Attualità
Motociclisti: i diversi modi di salutarsi
Analisi semiseria delle varie tipologie di saluto che potrete incontrare sulle strade delle vacanze
L’altro giorno, mentre viaggiavo placidamente in moto su una strada battuta da motociclisti, mi è venuto in mente di quando, ormai 6 anni fa (poco dopo il mio arrivo a Dueruote), pubblicai il famoso pezzo della vergogna (che potete riscoprire qui, se volete insultarmi fate pure tanto mi rimbalza tutto, sono l’essere umano più resiliente dell’emisfero boreale) nel quale sostenevo che il saluto tra motociclisti fosse una “cagata pazzesca” (non sono volgare, cito solo il mio adorato Paolo Villaggio).
Ripensando a quella golden age e a tutto il putiferio che ne seguì, mi sono sentito in colpa, un po’come il prete che bestemmia contro la sua chiesa, o il figlio degenere che delude i genitori. E allora ho fatto l’esperimento. Ho iniziato a salutare tutti i motociclisti che incrociavo, andando contro la mia natura egoista ed asociale e facendo una fatica boia. Perché, checché se ne dica, salutare è un impegno e distrae dalla guida se fatto in dosi massiccie. E’ un po’come fare all’amore: dopo un po’diventa sempre la stessa cosa e viene parecchio a noia.
Ad ogni buon conto, nei chilometri percorsi e dopo una cinquantina di saluti, ho potuto svolgere un’approfondita indagine sociologica sulle tipologie di saluto del motociclista. Già, perché a un occhio attento non sono tutte uguali. Ho provato quindi a tratteggiarne alcuni modelli standard, dei tipi ideali in cui probabilmente qualcuno si riconoscerà.