Attualità
L’inchiesta di Dueruote: Italia, strade a pezzi
Manutenzione inesistente e confusione normativa hanno ridotto la viabilità provinciale e secondaria a un colabrodo: “È un’emergenza nazionale”. L’inchiesta di Dueruote
C’erano una volta le Case cantoniere, beni che lo stato sta svendendo per fare cassa. Già, ma a cosa servivano? A ospitare i cantonieri, coloro che si occupavano della manutenzione delle strade secondarie. A ognuno di loro, ai tempi d’oro, spettava il controllo su 4 chilometri di rete. Oggi, invece, la rete secondaria è abbandonata a se stessa. Basta fare una gita in moto su un percorso extraurbano per rendersene conto: segnaletica assente, asfalto penoso, buche, manutenzione inesistente.
Adesso arrivano anche i dati a suffragare ciò che dice l’esperienza di tutti i giorni: in Italia la manutenzione sulla rete stradale secondaria è a livelli da terzo mondo. Un’indagine della Fondazione Caracciolo (il centro studi dell’Aci) racconta un quadro desolante. In Italia ogni km di strada secondaria richiederebbe investimenti per 46mila euro, ma da 10 anni ne sono stati investiti appena 3mila. Cifre che stridono rispetto a quelle investite sulla rete autostradale (147mila euro al km) e su quella Anas (100mila). Colpisce come gli investimenti destinati alle autostrade siano così elevati, quando in Francia la stessa spesa è di 38mila euro e in Spagna 22mila.