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Salvatore Nanni, BMW Motorrad Italia: “La GS è la Coca-cola della moto”
Il successo della R 1250 GS ha una formula segreta: “In tanti hanno provato a imitarla, nessuno c’è riuscito”. Le strategie future di BMW e i modelli in arrivo
Salvatore Nanni dimostra ben meno dei suoi 45 anni. È un tipo gioviale, sportivo e che non si tira indietro di fronte a nulla. Come durante una recente partita di calcio a 5, dove ha lasciato eroicamente i legamenti crociati sul terreno di gioco: “Mi sono tolto da qualche giorno le stampelle - racconta - peccato perché adesso non posso andare in moto”, dice dispiaciuto. Lui che, da quando è stato nominato general manager di BMW Motorrad Italia, ha riscoperto la dimensione del viaggio su due ruote.
BMW GS, la pietra miliare
Nanni, con quale moto ama viaggiare? “La mia preferita è la R 1200 R, una moto perfetta e ben riuscita. Sono sempre andato in moto, ma la scoperta del turismo è stata una folgorazione. Per me il viaggio in moto è impegno fisico ma anche rapporto con l’ambiente e senso di comunità con gli altri motociclisti. Il momento del saluto per me è l’apoteosi dell’essere motociclista, mi emoziona sempre. Sono così coinvolto che qualche volta lo faccio anche quando sono in auto!”. Eppure il discorso non può che partire dalla R 1200 GS. Che è appena diventata R 1250 GS. Quali aspettative riponete in questa moto?“La R 1200 GS ricopre un ruolo strategico per il Brand BMW Motorrad, in Italia dal 2010 è la moto più venduta ed ha posizioni di leadership in tanti altri paesi. Ogni versione lanciata sul mercato dal 2004 ad oggi è un capitolo di una lunga e straordinaria storia ed è stato un ulteriore passo in avanti in termini di innovazione e piacere di guida, con grande apprezzamento da parte dei nostri Clienti e dei nostri Concessionari, per cui le aspettative per questa nuova avventura sono alte. Con la BMW R 1250 GS l’approccio non è cambiato ed è sempre quello di continuare a migliorarci e rendere unica l’esperienza di guida degli appassionati di questa moto straordinaria, per cui, nonostante una concorrenza sempre più agguerrita, ci auguriamo di poter scrivere un altro entusiasmante capitolo della sua storia”. Dal 2010 la R 1200 GS è la moto più venduta in Italia. Qual è il suo segreto?
“Il segreto della GS è un po’ come la formula della Coca Cola. In tanto hanno provato a imitarla, nessuno c’è riuscito. Ma quando si parla di GS bisogna osservare il fenomeno nella sua interezza. Quando venne lanciata, più di 30 anni fa, la G/S lanciò un nuovo modo di andare in moto. Oggi quella dei ‘Giessisti’ è una community forte, rappresenta all’interno di BMW Motorrad un mondo valoriale che si articola in varie esperienze, dalla GS Academy alla GS Experience, fino al GS Trophy, che hanno moltissimo successo. E da questo modello è nata una famiglia. La G 310 GS, ad esempio, incarna nel suo piccolo determinati valori e rappresenta la porta di entrata a questo mondo”. Non è forse eccessivo parlare di famiglia GS? A sensazione, il livello costruttivo del 1200 non è paragonabile a quello di altre moto che portano questo nome. I recenti problemi avuti con la fornitura dei motori Loncin delle nuove GS 750/850 ha fatto molto discutere.
“Le 750/850 sono un progetto del tutto nuovo dal punto di vista ciclistico, estetico, dinamico e produttivo, e sono andate a sostituire modelli longevi e di grande successo come le 700/800. In questo caso però vorrei circoscrivere ciò che è successo. C’è stato un lotto di produzione che non raggiunge, secondo BMW, gli standard qualitativi nel lungo periodo. Non c’è quindi un tema di sicurezza nel breve periodo. Però vogliamo dare ai nostri clienti prodotti di qualità, per cui abbiamo deciso di ritirare un lotto di produzione (300 moto, non tutte consegnate a clienti; ndr) dal mercato. Questo per noi significa attenzione ai clienti. E ci tengo anche a dire che quello italiano è stato l’unico mercato che, per prudenza, ha ritirato le moto di quel lotto dal commercio. Siamo sinceramente dispiaciuti di aver creato disagio ai nostri clienti e abbiamo cercato di andare loro incontro con moto sostitutive, facendo loro scegliere la moto più adatta alle proprie esigenze”. Non trova che sia stato un incidente di percorso spiacevole per la reputazione dell’azienda?
“Il problema non è legato alla qualità fornita dal singolo fornitore, di cui siamo soddisfatti. Si tratta di un progetto nuovo anche a livello produttivo (l’assemblaggio viene fatto a Berlino, mentre i motori arrivano dalla Cina; ndr) per cui c’è un margine di raffinamento. Si tratta di un piccolo incidente di percorso che ci può stare”.
Il futuro di BMW
Al netto del GS, quali sono i modelli su cui investite di più?“Tutto il mix di prodotto funziona bene. Però ci tengo a citare due prodotti che sono andati molto bene. Uno è la famiglia G, che ha raccolto un ottimo risultato sia in termini di vendite sia di apprezzamento: questa gamma ci ha permesso di intercettare i giovani, le donne e i motociclisti di ritorno, in particolare con la GS. L’altro è lo scooter C 400 X, il cui lancio commerciale è previsto in autunno e da cui ci aspettiamo molto”. A proposito di scooter, che ne sarà dei maxi 650?
“Continueranno a restare sul mercato. Da due anni a questa parte il C 650 Sport è la terza BMW più venduta dopo la R 1200 GS e l’Adventure. Inoltre abbiamo notato che i maxiscooter stanno iniziando a vendere nei centri minori e nelle province. Non sono più solamente un fenomeno di commuting urbano legato alle grandi città”. Avete già svelato il nuovo GS. Che cos’altro dobbiamo aspettarci a EICMA?
“Tra i due saloni dovremo aspettarci 7-8 novità, e non solo model year. Tra queste ci saranno anche moto totalmente nuove”. Tra queste possiamo aspettarci qualcosa sviluppato sulla base della 750/850, come una naked che sostituisca la F 800 R?
“Non posso rispondere. Da buon sardo, devo restare di poche parole sulle mosse future del gruppo”. Lo prendo come un sì...
“Non posso rispondere. Come al solito, non ci esimeremo di stupire i nostri appassionati. E lo faremo su tutte le cilindrate. Mi sentirei però di escludere nuove motorizzazioni, almeno nel breve periodo”. Parliamo di elettrico. BMW ha in gamma un ottimo mezzo come il C evolution, ma è molto costoso e forse è troppo grosso per il commuting urbano puro. Avete pensato a elettrificare un nuovo modello più piccolo?
“L’impegno su questo fronte dal 2013 è uno degli elementi portanti della strategia di gruppo, assieme a connettività, sharing e guida autonoma. In futuro vedremo delle evoluzioni su questo fronte, non certo nel breve termine”.
Moto e guida autonoma
All’orizzonte BMW avrà una moto elettrica?“No. Per noi il concetto di elettrico è legato alla urban mobility”. Cosa intende BMW per guida autonoma nelle moto?
“Intendo tutte quelle tecnologie che, mettendoci in connessione con l’ambiente circostante, rendono più sicuro il nostro viaggio, consentendo anche un certo margine di autonomia. E che amplificano l’emozione del viaggio”. Non è che il successo delle vostre moto è dovuto al fatto che sono dotate di sistemi così “avvolgenti” che le fanno quasi assomigliare alle auto, per esperienza di guida?
“Il gruppo BMW ha la fortuna di creare sinergie, nel momento in cui si sviluppano determinate tecnologie, che possono essere traslate tra auto e moto e viceversa, così come all’interno dei marchi. La nostra idea è quella di fare moto sempre più sicure, appaganti da guidare, e che sfruttano tecnologie sviluppate in un contesto più complesso come quello delle quattro ruote. Il mio obiettivo, già adesso, è quello di non vedere più in città scooteristi col cellulare infilato all’interno del casco”.