Motogp
Valentino Rossi e l'ARTE di uscire di scena

Per gli atleti i 40 anni sono uno spartiacque. c’è chi, come Roger Federer, non si rassegna al passare del tempo. E chi, come Valentino Rossi, si è fermato. Rendendo un po’più amara l’estate magica dello sport italiano
Al termine di un’estate magica come quella del 2021 (l’Europeo vinto dalla nazionale di calcio, Matteo Bettettini in finale a Wimbledon, il bottino olimpico di Tokyo, il primo di agosto col doppio oro firmato Tamberi e Jacobs nell’atletica) lo sport italiano deve fare i conti con un cambio generazionale. Gli addii di Aldo Montano nella scherma (42 anni e 5 medaglie olimpiche, l’ultima a Tokyo), della “Divina” Federica Pellegrini nel nuoto (a 33 anni) e di Valentino Rossi nel motociclismo, rappresentano un punto di svolta che impiegheremo anni a metabolizzare. Stiamo parlando di autentiche star, personaggi a tutto tondo capaci di rendere il proprio sport popolare al di là dei suoi confini. In anni meno recenti, l’unico a riuscire in un’impresa del genere fu Alberto Tomba con lo sci.

Nel 2009 Rossi vince 6 gare,
mostrando tutto
il suo repertorio che
spazia dal fioretto alla
sciabola, con la perla
del sorpasso a Lorenzo
in vista del traguardo
a Barcellona. Sulla
t-shirt per festeggiare
il nono titolo si parla di
“gallina vecchia”, ma
Vale ha solo 30 anni...
Quando è il momento di dire basta?
Non dev’essere facile dire basta. Non deve esserlo soprattutto se sei un campione di livello assoluto. C’è la paura del domani, di quel momento in cui la tua vita non sarà più solo confinata al campo da gara, alla pista su cui corri, al campo dove giochi. C’è da fare i conti con un mondo in cui non hai più un pubblico che ti applaude o ti fischia, che tifa per te o ti odia, ma solo con una vita da reinventarsi. C’è sempre il dubbio irrisolto di aver mollato troppo presto, di essersi preclusi un ultimo colpo di coda, uno di quei ”gran finale” in cui il vecchio campione esce da vincente. E poi ci sono i rimpianti. Come quello di Valentino per il decimo Mondiale mai arrivato, il motore che lo ha spinto negli ultimi anni della carriera.
In un’epoca in cui gli atleti possono essere competitivi ben oltre i 40 anni, trovare il momento giusto per smettere diventa sempre più difficile. Per alcuni la scelta di Rossi di mettere un punto alla sua fenomenale carriera agonistica è arrivata con qualche anno di ritardo. Sarà. Ma allora che dire di Roger Federer, reduce da un Wimbledon in cui è uscito ai quarti e da un’Olimpiade che lo doveva vedere protagonista e invece non lo ha visto nemmeno partecipare?
Il vero problema è la testa. Se sei stato un combattente, un competitivo per tutta la vita, non ti arrendi mai. Nemmeno all’evidenza dei risultati che non arrivano.
Già, dire basta dev’essere proprio difficile, soprattutto se sei stato un atleta che ha segnato un’epoca. Ed è difficile anche per noi accettarlo. Perché in fondo è un segnale del tempo che passa. Invecchiano i miti. E invecchiamo anche noi.
Valentino Rossi dopo 26 anni di Motomondiale e 9 titoli, a fine stagione 2021 concluderà la sua avventura nel Motomondiale e si prepara ad aprire un nuovo capitolo della sua vita ... Ripercorriamo con le immagini la sua carriera

Dopo i successi sulle minimoto, Rossi sale sulle moto “vere”. Corre l’italiano 125 SP (Sport Production) e inizia a pensare alle gran premio. Eccolo, a 14 anni, a un test su una Honda 125 GP.

Con la Cagiva Mito 125 gestita da Claudio Lusuardi fa faville: Rossi conquista il titolo della SP, lo stesso anno fa il suo esordio anche nel campionato italiano 125 GP.

Rossi sale in sella a un’Aprilia e conquista il campionato italiano 125 GP. Nello stesso anno partecipa anche nell’Europeo e si classifica terzo.

Inizia l’avventura nel Motomondiale classe 125. Valentino ottiene la sua prima vittoria iridata: è in Repubblica Ceca, in cui centra anche la pole position.

Alla seconda stagione nel Motomondiale, Rossi e l’Aprilia RS 125 diventano una coppia invincibile: in 15 gare arrivano ben 11 vittorie. Arriva il primo titolo mondiale.

Il 1997 è anche l’anno in cui Rossi inaugura la stagione dei festeggiamenti “creativi”

Al suo primo anno nella classe di mezzo prende subito le misure, cogliendo 5 vittorie. Valentino chiude la stagione al secondo posto, alle spalle di Loris Capirossi.

Una marcia trionfale, questa la sintesi della seconda stagione in 250, dove Rossi sull’Aprilia ottiene 9 vittorie e si laurea campione, regolando le Honda di Ukawa e Capirossi.

Dopo i successi in 125 e 250, arrivare in 500 è il sogno che si avvera. La sfida lo esalta e Vale coglie la prima vittoria a Donington, sotto al diluvio. Successo che ripeterà in Brasile.

Rossi entra nella storia: dopo i titoli di 125 e 250, centra quello della 500. Guida la Honda NSR 500 (sopra, al Mugello in livrea speciale). Chiude l’era del due tempi da campione.

Irrompe il boato delle quattro tempi e Rossi sulla Honda prosegue la sua serie positiva. A fine anno saranno 11 successi su 16 gare, uno strapotere che vale il primo titolo della MotoGP.


La sua egemonia continua anche in questa stagione. Rossi ormai può solo vincere, come ironizza con una sua celebre gag dopo la conquista del quinto Mondiale.

Rossi passa dalla Honda alla Yamaha e al debutto a Welkom ottiene una vittoria storica dopo un duello con Biaggi: una gara leggendaria. A fine anno è campione.

11 vittorie, 3 secondi posti e 2 terzi consegnano a Rossi il settimo titolo della MotoGP. Valentino festeggia alla sua maniera con i sette nani... uno per ogni Mondiale.

Quando era a un passo dall’ennesimo titolo, all’ultima gara in Spagna, a Valencia, Rossi cade e perde il Mondiale, che va a Nicky Hayden sulla Honda. Quello che non sembrava possibile accade, ma la sconfitta rafforza Rossi. Si chiude così l’era delle 1000

Stoner con la Ducati è un martello (inatteso): domina il Mondiale con un ruolino di marcia incredibile. Rossi riesce a cogliere 4 successi e chiude la stagione al terzo posto.

Rossi torna alla carica e a Laguna Seca infligge proprio a Stoner il famoso sorpasso che segnerà l’esito della stagione. Valentino è di nuovo campione del Mondo della MotoGP.

In questa stagione Rossi vince 6 gare, mostrando tutto il suo repertorio che spazia dal fioretto alla sciabola, con la perla del sorpasso a Lorenzo in vista del traguardo a Barcellona. Sulla t-shirt per festeggiare il nono titolo si parla di “gallina vecchia”, ma Vale ha solo 30 anni...

La stagione parte bene, ma la frattura di tibia e perone della gamba destra al Mugello lo mette fuori. Rientra in Germania dopo 4 GP, ma ormai il sogno del Mondiale è sfumato.

Un italiano su una moto italiana: c’è tanta attesa, ma quella che nasce per essere la coppia più bella del mondo non trova il feeling giusto. Un solo podio in questa stagione.

È dura, ma Vale non molla: a Le Mans la pioggia da un po’ di respiro a Rossi che va sul podio, risultato che ripete a Misano. la storia fra Valentino e la Ducati finisce senza vittorie.

Rossi, che non vinceva da Sepang 2010, torna sulla Yamaha. E ad Assen ritrova il sorriso e il gusto per la vittoria, nella stagione 2013 che laurea campione della MotoGP Marc Marquez.

A Misano ritorna sul gradino più alto del podio in una gara italiana. Erano cinque anni che non succedeva. In questa stagione taglia il traguardo dei 300 Gran Premi

La stagione inizia con il successo in Qatar, la strada per il Mondiale sembra presa, le 4 vittorie ne sono la conferma, ma la storia consacrerà Lorenzo. In mezzo le scintille fra Rossi e Marquez...

Smaltita la delusione, l’obiettivo è sempre il titolo. La stagione lo vede protagonista e due volte vincitore, ma Marquez è un martello e conquista il titolo. Rossi è secondo, per il terzo anno di fila.

In Yamaha arriva Viñales che con la M1 vince subito, ma Rossi torna all’attacco. Ad Assen conquista la sua 115a vittoria nel Mondiale, a 21 anni dal suo primo successo.

La Yamaha inizia la stagione in difficoltà e nel corso di tutto il campionato i suoi piloti soffrono. Il bottino è sotto le aspettative: Rossi sale 5 volte sul podio, ma senza mai vincere una gara. Nel mondiale è terzo dietro a Marquez campione e Dovizioso

Nel 2019 all'età di 40 anni, è in grado di salire sul podio e lo fa il 31 marzo nel Gran Premio d'Argentina, arrivando secondo alle spalle di Marc Marquez. Podio che il Dottore conferma anche nel GP successivo, quello di Austin (Texas), dove arriva secondo, questa volta alle spalle di Alex Rins...Correndo il GP d'Australia raggiunge quota 400 GP, l’ennesimo record di una carriera leggendaria, a fine stagione sarà settimo.

Il suo Mondiale parte con un podio a Jerez, Rossi sale sul podio da 25 stagioni consecutive! Ma il resto della stagione è in salita e pesa anche tanto l'assenza per essere risultato positivo al Covid. A fine stagione si conclude la sua avventura nel team ufficiale Yamaha
.jpeg)
La stagione parte bene con le qualifiche in Qatar, ma in gara Rossi fatica e nella prima parte della stagione, cade anche spesso... non si diverte più ma solo dopo la pausa deciderà il suo futuro

5 agosto 2021. Rossi in Austria con una conferenza stampa straordinaria ha annunciato che a fine stagione concluderà il suo lungo viaggio nella MotoGP


Dalla Aprilia RS 125, fino alla Yamaha YZR-M1, passando per la Honda NSR 500 a due tempi e la RC-211V a cinque cilindri. Il campione di Tavullia ha sorvolato 26 anni di Motomondiale su queste icone

Valentino debutta a 17 anni nel Mondiale 125 con la Aprilia RS 125 del team AGV. La moto è simile a quella della squadra ufficiale e permette al pilota pesarese di mettersi subito in luce, grazie anche alla vittoria sul circuito di Brno, in Repubblica Ceca. Chiude il campionato al nono posto.

Rossi passa alla squadra Aprilia e guida la RS 125 ufficiale, sponsorizzata dalla birra Nastro Azzurro. Con la monocilindrica di Noale è subito amore: 11 vittorie nella stagione, un secondo e un terzo posto e quattro pole position. Inizia la leggenda di Valentino: è il suo primo titolo mondiale.

Sempre Aprilia, sempre RS, sempre Nastro Azzurro, ma questa volta il motore è un bicilindrico e la classe è la 250. È l’anno delle leggendarie battaglie con Capirossi. Dopo un inizio in salita, con due cadute nelle prime due gare, Rossi inanella una serie di ottimi risultati. Chiude secondo.

Quello tra Valentino Rossi e Aprilia è vero amore. Nel 1999 è l’unico pilota ufficiale della Casa di Noale e riesce a portare nove volte la bicilindrica RS 250 sul gradino più alto del podio. Vale ha 20 anni, è Campione del Mondo ed è pronto a passare alla classe regina, con la Honda NSR 500.

La Honda NSR 500 due tempi è una bella bestia da domare ma Valentino riesce a prendere subito confidenza con la moto, seguita dal tecnico Jeremy Burgess. La stagione del debutto nella classe regina si chiude con il secondo posto in campionato, dietro a Kenny Roberts JR.

Il main sponsor è ancora Nastro Azzurro, la moto è sempre la Honda NSR 500, con la quale Valentino ha instaurato uno splendido feeling: chiude la stagione con ben 11 vittorie e mettendosi in tasca il terzo titolo iridato, in tre differenti classi. Si chiude un’epoca: quella delle 500 2 tempi.

Motore 5 cilindri a V, 990 cc, oltre 200 cavalli di potenza e dimensioni lontane da quelle delle 500 utilizzate fino all’anno prima. Ma Valentino dimostra di essere un campione versatile. Domina il campionato con 11 vittorie e, a 23 anni, porta a casa il suo quarto titolo mondiale.

La cinque cilindri Honda è la moto da battere nel mondiale MotoGP e Valentino riesce ad interpretarla meglio di chiunque altro. Nove vittorie in questa stagione, e quinto titolo Mondiale. È l’anno del divorzio da Honda, che vuole dimostrare come non sia tutto merito del pilota pesarese.

Dal cinque cilindri a V della Honda, al quattro in linea della M1. Una moto nuova che, sulla carta, soffre di un notevole gap prestazionale rispetto alla Honda. Rossi riesce a colmarlo: nove vittorie e sesto titolo mondiale; è l’anno del celebre bacio sul cupolino, dopo la vittoria alla prima gara

Dopo il successo dell’anno precedente, Valentino e la M1 sono il binomio da battere. Ancora una volta, riesce a mettersi dietro tutti gli avversari con una stagione da vero dominatore. La quattro cilindri giapponese è prima sul traguardo per ben 11 volte. Settimo titolo mondiale.

Dopo due mondiali consecutivi, il sodalizio Rossi-Yamaha sembra imbattibile. Ma la stagione riserva qualche sorpresa, da subito: caduta alla prima gara, problemi al motore a Le Mans, feeling non sempre perfetto con i pneumatici. A fine anno Valentino è secondo, dietro a Hayden.

La quattro cilindri Yamaha, portata a 800 cc per regolamento, sembra subire l’equilibrio Honda e la straripante potenza Ducati. Valentino vince quattro GP, ma è terzo in campionato dietro a Stoner e Pedrosa. Per Vale si chiude il capitolo Michelin e si apre quello Bridgestone.

Il connubio Yamaha-Bridgestone dà i risultati sperati e Valentino riesce a contenere l’esuberanza del suo compagno di squadra Lorenzo (che corre con Michelin), Stoner e Pedrosa. Con una stagione ricca di vittorie, Valentino porta a casa il suo ottavo titolo iridato

Scatta il regime del monogomma Bridgstone e i risultati arrivano anche per il compagno di squadra Lorenzo, mentre Stoner accusa i primi problemi fisici che lo porteranno al ritiro definitivo. Il feeling con la M1 è alto e Valentino è l’uomo da battere. A 30 anni è iridato per la nona volta.

Il feeling con la M1 è alto e il campionato inizia in discesa, con la vittoria in Qatar. Alle prove del GP d’Italia, al Mugello, Rossi subisce un grave infortunio alla gamba che lo costringerà a restare lontano dalle gare per un mese. Chiude il campionato al terzo posto. Si chiude l’era Yamaha. Per ora.

Le aspettative sono alte ma Valentino e la Desmosedici con propulsore 4 cilindri a V non vanno d’accordo. Il pilota lamenta un comportamento troppo nervoso dell’avantreno e nel corso della stagione i risultati tardano ad arrivare. È l’anno della morte di Simoncelli, al GP della Malesia.

Si era già visto sul finale della stagione, ma con la GP12 il telaio a doppio trave in alluminio prende il posto della struttura in carbonio. Per regolamento, la cilindrata torna a 1.000 cc; per il binomio italiano i risultati non arrivano: sesto in campionato e divorzio a fine anno. Tornerà sulla Yamaha.

Dopo l’infelice biennio con Ducati, Valentino torna in sella alla YZR-M1 con cui stabilisce subito un buon feeling. Gli avversari sono più forti che mai, ma il Dottore riesce a combattere ad armi pari con il trio pestifero: Lorenzo, Màrquez e Pedrosa. Chiude però la stagione al quarto posto.
.jpg)
La stagione comincia positivamente, grazie alla conquista del secondo posto in Qatar. Rossi c’è e la Yamaha YZR-M1 si conferma una delle moto più competitive. Il binomio Honda Màrquez, tuttavia, risulta imbattibile e il campionato si chiude con un secondo posto, dietro al fortissimo pilota catalano.

Rossi e la Yamaha sono in forma ma la stagione è una delle più controverse della carriera del pilota che, all’ultima gara, si gioca il tutto per tutto con il compagno Lorenzo. Parte ultimo, recupera 22 posizioni, giunge secondo in gara e in campionato. Una sconfitta dove c’è lo zampino di Marquez.

Arriva il software unico di gestione del motore e tornano i pneumatici Michelin, fornitore unico per la MotoGP. La stagione 2016 è ricca di buoni risultati, ma si conclude con un secondo posto in classifica, dietro al fortissimo binomio Honda-Màrquez e davanti a Lorenzo.


I risultati di Rossi in stagione sono altalenanti anche per un problema di consumo eccessivo dei pneumatici.A fermare Valentino pensa poi un infortunio in allenamento con la moto da enduro, che lo tiene lontano dalle gare per quasi un mese. Chiude il campionato al quinto posto.

La Yamaha YZR-M1 del 2018 sembra molto competitiva e pare che il problema di consumo eccessivo dei pneumatici e il conseguente calo di grip sia stato risolto. Anche per quest’anno, però, i risultati sono inferiori alle aspettative e Rossi chiude la stagione al quinto posto, senza vittorie.

Ancora sulla Yamaha, ancora in campo alla ricerca del decimo titolo mondiale. Dopo 23 stagioni nel mondiale e a due anni dall’ultima vittoria (Assen 2017), Valentino è di nuovo pronto a lottare. Il 16 febbraio ha compiuto 40 anni, ma i suoi giovani avversari non hanno smesso di temerlo.

Il 2020 è l'ultima stagione in cui Valentino Rossi corre nel team ufficiale Yamaha. Dopo il podio di Jerez, alla ripresa delle gare dopo lo stop imposto dalle conseguenze della pandemia, per Valentino sarà un campionato difficile sotto tutti i punti di vista, ma la motivazione a continuare resta alta anche alla fine del campionato. Rossi non molla mai!
.jpeg)
Nel 2021 Rossi è al via della sua ventiseiesima stagione nel Motomondiale sulla Yamaha del team Petronas al fianco di Franco Morbidelli. Per il campione di Tavullia dopo l'exploit nelle qualifiche in Qatar, la prima parte della stagione è al di sotto delle sue aspettative. Rossi però continua a lavorare per risolvere i suoi problemi e nel frattempo annuncia l'ingresso del suo team nella MotoGP con Ducati dal 2022. E lui cosa farà il prossimo anno? In piena estate al rientro dalla lunga pausa estiva, la risposta: annuncia che a fine stagione si concluderà la sua avventura nel Motomondiale... ma fino alla fine del campionato sarà al via determinato come sempre pronto a dare il massimo. Anche questo è Valentino Rossi!
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.