Attualità
Assicurazioni, contro il DDL Concorrenza c'è poco da fare
Nell'audizione di oggi di ANCMA al Senato, la politica è insensibile al rischio (più che concreto) che l'addio al No-Card causi aumenti fino a tre volte dei premi assicurativi
Cari motociclisti, sappiamo che se vi togliamo le assicurazioni No-Card i vostri premi rincareranno, ma non possiamo farci niente. Affari vostri, insomma. Basta leggere le parole di Paolo Ripamonti, senatore leghista e relatore della legge sulla concorrenza: "La preoccupazione che ho è che le vostre sollecitazioni e le vostre riflessioni sono coerenti con quella che potrebbe essere una difficoltà reale: invece di aumentare la concorrenza si punirebbe il mercato delle due ruote che è molto importante. C’è un impatto sulla produzione, siccome siamo la commissione industria ci poniamo il problema anche da questo punto di vista al di là delle difficoltà che io credo siano oggettive di una possibile modifica dell’impianto della legge”.
Insomma, l'articolo 27 del DDL Concorrenza non si tocca. Tutte le compagnie italiane e straniere che operano in Italia dovranno sottostare al regime CARD (una cosa complicata, che abbiamo spiegato in modo semplice qui).
Insomma, la politica si dimostra insensibile alle sollecitazioni di ANCMA, la lobby del settore moto. La quale, nel corso di un'audizioe al senato, aveva chiesto di modificare il famigerato articolo con l'aggiunta di un comma che obbligava tutte le imprese assicuratrici a sottostare al CARD, tranne che nel segmento moto. Ossia dove le polizze No-CARD consentono risparmi notevolissimi agli utenti, soprattutto gli scooteristi residenti nel sud Italia.