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MotoGP22, la recensione del nuovo videogioco Milestone
MotoGP22 è un gioco avvincente, bello e graficamente apprezzabile. La carriera, però, è simile agli anni precedenti, mentre la modalità "Nine Season 2009", dedicata a Valentino Rossi, è stupenda
Come i grandi classici, ogni anno, arriva il momento di immedesimarsi nei propri idoli, all’interno di tracciati storici, di storie, di avventure, di follie, di sogni, di icone. Puntuale come il Natale e le tasse, ecco il nuovo MotoGP 22 di Milestone. Mentre il Motomondiale apre le danze per la prima volta senza Valentino Rossi, gli sviluppatori, oltre che grandi appassionati delle due ruote, della software house milanese hanno inserito una modalità che permette a tutti i videogiocatori di rivivere una delle stagione più emozionanti del Dottore, quella del 2009.
La modalità infatti prende il suo nome proprio qui (NINE Season 2009) e ripercorre le gare più incredibile di quell’annata da diversi punti di vista, ognuna completamente diversa, ma apprezzabile allo stesso tempo. Nine Season 2009 è una serie televisiva videoludica, di fatto, come se fosse una sorta di MotoGP Unlimited incentrata sulla stagione che ha consegnato il nono titolo mondiale a Rossi.
Una saga raccontata dal regista Mark Neale attraverso 17 capitoli che ripercorrono gli eventi più importanti di quel 2009. Un’idea che sposta per un attimo l’attenzione su Rossi, per dare merito anche ai suoi avversari. Rossi brillava di luce propria, ma senza avversari di talento come Stoner e Jorge Lorenzo, non sarebbe stata la stessa cosa. La grandezza del campione di vede proprio dai suoi avversari e da quanto siano capaci di mettere in luce la propria grandezza. E a proposito di campioni, di leggende, nel nuovo titolo di Milestone si arriva a più di 70 fuoriclasse della storia del motociclismo e grazie ad A.N.N.A, l’intelligenza artificiale creata dalla software house, che utilizza il machine learning per simulare i comportamenti e le caratteristiche più evidenti dei piloti.
IL REALISMO AL PRIMO POSTO
Da un punto di vista grafico e tecnico, il titolo, ha fatto un piccolo passo avanti. Certo, non siamo davanti a un capolavoro dell’estetica, soprattutto per quanto riguarda i dettagli sui volti, ma per quanto concerne moto, accessori, abbigliamento e tracciati, Milestone ha fatto un piccolo capolavoro. L’effetto bagnato, ad esempio, è magistrale.
Sembra tutto vero e con la modalità della camera in prima persona, sembra la realtà. Chissà quando arriverà un manubrio da collegare alla console o al PC, come fanno i cugini di F1 con il volante. È da anni che i piloti professionisti si allenano sul simulatore dell’azienda italiana per riprendere dimestichezza con un circuito, per capire che marcia inserire in una curva, per memorizzare dove iniziare la staccata, dove poter attaccare oppure no. Il gioco, in sé e per sé, non cambia a livello strutturale, ma migliora sotto alcuni punti di vista, ad esempio l’impianto frenante che cambia totalmente dalla modalità del 2021.
Rispetto alla stagione precedente ha un grosso peso il freno motore e, in più, diventa molto più complicato frenare in piega. In sostanza, da quello che è emerso dalle gare che ho disputato, è consigliato frenare con la moto completamente dritta e poi entrare all’interno della curva, prendere la corda e accelerare. Se ci fosse bisogno di regolare la traiettoria, per un errore nella scelta o perché un avversario è entrato meglio, o ha preso l’interno della curva, è meglio frenare, leggermente, in piega. Questo consente alla moto di decelerare e poi riprendere la corda e uscire dalla curva nel modo migliore.
L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE NON È INTELLIGENTE
Un’altra novità interessante, sempre riguardo le traiettoria, è incentrata sulla gommatura dell’asfalto. Se si esce dalla traiettoria ideale che è gommata, ossia è stata utilizzata da altre moto che per forza di cose hanno lasciato un po’ di gomma sull’asfalto, ci si ritroverà ad avere meno grip, meno aderenza, e quindi sarà più difficile effettuare una curva corretta. Quasi sempre, quando non si effettua la curva nella traiettoria corretta, l’intelligenza artificiale degli avversari si attiva e permette ai piloti di superarvi senza grossi problemi. D’altro canto, però, serve ancora un po’ di lavoro sull’IA. A mio avviso è ancora troppo impacciata. Mi sono ritrovato spesso a subire spallate, sorpassi rischiosi, staccate fuori di testa e soprattutto, durante ogni gara, ingressi spericolati che mettono a rischio il proseguimento della gara al giocatore, sia ai livelli più facili, sia a quelli più complessi.
Inoltre, quando si inizia la stagione, è evidente come ai top riders di ogni categoria (Moto3, Moto2, MotoGP), manchi una strategia, manchi l’intelligenza del pilota. Quartararo o Bagnaia, sono trattati esattamente come Nakagami e Alex Marquez in termini di tattica in pista. Guidano, guidano fortissimo, ma senza un minimo di criterio. Questo è un difetto ricorrente negli ultimi capitoli del gioco e forse è il vero limite per il “level up” di questo meraviglioso titolo.
UN BEL TITOLO, MA CI SI ASPETTAVA DI PIÚ
Se il motore delle moto è fantastico, le movenze dei piloti ottimo, le gare mozzafiato, la precisione dei tracciati bellissima, ma - un altro difetto - la carriera è rimasta troppo uguale a se stessa. In questa stagione, dopo anni di modalità manageriali una simile all’altra, mi aspettavo - a titolo puramente personale - che lo sforzo di Milestone potesse essere più profondo nella carriera. Mi spiego: stagione dopo stagione, anche quest’anno, nessun pilota sale di categoria, nessuno scende, nessuno perde la sella, tutto rimane immobile tranne per il pilota che gestisci tu come giocatore.
Questo immobilismo rende il tutto meno vero, meno realistico, meno interessante. Per il futuro, questo aspetto, che tra l’altro è una delle modalità più giocate dagli appassionati, se migliorato, potrebbe aggiungere un grande interesse al titolo di Milestone e, aggiungo, sono anni che si attende la telecronaca completa di Guido Meda e Mauro Sanchini, o comunque di due telecronisti come accade in tutti gli altri giochi sportivi.
Sia chiaro, MotoGP22 è un titolo molto bello, interessante e apprezzabile, sia per i fan più accaniti, sia per chi si approccia al simulatore solo per passare qualche ora nei tracciati del calendario del Motomondiale, ma quando arriverà la consacrazione?
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