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Milano città a 30 all'ora? Ecco perché è una decisione inutile

Marco Gentili
di Marco Gentili il 10/01/2023 in Attualità
Milano città a 30 all'ora? Ecco perché è una decisione inutile
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In gran parte del centro storico tutti i veicoli vanno già ben più piano di questa soglia, mentre sulle strade di scorrimento i velox tengono a bada i bollenti spiriti di chi vuole andare forte. E se invece si pensasse di più alla qualità del manto stradale?

Nella città dove se hai uno stipendio fisso di 1.500 euro puoi ambire ad acquistare una casa di 20 metri quadri e dove nell'ultimo anno il limite giornaliero delle polveri sottili è stato sforato per tre mesi (quando l'Unione Europea ammette un massimo di 35 giorni), l'amministrazione comunale decide di deliberare a favore della trasformazione dell'area urbana in una grande zona a 30 all'ora dal gennaio 2024. Che, se ci pensate, è come avere un malato in rianimazione e decidere di fargli la manicure.

Succede a Milano, forse la città più europea d'Italia. Di per sé non sarebbe nemmeno un male: minore velocità dei veicoli in circolazione equivale a un minor numero di incidenti, tutte le statistiche del mondo (e anche il buonsenso comune) sono concordi su questo

Senza essere tacciati di benaltrismo, la questione è un'altra. Milano, seconda città d'Italia per popolazione residente, nasconde i suoi problemi reali, da quello ambientale (è uno dei luoghi con l'aria più malsana d'Italia) a quello abitativo (è una città inclusiva solo per i veri ricchi e i grossi patrimoni, mentre la classe media per cercare un po'di spazio deve rivolgersi all'hinterland più profondo), dietro una crociata ideologica.

 

UN LIMITE SENZA SENSO

Già, perché chi gira per Milano in moto o scooter sa bene che mettere il limite dei 30 km/h sulle strade dell'intero Comune è inutile. In molte zone della città già oggi tale limite è irraggiungibile. Basta fare un giro per le strade di Brera o del centro per rendersi conto che il dato di velocità media di 15 km/h (uno dei più accreditati in questi giorni) è fin troppo ottimistico. 

D'altro canto è inutile perché, già oggi, sulle strade a maggiore scorrimento della città il limite dei 50 km/h viene rispettato solo in prossimità dei sempre più numerosi autovelox. Penso alla pista di decollo di via di Missaglia, a viale Fulvio Testi e, in minor misura, alla circonvallazione esterna, che la variabile traffico può trasformare in un girone infernale di auto inchiodate (chi passa dalle forche caudine di piazza Napoli al mattino sa di cosa parlo). Su questi percorsi, superato il punto di rilevamento, l'accereratore di tutti si stabilizza sui 70 km/h, ossia una velocità che, in situazione di traffico scorrevole e senza troppi semafori, è decisamente più adeguata alle caratteristiche tecnico-strutturali dei veicoli moderni.

 

CHI PENSA ALLA QUALITA' DELLE STRADE?

Eppure l'assemblea cittadina ha deliberato. Vuole una città moderna, come Barcellona o Londra. E per tenere fede al suo proposito ci vuole far andare più piano dove potremo andare più forte, e più forte dove il traffico ci costringe inevitabilmente in coda

Si vuole fare qualcosa per il traffico? Va bene ridurre i limiti, ma magari pensiamo anche alla qualità del manto stradale, che ricorda quello di una città appena bombardata.

 

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