Attualità
Assicurazioni: un piano per rimandare di un anno l’abolizione del No Card
L’emendamento potrebbe entrare in legge di bilancio, ma nel frattempo gli attori in campo si metteranno al lavoro per riformare il Card e non renderlo troppo penalizzante per le moto
Forse ce lo siamo già dimenticati, ma dal 1°gennaio per i motociclisti si aprirà una nuova era, caratterizzata da premi assicurativi più cari. I più attenti – ossia coloro che hanno dovuto rinnovare la propria RC Moto da ottobre in avanti – forse se ne saranno già accorti. I prezzi infatti sono in rapida salita, con un tasso medio del 20%. Di fatto, sono le avvisaglie di quanto accadrà con l’impossibilità delle compagnie di operare in regime No Card.
IL RINCARO DEI PREMI
Il regime No Card (che abbiamo spiegato bene qui) è un meccanismo di risarcimento complesso, che funziona al contrario rispetto al risarcimento diretto (Card) in caso di sinistri. In soldoni, chi aveva la possibilità di aderirvi (ovvero alcune compagnie assicurative straniere operanti nel settore delle due ruote, mentre quelle con sede in Italia da anni sono obbligate al risarcimento diretto) aveva la possibilità di praticare prezzi decisamente più bassi rispetto alla concorrenza. Dal 1 gennaio tutte le compagnie dovranno operare in regime di Card. Per l’utente cosa cambia? Che le compagnie interessate dal cambio di gestione del sinistro hanno lentamente ma inesorabilmente già incominciato a rincarare i loro premi.
LA REVISIONE DEL CARD
Ma non tutto è perduto, o almeno così si spera. Da un lato c’è ancora la possibilità che l’abolizione del regime No Card stabilita in via definitiva dal Ddl Concorrenza dello scorso luglio possa essere sospesa per un anno – la speranza di ANCMA è che nella legge di bilancio che sarà approvata entro dicembre possa entrare un emendamento di questo tenore – nell'attesa che le parti in causa (ossia le assicurazioni, l’istituto di vigilanza e i ministeri competenti, cioè Sviluppo economico e Trasporti) si mettano d’accordo per riformare il Card, in modo tale da renderlo meno penalizzante per determinate categorie di veicoli: “Eventuali incongruenze di questa misura – dice l’Ivass a Dueruote - sono state progressivamente attenuate anche grazie al provvedimento di incentivi/penalizzazioni regolato dall’Ivass, che tende a premiare le imprese più efficienti nella liquidazione dei sinistri e nella lotta alle frodi. Permangono ancora dei difetti, più accentuati nei confronti di talune tipologie di veicoli; non soltanto quindi delle due ruote che, peraltro, sarebbero “danneggiate” dal sistema soltanto su talune cilindrate”.
Ma come fare a riformarlo in tempi rapidi? L’Ivass, che è l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni, dice a Dueruote che “il prossimo 16 dicembre è stato organizzato dall’Istituto un convegno, a cui prenderanno parte esperti anche a livello internazionale, sul meccanismo bonus/malus. Quella potrà essere anche un’occasione per discutere eventuali modifiche del sistema forfettario”.
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