IL RETROSCENA
L'ufficialità dell'annullamento è arrivata dopo una lunga ed estenuante trattativa (iniziata ai primi di giugno) coi vertici di FieraMilano, intenzionati comunque a non perdere la seconda fiera per ordine di importanza nel suo palinsesto attuale (dopo il Salone del Mobile, anch'esso annullato). A pesare è stato da un lato la
mancanza di un protocollo nazionale per lo svolgimento di appuntamenti fieristici in un momento nel quale il Covid19 è tutto fuorché sconfitto. E possiamo solo immaginare che cosa sarebbe successo se, proprio in occasione della Fiera, si fosse verificata l'esplosione di un nuovo focloaio della malattia.
Dall'altro lato, invece,
è stata determinante la decisione di molti costruttori, che avrebbero dovuto affrontare EICMA 2020 con pochi o pochissimi nuovi modelli. E' chiaro - anche se nessuno lo dirà mai apertamente - che le grandi case stanno concentranto i propri sforzi economici nella transizione dalle motorizzazioni Euro4 ed
Euro5, invece che ampliare la propria gamma prodotto.