Attualità
Auto autonoma, l’allarme dei costruttori di moto
Acem: “Col livello 3 il controllo dei veicoli sarà parzialmente gestito dal computer. Serve una tecnologia che permetta alle auto di identificare chiaramente le due ruote”
L’auto autonoma? Avrà un impatto clamoroso anche sulle moto. Anche perché il prossimo arrivo sul mercato di vetture con un livello 3 lascia aperti molti punti interrogativi sul fronte della sicurezza.
Il livello attuale di sensoristica sulle vetture, infatti, non consente alle auto di riconoscere le moto mentre si muovono in strada. Come provato sul campo in un test condotto nel 2016 dall’autorità olandese per i veicoli, il cruise control in dotazione alle vetture in commercio non rileva la presenza di una moto, sia per le sue dimensioni, sia perché gli algoritmi usati per progettare l’elettronica di bordo non contemplano la loro presenza.
Tecnologia da migliorare
Ed è per questo che Acem, l’associazione europea dei costruttori di moto, in un documento pubblicato ieri prende di petto la questione e offre all’industria dell’auto piena collaborazione per migliorare la tecnologia: “La presenza di oggetti piccoli e dinamici rappresenta una grossa sfida per sensori ed algoritmi, per cui i sistemi elettronici devono migliorare il tasso di riconoscimento delle moto”, si legge.
La preoccupazione di Acem nasce dal fatto che, nelle auto con livello 3 di autonomia, il controllo del veicolo è lasciato – sebbene temporaneamente – al computer di bordo. “Le auto di livello 3 dovranno essere in grado di riconoscere le manovre complesse effettuate dalle moto nel traffico, come il transito a cavallo di due corsie (il lane splitting), la piega in curva, gli slalom nel traffico, eccetera”. Il problema nasce anche perché le auto possono essere impiegate tanto in zone a bassa motorizzazione, quanto in metropoli ad alta densità di mezzi come Parigi o Roma. La richiesta di Acem è che “i sensori che saranno installati su queste auto vengano opportunamente validati anche per riconoscere i motoveicoli, per rendere le strade più sicure per gli utenti delle due ruote”.
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