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Motociclisti: i diversi modi di salutarsi

Marco Gentili
di Marco Gentili il 20/06/2023 in Attualità
Motociclisti: i diversi modi di salutarsi
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Analisi semiseria delle varie tipologie di saluto che potrete incontrare sulle strade delle vacanze

L’altro giorno, mentre viaggiavo placidamente in moto su una strada battuta da motociclisti, mi è venuto in mente di quando, ormai 6 anni fa (poco dopo il mio arrivo a Dueruote), pubblicai il famoso pezzo della vergogna (che potete riscoprire qui, se volete insultarmi fate pure tanto mi rimbalza tutto, sono l’essere umano più resiliente dell’emisfero boreale) nel quale sostenevo che il saluto tra motociclisti fosse una “cagata pazzesca” (non sono volgare, cito solo il mio adorato Paolo Villaggio). 

Ripensando a quella golden age e a tutto il putiferio che ne seguì, mi sono sentito in colpa, un po’come il prete che bestemmia contro la sua chiesa, o il figlio degenere che delude i genitori. E allora ho fatto l’esperimento. Ho iniziato a salutare tutti i motociclisti che incrociavo, andando contro la mia natura egoista ed asociale e facendo una fatica boia. Perché, checché se ne dica, salutare è un impegno e distrae dalla guida se fatto in dosi massiccie. E’ un po’come fare all’amore: dopo un po’diventa sempre la stessa cosa e viene parecchio a noia.

Ad ogni buon conto, nei chilometri percorsi e dopo una cinquantina di saluti, ho potuto svolgere un’approfondita indagine sociologica sulle tipologie di saluto del motociclista. Già, perché a un occhio attento non sono tutte uguali. Ho provato quindi a tratteggiarne alcuni modelli standard, dei tipi ideali in cui probabilmente qualcuno si riconoscerà.

 

IL TIMIDO

Il motociclista timido saluta sollevando solamente l’indice e il medio della mano sinistra, fa un cenno d’intesa più che un saluto. A volte non stacca nemmeno la mano dal manubrio. In pratica, lo stesso gesto del Papa quando fa la benedizione urbi et orbi.

 

IL CONVENZIONALE

Il saluto standard in realtà è una versione leggermente più entusiasta di quella del motociclista timido: due dita protese, la mano sinistra che si stacca dal manubrio, in posizione orizzontale e parallela al manubrio stesso. Fa molto community, in effetti.

 

L’ESAGERATO

Poi c’è la categoria degli entusiasti, ovvero quelli che ti salutano duro duro, sono felicissimi di incrociare un motociclista lungo la loro strada come se non ne vedessero uno da secoli, mentre l’ultima interazione con un simile risale forse a 800 metri prima. Questi tendono tutto il braccio, in una sorta di saluto romano rovesciato. L’altezza della mano dipende dal loro gradimento rispetto alla moto che stai guidando: più è elevata, più gli garba il tuo mezzo.

 

L'IDENTITARIO

Poi ci sono i miei preferiti, ovvero quelli che guidano la tua stessa moto e ti salutano con l’entusiasmo del crociato che torna a casa dopo le campagne contro gli infedeli e zompa addosso alla moglie. BMW GS che incontro BMW GS, è amore a prima vista. Qui altro che braccia: a volte partono anche gli abbaglianti e cospicui cenni del capo.

 

IL CALCIATORE

Poi ci sono quelli che – ne ho riscontrati alcuni a bordo di naked di cilindrata superiore ai 900 cc e con discreta cavalleria – ti incrociano scalciando lateralmente. Calciatori mancati, probabilmente. La loro età media è leggermente più bassa degli altri salutatori, perché questo saluto richiede un gesto fisico-atletico decisamente più intenso.

 

Motociclisti: i diversi modi di salutarsi
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