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5 domande a Valerio Papale (Agos): dove va il mercato moto nel 2023?

Marco Gentili
di Marco Gentili il 08/02/2023 in Attualità
5 domande a Valerio Papale (Agos): dove va il mercato moto nel 2023?
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Intervista col direttore mercato automotive della società finanziaria: "Il prodotto ci sarà per tutti, siamo tornati a una situazione simile al 2019. Problemi dalla Cina? Da non escludere"

I dati di mercato del primo mese dell'anno sono stati positivi, al di là di ogni più rosea aspettativa. E l'euforia generalizzata che sta contagiando il settore delle due ruote fa presagire un 2023 superlativo. Ma come sarà l'anno che è appena iniziato, dal punto di vista del mercato moto e scooter? Ne abbiamo parlato con Valerio Papale, direttore del settore automotive di Agos (uno dei principali operatori nel credito al consumo nel settore delle due ruote). Papale, dal suo osservatorio privilegiato, non è certo una Cassandra, ma valuta il settore con un occhio più distaccato rispetto a un operatore del settore. E solitamente le sue analisi, come abbiamo potuto apprezzare in altri casi, si dimostrano lucide ed efficaci.

 

PAPALE, CHE ANNO SARA' IL 2023?

"Molto positivo per moto e scooter. Le tendenze che intercettiamo vedono un calo della mobilità su quattro ruote, dovuta all'eccessivo prezzo dei veicoli e al cospicuo costo di gestione degli stessi, a tutto vantaggio di quella su due ruote. Se pensiamo che il 2022, nonostante le difficoltà di approvvigionamento dei mezzi in alcuni mesi dell'anno, è stato il migliore degli ultimi 20, di certo il 2023 ha tutte le carte in regola per infrangere dei record".

 

QUEST'ANNO QUINDI NESSUN PROBLEMA DI APPROVVIGIONAMENTO?

"Tutti i costruttori hanno imparato la lezione degli anni post Covid. Tutti hanno fatto i conti con una domanda superiore all'offerta e ne sono rimasti scottati. Ma negli ultimi 12 mesi hanno raffinato i loro processi interni, in modo tale da non farsi trovare impreparati di fronte a qualunque tipo di crisi o difficoltà. Insomma, tutti hanno fatto tesoro degli errori commessi in fase di pianificazione e ordine del prodotto. Insomma, d'ora in avanti se qualcuno dirà di non aver venduto abbastanza perché era a corto di mezzi, dice una bugia grande come una casa".

 

CHE RUOLO RECITERANNO I COSTRUTTORI GIAPPONESI NEL 2023?

"I giapponesi, dati alla mano, sono quelli che hanno accusato maggiormente il colpo della fase post covid. I loro processi aziendali hanno fatto più fatica di altri ad adattarsi alla nuova realtà. Adesso però, come si vede dai numeri strepitosi di Honda, Kawasaki, Yamaha a Suzuki a gennaio, sono pronti per dare una nuova offensiva al mercato italiano. Certo, i volumi del primo mese dell'anno risentono probabilmente di ordini commissionati nel 2022 ed evasi solo ad anno nuovo, ma è evidente che i big come Honda intendono tornare in prima posizione per market share".

 

QUALI POTREBBERO ESSERE LE INCOGNITE DELL'ANNO?

"La situazione Covid in Cina continua a rappresentare una grossa incognita, soprattutto per quelle Case che hanno là le loro fabbriche. In Cina i focolai Covid possono paralizzare periodicamente l'attività di industrie e porti, rallentando così l'afflusso di moto e scooter sui mercati europei. Ecco, direi che forse a rischiare di più sul fronte dell'approvvigionamento dei mezzi sono proprio i produttori cinesi".

 

SARA' L'ANNO DEL SORPASSO DELLE MOTO AI DANNI DELLO SCOOTER?

"Direi di no, anche perché se il comparto scooter ritrova continuità nelle forniture, esso rappresenta la fetta maggiore dell'immatricolato nel nostro Paese, dove la domanda di mobilità individuale dedicata al commuting è una componente maggioritaria. Detto questo, è anche vero che il costo medio degli scooter continua a salire, mentre quello delle moto è sempre più competitivo proprio grazie alla politica di alcune case che privilegiano il rapporto qualità-prezzo, e ciò porta il mercato a spingere verso il basso i listini".

 

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