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Videogiochi: abbiamo provato "Ride 2"

di Alfredo Verdicchio il 27/07/2016 in Attualità

Abbiamo provato in anteprima Ride 2, seconda release del videogioco realizzato dalla Milestone con protagoniste le moto di serie... e non solo. Sarà in vendita da ottobre. Prezzo da definire

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Arrivato sugli scaffali a inizio 2015, Ride si è presentato carico di ambizioni: essere l'alter ego motociclistico della fortunatissima saga automobilistica "Gran Tusrismo".

E in effetti il videogioco della Milestone ha riscosso il meritato successo, grazie a una nutrita presenza di svariate tipologie di motociclette, bei circuiti (di fantasia, ma ispirati alla realtà) e il plus di poter creare un proprio avatar su cui spendere i crediti guadagnati in gioco per abiti tecnici e, soprattutto, per customizzare la propria "bella" virtuale, pescando qualsiasi tipo di accessorio e componente (tutti presenti nella realtà) dallo shop virtuale.

Ma non tutto quel che luccica è ora, e Ride non è stato esente da difetti, come qualche crash di troppo e tempi di caricamento ritenuti troppo lunghi dai videogamer. Quindi, a 18 mesi di distanza, ecco arrivare Ride 2 (in vendita dal mese di ottobre), secondo capitolo di quella che ha il potenziale per diventare una saga importante nel mondo videoludico.
Ancora più veloce (Milestone promette tempi di caricamento inferiori del 30%), stabile, affinato nella cura ai dettagli ambientali e sviluppato solo per le console next gen (PlayStation 4, Xbox One, Pc), Ride 2 si propone con un pacchetto ancora più ricco: le moto con cui divertirsi passano da oltre 100 alle oltre 230 di adesso, 19 categorie (tra cui le new entry Motard e Special), 20 Marchi (segnaliamo la defezione di Harley-Davidson e l'entrata del preparatore Mr Martini) invece di 14, 30 tracciati (tra cui il Nurburgring, Macau, Ottobiano), oltre 1.200 differenti combinazioni di personalizzazione (estetica e prestazioni) della moto attingendo al catalogo accessori (tutto ciò che vedete è "licenziato", cioè replica fedele dei prodotti veri) presente sul negozio virtuale.

Ma non solo. Gli uomini Milestone stanno (perché quella che abbiamo potuto testare è solo una build) lavorando sulla fisica di ogni singola moto per rendere ancora più "palpabili" le differenze dinamiche tra un modello e un altro anche della stessa categoria. Così come hanno ampliato l'esperienza di guida con l'arrivo della pioggia, migliorato le esperienze off e on line (arriva anche l'avatar femminile) e il sonoro (il sound delle moto cambia a seconda della visuale impostata).
Ed ora, giochiamo! Mezzoretta in compagnia della Playstation 4 ci ha permesso di capire un paio di cose. La prima che possono passare gli anni, ma quando hai tra le mani un bel videogioco come è Ride 2, è un attimo entrare in trance ed essere preda della "scimmia" da videogamer incallito. La seconda, è che Ride 2 è davvero migliorato.

Non addentrandoci negli aspetti più tecnici (che tra l'altro non ci competono), vi possiamo dire che passando da una Suzuki GSX-R1000 a una Yamaha YZF-R1, entrambe di ultima generazione, abbiamo apprezzato il buon lavoro svolto dai ragazzi di Milestone sulla fisica delle moto: provate sullo stesso circuito, il comportamento dinamico delle due si è rivelato ben distinto, ognuna caratterizzata da gradi diversi di agilità, maneggevolezza, stabilità, piuttosto rispondenti alla realtà.

Stessa sensazione poi confermata una volta scesi dalle sportive per imbracciare il manubrio di una naked, prima, e una motard, poi. Nel primo caso, si palesa l'effetto - negativo - del maggiore peso e delle quote ciclistiche meno spinte sulla maneggevolezza e l'agilità nei cambi di direzione, così come nel chiudere le curve: come nella realtà, il comportamento delle moto cambia, diventa più lento richiedendo uno stile di guida diverso.

Stesso discorso una volta in sella a una Motard (si può spaziare tra Honda, Husqvarna, KTM, TM), ma visto con una prospettiva opposta: la moto è così rapida nel rispondere ai comandi del joypad da richiedere un reset completo da parte del videogamer. Che se all'inizio innervosisce perché si vorrebbe fare tutto e subito, dall'altra invece tira fuori l'animo competitivo insito in ogni motociclista (anche il più tranquillo) che non ci sta a cadere ad ogni curva. Un appunto positivo va ai movimenti del pilota sulla moto, realizzati con cura e buona vicinanza alla realtà, grazie anche all'esperienza maturata durante lo sviluppo della parte flat track del gioco dedicato a Valentino Rossi.

Il tempo a nostra disposizione è terminato. Qualche giro siamo riusciti a farlo, testando le principali tipologie di moto che nella realtà risultano essere di maggiore interesse, almeno restando ai numeri di vendita. Un test breve ma intenso per renderci conto del buon potenziale di Ride 2. Due soli suggerimenti: primo, in caso di caduta sarebbe carino vedere il pilota rialzarsi e correre verso la moto oppure disperarsi, o altro ancora, invece di rimanere sdraiato, fermo e immobile sull'asfalto; secondo, riuscire a rendere più fluido il movimento in sella del pilota, magari vendendolo aggrappato alla moto in puro Marquez styel. Una sfida che lanciamo ai ragazzi di Milestone e che sappiamo che saranno in grado di affrontare e superare.
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