Il dossier che porterà a stabilire i parametri delle nuove regole omologative Euro5 ha iniziato il suo iter a Bruxelles, dove sta per essere promulgata la proposta. La sostanza era stata già raccontata in anteprima da Dueruote, ma non è detto che nell’iter legistativo (che culminerà con la codecisione di Parlamento e Consiglio europeo) potranno esserci delle modifiche.
Enduro e Trial
Di certo, sappiamo già che sarà concessa una deroga ai produttori di moto da Enduro e Trial, che sin da subito hanno denunciato la difficoltà di adeguarsi alle nuove normative già a partire dal 2020, anno in cui l’introduzione dell’Euro5 è stato fissato sulla timeline della Comunità europea. La richiesta iniziale di differimento era stata chiesta per il 2024, ma la direzione generale ambiente ha detto che tale data era troppo lontana nel tempo. A questo punto le parti potrebbero accordarsi per differire l’Euro5 per l’offroad al 2022.
Il nodo rumore
La questione più spinosa sul tavolo è relativa alle emissioni sonore. Nella proposta iniziale della normativa Euro5 si demandava alla Comunità la presentazione di una proposta in cui venissero fissati i nuovi limiti per le emissioni sonore delle moto. L’Euro5 quindi prenderà il via in due distinti passaggi: sarà introdotto nel 2020 mentre il cosiddetto “Euro5-rumore” entrerà in vigore non prima del 2022-2023. La questione è di vitale importanza per i produttori: abbassare anche di 1-2 decibel le emissioni sonore delle moto significa riprogettare da zero gli attuali motori e gli impianti di scarico, con un impegno economico ingente. Che inevitabilmente si rifletterà sui consumatori finali, che compreranno moto più costose.
La richiesta dei costruttori
In sede europea le associazioni nazionali dei costruttori (che per l’Italia sono rappresentate da Ancma) suggeriranno di aumentare la sorveglianza del mercato sui silenziatori illegali, che proliferano sulle strade europee. Intervenire a monte della filiera – è questo il pensiero dei costruttori di moto – significa non eliminare il problema. È inutile infatti che l’industria si sforzi nella produzione di mezzi più silenziosi quando basta sostituire collettori e scarichi per vanificarne gli sforzi.
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