniera molto equilibrata necessitando di essere accompagnata con un certo anticipo dal corpo del pilota. Nei transitori la risposta al comando del gas è coerente e permette una buona pulizia in percorrenza. E una volta che davanti ai nostri occhi si apre il rettilineo dei box l’adrenalina inizia a scorrere a fiumi nelle nostre vene. Il quattro in linea, superati i 9000 giri indicati, sbatte in faccia al pilota una rabbia che non sembra possibile. Abbiamo l’anti impennata spento ed è davvero impressionante la cattiveria con la quale la ruota anteriore lascia il contatto con l’asfalto per puntare il cielo. Parzializziamo un pelo giusto per evitare di ritrovarci con le chiappe per terra e infiliamo la terza per continuare a fare strada. Ma la cosa si ripete. Nei pressi del regime di coppia massima il Pirelli Supercorsa anteriore si stacca ancora una volta dall’asfalto galleggiando per metri che sembrano non finire mai. La velocità indicata sul dashboard ha come primo numero il 2, quindi la cosa è decisamente seria. Molliamo il gas con ampio margine rispetto al riferimento della frenata in fondo al rettilineo evitando di tenere i freni in mano fin dentro la prima curva a destra. Tutto in virtù di rientrare ai box senza aver corso rischi inutili. Di certo c’è che in pista la Brutale 1000 RR esalta per le sue prestazioni spaventose. La Assen che abbiamo guidato era dotata di scarico Arrow in titanio con centralina dedicata, che fa salire la potenza a 211 CV, e mette in campo una dinamica di guida che ha nel rigore e nella precisione due degli aspetti più entusiasmanti. Purtroppo però il tempo a nostra disposizione dedicato al solo divertimento finisce presto e dobbiamo iniziare a scattare.  

ADESSO INIZIA LO SHOW

Emotivamente però il momento più impegnativo è quello della domenica mattina quando, in slot orari precisissimi, scendono in pista macchine e moto leggendarie per mostrarsi al pubblico. Alle 11.56 tocca a noi. Veniamo briffati dal direttore del circuito circa il comportamento che dovremo tenere una volta usciti dalla corsia box. Abbiamo 5 minuti esatti dopodiché dovremmo essere fuori. Portiamo la Assen al box che ci hanno riservato e la vestiamo di preziose termocoperte per poter entrare a mente sgombra. Non avremo certo il tempo per scaldare le gomme. Davanti al nostro box un marshal ci mostra i cartelli con il conto alla rovescia. Quando mancano 5 minuti indossiamo il casco e chiudiamo la tuta. Davanti a noi ci sono una ventina di fotografi pronti ad immortalare la Assen che si lancia in pit line. Gli spalti sono pieni di appassionati e noi fatichiamo un po’ a contenere l’ansia. Ad un minuto dal via siamo in sella con gli occhi fissi sul semaforo che ci darà il segnale di via libera. Ecco, verde, si va! Il primo giro lo facciamo evitando con attenzione di respirare per l’emozione e in quello che ci sembra un attimo siamo pronti per fermarci in pieno rettilineo per mostrare la Brutale Assen al pubblico e salutare. Con i ragazzi di MV abbiamo pensato di ripartire utilizzando il sistema di launch control e fare un po’ di show. Vediamo il pubblico in piedi che saluta e attiviamo tutte le procedure per la partenza stile GP. Nonostante un leggero tremolio alle mani va tutto per il meglio. La Assen si lancia a pancia a terra come un missile e adesso abbiamo un intero giro per goderci l’esperienza fino in fondo. Al secondo passaggio diamo fondo al comando del gas con il latrato del quattro che ci risuona nel casco. Questa volta l’anti whellie è attivo cosi facciamo davvero alcune decine di metri con l’anteriore che galleggia una spanna sopra l’asfalto. Arrivati in fondo al rettilineo vediamo le segnalazioni elettroniche indicarci che dobbiamo rientrare ai box completando il nostro giro per lasciar spazio “solo” a Randy Mamola e Kevin Schwanz che sono pronti ad entrare in sella alle loro Suzuki GP due tempi. Imboccata la corsia box li vediamo in sella alle loro leggendarie e fumanti moto che aspettano proprio noi. Sembra perfino incredibile visto che sul nostro primo motorino dei 14 anni avevamo proprio l’adesivo di Randy con il numero 12 sfoggiato sulla sua Cagiva del 1989. E così, con ancora le mani leggermente tremolanti, rientriamo nel nostro box dove ritroviamo le facce famigliari degli amici di MV che si complimentano per non sappiamo bene cosa. Tolta la tuta è il momento del cool down, ci concediamo un caffè con relativa sigaretta, e ripensiamo a questa breve ma intensissima esperienza. Quando si dice “cinque minuti di celebrità”.