Attualità
Il futuro della BMW GS? Parla il direttore tecnico!
Arriverà davvero la nuova crossover? Cosa bolle in pentola? Christof Lischka, il direttore tecnico di BMW Motorrad, ci racconta il presente e i piani futuri della Casa di Monaco
Christof Lischka, direttore tecnico BMW Motorrad, a 8 anni correva con le BMX, poi ha praticato Motocross ed Enduro, negli anni 2003 e 2018 ha terminato la Roof of Africa, e oggi si gode gli allenamenti nelle piste da Cross con il figlio di 13 anni.
È in BMW da oltre 20 anni, e dal 1° Agosto 2019 è il responsabile sviluppo moto in BMW Motorrad. Prima lavorava nel settore auto, dove gestiva il reparto “Prove dinamiche”, compresi gli aspetti requisiti, concetti ed integrazione. Con lui in occasione del nostro viaggio ai GS Days 2021 abbiamo parlato del presente e dei piani futuri di BMW.
Christof, com’è stato il passaggio dalle auto alle moto?
“Ho sempre corso con le moto da fuoristrada e, dopo gli studi, mi si è offerta la possibilità di entrare nel mondo auto BMW. Ora sono contento di poter costruire sui precedenti successi del motivatissimo team di BMW Motorrad, per dare un impulso decisivo alla prossima generazione di moto BMW. Il mondo auto è molto più grande, formale e a volte un po’ difficile. I processi di sviluppo delle moto sono più snelli e veloci, tutti i colleghi amano e adorano il prodotto, BMW Motorrad è semplicemente ‘cool’. È un ambiente di lavoro più familiare: è molto più facile che andare dalle moto alle auto…”.
Puoi darci qualche indicazione sullo sviluppo della GS?
“Nel reparto sviluppo moto della BMW lavorano circa 550 persone, quasi 90 di queste si occupano del modello GS, poi ci sono altri servizi legati all’organizzazione a matrice che contribuiscono al progetto. Un progetto completamente nuovo richiede indicativamente cinque anni di sviluppo, ma questi tempi dipendono molto anche dal livello tecnico di innovazione. Inoltre dobbiamo considerare i pre-studi e il lavoro preliminare di sviluppo”.
Quindi, nel prossimo futuro quali sono le sfide importanti?
“Oltre ai principali campi di innovazione come digitalizzazione, E-Mobility e Connettività, la sfida più grande è certamente la crescente regolamentazione a livello mondiale. Soprattutto le emissioni. Il passaggio alla Euro5+ aggiornata nel 2024 è molto più difficile di quanto il ‘+’ faccia pensare. E dobbiamo anche iniziare a pensare all’Euro6 senza conoscerne ancora i dettagli”.
Mi sembra di intendere che BMW Motorrad creda comunque ancora nelle moto con motore a combustione interna…
“Se fai riferimento alla mobilità elettrica, siamo convinti che questa avrà un’importanza fondamentale per l’area urbana, quindi ci stiamo concentrando su questo. Lo scooter CE 04 è la prossima pietra miliare in questo campo. Se vogliamo portare i propulsori elettrici anche sulle moto per il tempo libero e per i grandi viaggi, le batterie e la rete delle stazioni di ricarica devono evolversi. Sulla base di questi progressi previsti nell’autonomia e nelle infrastrutture di ricarica, vedremo altri segmenti di BMW Motorrad elettrificati oltre alla mobilità urbana. Qui sceglieremo i tempi giusti quando la soluzione tecnica e la domanda dei clienti si adatteranno insieme. Ecco perché crediamo fermamente nella coesistenza di motori a combustione ed elettrici nel settore motociclistico nei prossimi anni”.
Ma quando sarà il momento, sarete pronti, grazie alle auto?
“Certo, le batterie del nuovo scooter CE 04 provengono dalla macchina ibrida della serie 1. Quando saremo obbligati a fare le moto elettriche, potremo sfruttare la tecnologia della auto BMW. Ma sarà molto difficile applicare questo in tutto il mondo. Noi crediamo anche negli eFuels come altre case, non è forse la soluzione perfetta per tutti i veicoli, ma potrebbe diventare una proposta CO2 neutrale, molto interessante per veicoli vecchi. Quindi, le moto elettriche non possono essere l’unica soluzione per la mobilità pulita del futuro delle due ruote. Ci sono varie soluzioni in funzione dell’utilizzo, condividiamo questa opinione anche con altre Case”.
Cosa ci puoi dire a riguardo della GS “autopilota”?
“Una moto ‘autopilota’ non ha senso e non esisterà mai. Per noi è un oggetto di studio per mostrare la fattibilità dei sistemi elettronici di assistenza. Quindi sistemi di sicurezza, miglioramento del comfort, la moto ‘connessa’ e la comunicazione fra veicoli. Le macchine a guida autonoma arriveranno e noi dovremmo essere pronti per comunicare con loro. Lavoriamo in tutto questo settore, inclusi i sistemi di assistenza e il radar per visualizzare altri veicoli. Il Connected Motorcycle Consortium (www.cmc-info.net/) unisce le maggiori case moto nel mondo oltre a università e centri di studio per portare avanti lo sviluppo”.
Abbiamo visto le foto spia della nuova GS 1300...
“Non so di cosa parli! – ride - La GS è la moto di successo numero 1 nel mondo. Perché cambiarla? Abbiamo circa 60.000 nuovi clienti soddisfatti ogni anno, nessun’altra al mondo offre un tale campo di utilizzo dalla strada, al fuoristrada o per i viaggi. Di sicuro guardiamo molto bene la concorrenza che sta tentando di tutto per buttare la GS giù dal trono. E quindi studiamo sempre delle soluzioni per migliorare la nostra ammiraglia. Chiaro che un giorno arriverà un modello nuovo, e il nostro obiettivo sarà sempre che sia la miglior moto del segmento. Probabilmente la GS sarà l’ultima moto con motore endotermico a solcare i deserti, dove di sicuro non ci saranno mai abbastanza colonnine di ricarica…”.
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