LA REVISIONE DEL CARD
Ma non tutto è perduto, o almeno così si spera.
Da un lato c’è ancora la possibilità che l’abolizione del regime No Card stabilita in via definitiva dal Ddl Concorrenza dello scorso luglio possa essere sospesa per un anno – la speranza di ANCMA è che nella legge di bilancio che sarà approvata entro dicembre possa entrare un emendamento di questo tenore –
nell'attesa che le parti in causa (ossia le assicurazioni, l’istituto di vigilanza e i ministeri competenti, cioè Sviluppo economico e Trasporti) si mettano d’accordo per riformare il Card, in modo tale da renderlo meno penalizzante per determinate categorie di veicoli: “Eventuali incongruenze di questa misura – dice l’
Ivass a Dueruote - sono state progressivamente attenuate anche grazie al provvedimento di incentivi/penalizzazioni regolato dall’Ivass, che tende a premiare le imprese più efficienti nella liquidazione dei sinistri e nella lotta alle frodi. Permangono ancora dei difetti, più accentuati nei confronti di talune tipologie di veicoli; non soltanto quindi delle due ruote che, peraltro, sarebbero “danneggiate” dal sistema soltanto su talune cilindrate”.
Ma come fare a riformarlo in tempi rapidi? L’
Ivass, che è l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni, dice a Dueruote che “il prossimo
16 dicembre è stato organizzato dall’Istituto un convegno, a cui prenderanno parte esperti anche a livello internazionale, sul
meccanismo bonus/malus. Quella potrà essere anche un’occasione per discutere eventuali modifiche del sistema forfettario”.