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In moto si muore di più. E la colpa è anche di noi motociclisti

Marco Gentili
di Marco Gentili il 25/07/2023 in Attualità
In moto si muore di più. E la colpa è anche di noi motociclisti
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Non è un titolo provocatorio, ma la verità che si fonda sui numeri: nel 2022 crescono del 12,4% le vittime, ma più della metà è responsabile dei sinistri fatali

Nel 2022  - come rilevano ACI e Istat nel loro report annuale - sono 3.159 i morti in incidenti stradali in Italia (+9,9% rispetto all’anno precedente), 223.475 i feriti (+9,2%) e 165.889 gli incidenti stradali (+9,2%), valori tutti in crescita rispetto al 2021 ma ancora in diminuzione nel confronto con il 2019 per incidenti e feriti (rispettivamente -3,7% e -7,4%). Il numero di vittime è invece pressoché stabile, di poco inferiore a quello registrato nel 2019 (-0,4%). I morti entro le 24 ore dagli incidenti sono 2.651, mentre si contano 508 deceduti dal secondo al trentesimo giorno dall’evento.

Se si analizzano le categorie, le vittime aumentano per tutti gli utenti della strada rispetto al 2021, fatta eccezione per i ciclisti e per gli occupanti di autocarri. Si contano 1.375 vittime tra gli occupanti di autovetture (+15,4%), 781 tra i motociclisti (+12,4%), 70 tra i ciclomotoristi (+4,5%), 485 tra i pedoni (+3,2%).

 

CON CHI FACCIAMO PIU'INCIDENTI?

Dei 21.795 incidenti occorsi nel 2022 a moto e scooter targati, la stragrande maggioranza (8.969) vede il coinvolgimento di una moto e di un'auto. Seguono due tipologie di infortunio che però noi coinvolgono altri veicoli, vale a dire la fuoriuscita dalla strada (2.750) e la caduta dal veicolo (2.411). Nella graduatoria dei sinistri più rilevanti, troviamo anche l'investimento di pedoni (1.721), l'urto con ostacoli accidentali (1.623) e l'impatto con altri motocicli (1.394).

 

MOTO E SCOOTER: UNA SITUAZIONE LUCI E OMBRE

Come dobbiamo quindi valutare il dato del 2022, che conta 781 motociclisti morti (più 70 guidatori di ciclomotori)? Per chi ha la memoria un po'più lunga, anche se si tratta di un dato in crescita rispetto al 2021, si tratta di un segnale discordante. Vero è che, analizzando la serie storica, negli Anni 60 morivano in media 2.834 motociclisti all'anno, che sono diventati 1.910 negli Anni 70, 1.588 negli Anni 80, 1.292 negli Anni 90 e 1.522 nel decennio successivo. Possiamo dire che la mortalità stradale che riguarda la nostra categoria si sta sensibilmente riducendo, ma che non riesce a scendere al di sotto di una certa soglia. Perché?

I motivi potrebbero essere molti. Certo, esiste una situazione infrastrutturale in Italia non certo favorevole alle due ruote. Ma questo tasso di mortalità non dipende solo da fattori esterni. Troppo facile dare la colpa alle pessime strade (che, per carità, ci sono), ai guardrail o agli automobilisti cattivi e indisciplinati

Se si analizzano i dati, ce n'è uno che colpisce particolarmente, e si riferisce ai "conducenti ai quali siano imputabili gli incidenti stradali". In soldoni, quelli che hanno  causato l'incidente. Ebbene, dei 781 motociclisti scomparsi nel 2022, ben 457 (ben più della metà) sono responsabili dell'incidente per loro fatale

E qui entrano in gioco altre valutazioni, come la guida distratta o indecisa e l'alta velocità (che continuano a essere la principale causa degli incidenti ascrivibili alla nostra categoria) e una certa incoscienza di fondo. 

E'un dato di fatto che in molti scambino la strada con la pista - e chi frequenta le strade "dei motociclisti" lo sa bene. E non possiamo, non dobbiamo trincerarci dietro il solito benaltrismo, secondo cui la colpa è sempre di qualcun altro.

 

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