Attualità
Un MUSEO per Giacomo Agostini
Progettato dall’architetto Giavarini, il museo raccoglie gli oltre 350 trofei conquistati dal campione. La struttura è aperta al pubblico e si trova nella sua città di Bergamo
Come lui nessuno: 15 titoli mondiali, 123 Gran Premi vinti, 18 titoli italiani, 10 Tourist Trophy e un totale di 311 vittorie in gara: questi i numeri impressionanti della carriera agonistica di Giacomo Agostini, che si estende dagli inizi degli anni ’60 fino alla seconda metà dei ’70, gran parte della quale in sella ad una MV Agusta. Un palmares mai eguagliato, una pagina di storia del motociclismo che sarà ora conservata in un museo, per la gioia dei fan della MV Agusta ma anche di tutti gli appassionati di corse. Agostini lo ha allestito nella sua casa di Bergamo, aprendolo al pubblico.
“Ho sentito la necessità di avere una sala trofei mia, concepita come la sognavo per poter passare i momenti liberi, ricordando i miei successi”
Progettato dall’architetto Michele Giavarini, il museo raccoglie gli oltre 350 trofei conquistati dal campione, organizzati in modo cronologico e razionale ma con ampie concessioni anche all’emozione. Così vi trovano posto alcune moto tra le più significative della sua carriera, come la MV Agusta 500 tre cilindri, i caschi, le tute e gli oggetti personali del campione. Sul pavimento in cemento-inox quel leggendario numero “1”, nero su campo giallo, e la scritta “Ago” in rosso, ad accogliere i visitatori.
“Il sodalizio tra la nostra casa e Giacomo Agostini fa parte della storia del motociclismo, e sono lieto che un uomo che ha contribuito così tanto alla leggenda di MV Agusta abbia il suo museo”
Progettato dall’architetto Michele Giavarini, il museo raccoglie gli oltre 350 trofei conquistati dal campione, organizzati in modo cronologico e razionale ma con ampie concessioni anche all’emozione. Così vi trovano posto alcune moto tra le più significative della sua carriera, come la MV Agusta 500 tre cilindri, i caschi, le tute e gli oggetti personali del campione. Sul pavimento in cemento-inox quel leggendario numero “1”, nero su campo giallo, e la scritta “Ago” in rosso, ad accogliere i visitatori.