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Intervista a Pierluigi Marconi: come si evolverà Bimota

Marco Boni il 09/06/2023 in Attualità
Intervista a Pierluigi Marconi: come si evolverà Bimota
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Ecco quali sono i piani del marchio romagnolo: presto l’arrivo della Tera e novità legate ai giovani

Dopo l'acquisizione da parte di Kawasaki, si è sempre parlato poco di Bimota. A EICMA 2022 l'azienda romagnola ha presentato un particolare telaio e una enduro. Ma a che punto siamo con quei progetti? Ne abbiamo parlato con Pierluigi Marconi, il Chief Operating Officer di Bimota.

 

Le novità di EICMA

Partiamo dalla vostra gamma, che ora vede la Tesi H2, la KB4 e la BX450 vista presentata ad EICMA. Cosa si sa di quest’ultima, dove e quante ne avete vendute?

“In Italia non ce ne sono, è ancora in fase di sviluppo. Ne abbiamo fatte 20 unità che abbiamo distribuito in Europa ma non è ancora entrata nel mercato perché stiamo partecipando alle competizioni di enduro e rally per testarla. Facciamo una sperimentazione profonda perché il prodotto era già maturo per il cross professionistico ma non ancora pronto per l’enduro, specialità per cui la moto è stata pensata. È pronto però un piccolo lotto da distribuire nei concessionari europei in modo che i distributori possano in primis conoscere la moto”.

Quali sono i primi feedback da parte dei piloti?

“È fantastico, e i risultati ci stanno premiando: siamo secondi in campionato, e non siamo in vetta per un problema banalissimo. Nessun problema tecnico: una vite di alimentazione del roadbook si è svitata. Forse sarà meglio saldarla la prossima volta, ma la moto funziona a dovere".

Si ha un’idea di quale potrà essere il prezzo della BX450?

“Il prezzo sarà competitivo con i competitor Husqvarna e KTM. Non abbiamo ancora una cifra esatta ma sicuramente non avrà il classico prezzo di Bimota”.

Il telaio Tera presentato ad Eicma a che punto è?

“La Tera, il nome della moto, ha i 35° di sterzo come una moto da enduro. Potremo definirlo un modello 'multistrada': funziona come una moto tradizionale su strada, mentre con un pulsante la moto si alza per percorrere dei leggeri fuoristrada. È pensata per arrivare in spiaggia o in riva al lago. La presenteremo al salone Eicma del 2023 e arriverà in commercio l’anno prossimo. Per ora è stato fatto il brevetto del sistema di sterzo e quest’anno ci siamo concentrati sull’estetica del mezzo".

E il peso, essendo un sistema complicato, non verrà aumentato di molto rispetto a un telaio classico?

“Si può fare un confronto col la Tesi H2 che ha la stessa base della Ninja H2 ma pesa ben 21 kg in meno. Questo significa che nell’ambito della stessa moto abbiamo ridotto drasticamente il peso. Questa volta la sfida è quella di ridurre il peso della H2 SX: per farlo, utilizziamo carrozzerie in fibra di carbonio e particolari della ciclistica ricavati dal pieno e manteniamo la qualità altissima costruendo ogni esemplare a mano, Solo la Bimota lo fa”.

 

Bimota è completamente indipendente da Kawasaki per quanto riguarda l’immagine. Siamo completamente separati, l’unica cosa a disposizione è la tecnologia Kawasaki, come si è visto per l’enduro partendo dalla base dell’enduro KX. Non ci sarà mai il “Bimota fa qualcosa per Kawasaki”

Pierluigi Marconi (Bimota)

Dove punta il marchio

A proposito di lavorazione a mano, la filosofia del marchio rimarrà questa o c’è un’idea di aumento dei volumi di produzione?

“Noi vogliamo avvicinare i giovani al mondo delle moto e al marchio Bimota. Il mercato motociclistico sta diventando vecchio, sembra che i giovani non si appassionino e il marchio Bimota è un marchio giovane che punta al divertimento. In questa logica, stiamo pensando come attirare i giovani e come farlo a un prezzo accettabile; non possiamo fare il prodotto classico Bimota per i giovani. Così come per l'enduro, cerchiamo di fare qualcosa di simile in ambito stradale, mantenendo sempre la qualità elevata, con un prodotto premium”.

Quali sono i clienti principali?

"La clientela principale è formata da collezionisti: alcuni ne hanno due, una da usare e una da tenere ferma, magari esposta in salotto, come un'opera d'arte".

I clienti che comprano Bimota hanno quindi un legame forte con il marchio?

“Tra noi e i nostri appassionati c'è un legame fortissimo. Abbiamo fatto la nostra Tesi in 251 unità numerate: la numero zero si trova in un museo in Giappone. I clienti richiedono numeri particolari perchè per loro hanno un valore affettivo, dovuto magari a un’occasione specifica”.

 

Intervista a Pierluigi Marconi: come si evolverà Bimota

Il rapporto con Kawasaki e le vendite

Qual è il vostro rapporto con Kawasaki? Diventerete una sorta di reparto corse o continuerete sulla vostra strada?

“Bimota è completamente indipendente da Kawasaki per quanto riguarda l’immagine. Siamo nettamente distinti; l’unica cosa di cui possiamo beneficiare è la tecnologia Kawasaki: la nostra moto da Enduro è partita dalla base della loro KX. Non è in previsione che Bimota realizzi qualcosa per conto di Kawasaki".

Oggi dove vende principalmente Bimota?

“Abbiamo iniziato la distribuzione in Giappone, poi abbiamo America, Europa, Svizzera, Messico, ma con dei volumi molto piccoli. La rete distributiva è quella di Kawasaki, che ci permette di avere una base affidabile per i clienti, cosa che Bimota non ha mai avuto. Quando montavamo motori Ducati o Suzuki, i marchi non volevano supportarci nella vendita e i clienti non sapevano a chi appoggiarsi. Proseguiamo quindi a passo lento l’espansione all’interno di Kawasaki".

In Italia volete promuovere di più il marchio?

“In Italia oggi abbiamo due concessionari. Nel resto del mondo vendiamo direttamente a Kawasaki, la cui rete commerciale promuove Bimota nei Paesi che hanno un distributore Kawasaki esclusivo. Per adesso ci concentriamo sulla produzione”.

Oltre alla Tera ci saranno altre novità? Avete intenzione di puntare su qualche modello elettrico?

“L’elettrico per noi non esiste: penso che abbia senso solo fino agli 11 kW e in ambito cittadino. Non siamo interessati e nemmeno nell’ambito sportivo per la pericolosità, la difficoltà di guida, il peso elevato e la durata non sufficiente delle batterie”.

L’alluvione in Emilia-Romagna ha avuto ripercussioni nella vostra azienda?

“Per fortuna non abbiamo subito nessuna ripercussione. Siamo rimasti chiusi un giorno senza subire nessun danno alle attrezzature, e quindi abbiamo continuato la produzione".

 

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