Attualità
"Heal India", un viaggio in moto per abbattere le barriere
Franco Antonello, assieme al figlio Andrea, attraversano l'India su una BMW per sensibilizzare sul tema dell'autismo: "Istituzioni cieche e sorde, lottiamo per non lasciare soli 600mila ragazzi colpiti da questo disturbo"
"Mettetevi nei panni di un ragazzo autistico. Che cosa vorreste, un genitore che vi compatisce, oppure qualcuno che ti prende e ti porta alla scoperta del mondo?". Franco Antonello era un imprenditore di successo e un uomo di comunicazione, finché la sua vita è stata travolta da un ciclone, la scoperta dell'autismo del figlio Andrea. Da allora la sua missione è diventata quella di dar voce a tutti i ragazzi affetti da questo disturbo, difficile da far comprendere alle persone, ma che affligge 600mila ragazzi in Italia. La sua impresa sociale "I bambini delle fate" è nata per aiutare i ragazzi e le loro famiglie "che sono sole, abbandonate da tutti, e che fanno fatica a trovare un interlocutore che capisca i loro bisogni". Come quello della socialità negata ai ragazzi autistici, o quello - ancora più pressante - a ciò che sarà di loro dopo la scomparsa dei genitori.
BMW Italia da molti anni supporta "I bambini delle fate". E ha collaborato con Franco e Andrea Antonello nell'ennesima impresa su due ruote, un viaggio alla scoperta dell'India durato circa un mese, 6.200 km e tre incidenti (per fortuna senza conseguenze...) causati dalla scarsa disciplina degli automobilidti indiani. "L'India è un altro mondo, un'altra cultura. E loro, anche in strada, si comportano in un modo inconcepibile per qualunque motociclista o automibilista italiano", dice Antonello.
Un'esperienza nell'esperienza, la sua. Anzi, la loro. Perché Franco Antonello fa tutto questo per il figlio Andrea: insieme hanno girato in moto l'Italia, l'Europa, l'America. "Con questi viaggi cerchiamo di portare un messaggio importante, ossia che l'autismo non è solo negatività, isolamento e solitudine. Questi ragazzi hanno i nostri stessi bisogni. Voglia di vivere, socializzare, fare amicizia, avere una vita normale, essere integrati. La società non è ancora pronta per affrontare l'autismo. La nostra associazione aiuta Andrea e oltre4mila ragazzi nella stessa condizione. Vogliamo e dobbiamo fare sempre di più, cercare di arrivare dove le istituzioni non riescono".
Quello in India è il quinto viaggio realizzato da Franco e Andrea Antonello con la collaborazione di BMW. "Mi piace dire che la moto di per sé è inclusione: non è infatti solo un mezzo di trasporto, ma è uno stile di vita che ci aggrega, che ci unisce in una grande community dove anche prodotti molto esclusivi, come una moto BMW, diventano uno strumento di inclusione", afferma Alessandro Salimbeni, direttore generale di BMW Motorrad Italia. Che è pronto a supportare una nuova avventura. Prossima tappa, l'Africa.