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Il retroscena: gli incentivi ai motori termici imposti dal Mit ma che le Case odiano

Marco Gentili
di Marco Gentili il 04/01/2023 in Attualità
Il retroscena: gli incentivi ai motori termici imposti dal Mit ma che le Case odiano
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Nella bozza della legge di bilancio i 5 milioni previsti per il 2023 erano stati destinati all'elettrico ma sono tornati ai motori tradizionali. Perché è successo questo?

Gli incentivi per l'acquisto di moto e scooter non sono un "regalo" agli utenti. Sono soldi dello Stato - e quindi di tutti noi - che, per scelta politica, vengonmo destinati a un determinato capitolo di spesa, per rispondere a esigenze concrete. Pertanto non dobbiamo valutare allo stesso modo i 35 milioni destinati all'acquisto di moto e scooter elettrici per il 2023, e i 5 milioni assegnati a chi decide di acquistare una moto con motore endotermico Euro5 a fronte della rottamazione di un veicolo inquinante.

Perché i 35 milioni destinati all'elettrico rientrano all'interno di una strategia ben precisa, che è quella, tracciata ormai tre anni fa, secondo la quale per rinnovare il parco circolante e incentivare l'acquisto di scooter e moto a batteria, servono soldi. Il 2022, dati alla mano, ha dimostrato che il mercato dell'elettrico su due ruote destinato ai privati funziona - e bene - se supportato dagli incentivi statali. L'elettrico non è ancora un mercato in grado di camminare sulle proprie gambe, ed è quindi doveroso che la politica faccia la sua parte per sostenerlo.

 

GLI INCENTIVI AI MEZZI ENDOTERMICI

Ben differente è la situazione per quanto riguarda gli incentivi per i motori endotermici. Lo scorso anno, con una decisione piuttosto azzardata, il Mise (adesso ribattezzato Ministero per le imprese e il made in Italy) ha deciso di assegnare 5 milioni per favorire il ricambio del parco circolante dei veicoli endotermici. Una scelta poco sensata visto che tali fondi sono andati esauriti in 4 ore e hanno creato un doppio effetto negativo. Se da un lato infatti hanno scontentato migliaia di utenti che non sono riusciti ad approfittarne, dall'altro hanno rallentato il normale andamento del mercato.

Inoltre tali incentivi costituiscono un problema gestionale sia per le case, sia per i concessionari. Insomma, sono spiccioli che alla fine dei conti non soddisfano nessuna reale esigenza di un mercato che gode di buona salute. Come confermano alcune fonti interne al settore, o si mette in atto una reale campagna di incentivi sul fronte dell'endotermico - per la quale non basterebbero 100-150 milioni di euro - oppure tanto vale non farla proprio.

Tant'è che quest'anno, alla vigilia della Legge di bilancio, era trapelata una bozza di provvedimento che trasferiva questi 5 milioni stanziati per il 2023, a sostegno delle due ruote elettriche. Una mossa, chiesta a gran voce dal settore, che però è stata oggetto di un voltafaccia clamoroso dell'ultimo momento. 

 

UNA DECISIONE POLITICA

A quanto risulta a Dueruote, è stato lo stesso Ministero delle Infrastrutture a mettere il veto a questo trasferimento di fondi. Pare infatti che la nuova direzione del ministero non voglia essere troppo indulgente sul fronte dell'elettrico e della mobilità alternativa. In questa strategia rientrano infatti sia il recente taglio ai fondi per la costruzione di piste ciclabili, sia il mancato trasferimento di 5 milioni di incentivi alle due ruote elettriche. Così come l'annunciata stretta nei confronti dei monopattini elettrici.

Il risultato è che Case e concessionari si troveranno loro malgrado a dover gestire, in questo mese di gennaio, un prevedibile boom di richieste per l'acquisto di moto e scooter endotermici con l'incentivo, molte delle quali non potranno essere evase a causa dell'esiguità dei fondi. Cinque milioni, ricordiamolo, sono una goccia in mezzo al mare, capace di soddisfare non più di 4mila unità immatricolate su un mercato che vale ben oltre 200mila pezzi annui.

A rendere più complicata per le Case la gestione degli incentivi, c'è anche il fatto che le prenotazioni nel sistema informatico non potranno essere inserite prima del 10 gennaio, ma saranno ritenuti validi gli acquisti effettuati già a partire dal 1 del mese. Il risultato è che in molti faranno acquisti a scatola chiusa, sperando di risultare vincenti nella lotteria degli incentivi, ossia quella in cui chi prima arriva meglio alloggia, ma senza alcuna certezza di riuscire ad approfittarne. Proprio per questo i concessionari stanno facendo firmare ai clienti contratti di vendita "salvo buon fine", proprio perché non possono assicurare agli utenti la certezza di accedere agli incentivi per gli endotermici. Insomma, un pasticcio di cui tutti avrebbero fatto volentieri a meno.

 

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