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Attualità
A che punto siamo con le assicurazioni?
di Riccardo Matesic
il 23/06/2015 in Attualità
Le assicurazioni italiane sono in salute, dice il presidente dell'Istituto di Vigilanza (IVASS), Salvatore Rossi. Ma la nostra RCAuto è ancora la più cara d'Europa, e le compagnie non possono rimandare l'adeguamento alle nuove tecnologie
Il “caso” RCAuto. È questo il titolo di uno dei capitoli della Relazione Annuale, presentata oggi da Salvatore Rossi, il presidente dell'IVASS, l'Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni.
Da molti anni l'Italia è il paese delle tariffe più alte nel confronto internazionale, ha detto Rossi. Colpa dell'abnorme presenza di frodi operate da una minoranza cospicua e aggressiva di assicurati.
Da molti anni l'Italia è il paese delle tariffe più alte nel confronto internazionale, ha detto Rossi. Colpa dell'abnorme presenza di frodi operate da una minoranza cospicua e aggressiva di assicurati.
Però ha inserito un segnale di speranza, ricordando che con l'indagine “Iper”, che da due anni l'IVASS conduce sui prezzi reali pagati dagli assicurati, è emerso un calo annuale medio dell'8%. Un numero che riguarda tutti gli assicurati, quindi aspettate a stupirvi: perché i rialzi subiti da molti motociclisti, probabilmente, sono assorbiti dai forti sconti di cui hanno goduto altre categorie di conducenti.
Se per assurdo l'andamento restasse questo, e gli altri paesi rimanessero sulle tariffe di oggi, nel 2020 le tariffe italiane sarebbero allineate a quelle della media europea. Per dire quanto ancora siamo distanti...
Comunque per Rossi i segnali positivi non mancano. Le tariffe calano per effetto del calo dei sinistri, purtroppo ascrivibile perlomeno in buona parte alla crisi, e per effetto del calo del costo dei risarcimenti.
La nuova legge, che ha reso non risarcibili le microlesioni non accertabili strumentalmente, ha fatto calare tale tipo di risarcimenti di oltre il 65%. Ed è aumentata la mobilità degli assicurati, i quali, in media, cambiando compagnia beneficiano di una riduzione di premio del 22%. Contro il -6% di cui gode chi resta fedele alla propria assicurazione.
Ora l'IVASS è pronto con una nuova sfida, l'Archivio Integrato Antifrode: una banca dati che riunisce le informazioni di una decina di archivi separati. Ma sarebbero diverse -denuncia Rossi- le compagnie ancora non in grado di aggiornare le informazioni sui loro assicurati e sui testimoni degli incidenti che trattano. Dotarsi delle attrezzature informatiche e dell'organizzazione del lavoro necessari per usare l'archivio antifrode indubbiamente deve essere costoso, ma non è possibile continuare a scaricare sugli assicurati onesti i costi delle truffe!
Molto interessanti, infine, le riflessioni del presidente Rossi sui limiti dell'IVASS e sul futuro del mondo assicurativo.
Per quanto riguarda l'Istituto di Vigilanza, Rossi vorrebbe trasformarlo in un ente di controllo con carattere propositivo, più che punitivo nei confronti delle compagnie che non rispettano le regole. Insomma, prevenire piuttosto che combattere.
E dal punto di vista della lotta ai comportamenti scorretti, ha anche additato il grosso limite del suo Ente nel non poter comminare sanzioni ai dirigenti delle compagnie assicurative che mettono in essere i comportamenti multabili. Perché allo Stato attuale, con le sanzioni pecuniarie affibbiate solo alle compagnie, le assicurazioni non fanno altro che mettere a bilancio anche le multe, calcolandole come un costo da spalmare sugli assicurati.
Infine, una considerazione sul futuro. L'evoluzione tecnologica secondo Rossi sta investendo in pieno il mondo della Finanza. Le banche si trovano gia ad operare in scenari molto differenti. Ad esempio, per la valutazione della clientela, il rapporto umano di conoscenza è ormai sostituito da algoritmi che sfruttano tutti i dati presenti in rete sulla persona che chiede un prestito.
Il potenziale distruttivo delle nuove tecnologie però (usa proprio questi termini il presidente dell'IVASS) è enorme. E il punto chiave sarè nella conoscenza del cliente.
Prepariamoci agli effetti dell'ennesima rivoluzione informatica.
Konsumer: pronti a collaborare con IVASS, ma...
“Ho molto apprezzato la relazione del dott. Rossi -dice Fabrizio Premuti, presidente dell'Associazione Konsumer-. Avrei voluto però un approccio maggiormente critico nei confronti del Disegno di legge sulla Concorrenza, che sta completamente tralasciando l'aspetto della sostenibilità del sistema RCAuto”.
“Se mettiamo mano al sistema assicurativo -continua Premuti- dal nostro punto di vista è fondamentale imbrigliare le tariffe. Perché è giusto e normale che le compagnie traggano un utile dalla loro attività, ma se dal ramo RCAuto ottengono un guadagno di 1,6 miliardi di euro, superiore al 10% della raccolta premi, siamo di fronte a un utile speculativo. E questo si può combattere solo con strumenti legislativi”.
“Sono interessanti invece -continua Premuti- gli sviluppi dell'evoluzione dell'IVASS tratteggiati dal presidente Rossi. Per questo Konsumer Italia si dichiara da subito disponibile a offrire la massima collaborazione per il futuro”.
Se per assurdo l'andamento restasse questo, e gli altri paesi rimanessero sulle tariffe di oggi, nel 2020 le tariffe italiane sarebbero allineate a quelle della media europea. Per dire quanto ancora siamo distanti...
Comunque per Rossi i segnali positivi non mancano. Le tariffe calano per effetto del calo dei sinistri, purtroppo ascrivibile perlomeno in buona parte alla crisi, e per effetto del calo del costo dei risarcimenti.
La nuova legge, che ha reso non risarcibili le microlesioni non accertabili strumentalmente, ha fatto calare tale tipo di risarcimenti di oltre il 65%. Ed è aumentata la mobilità degli assicurati, i quali, in media, cambiando compagnia beneficiano di una riduzione di premio del 22%. Contro il -6% di cui gode chi resta fedele alla propria assicurazione.
Ora l'IVASS è pronto con una nuova sfida, l'Archivio Integrato Antifrode: una banca dati che riunisce le informazioni di una decina di archivi separati. Ma sarebbero diverse -denuncia Rossi- le compagnie ancora non in grado di aggiornare le informazioni sui loro assicurati e sui testimoni degli incidenti che trattano. Dotarsi delle attrezzature informatiche e dell'organizzazione del lavoro necessari per usare l'archivio antifrode indubbiamente deve essere costoso, ma non è possibile continuare a scaricare sugli assicurati onesti i costi delle truffe!
Molto interessanti, infine, le riflessioni del presidente Rossi sui limiti dell'IVASS e sul futuro del mondo assicurativo.
Per quanto riguarda l'Istituto di Vigilanza, Rossi vorrebbe trasformarlo in un ente di controllo con carattere propositivo, più che punitivo nei confronti delle compagnie che non rispettano le regole. Insomma, prevenire piuttosto che combattere.
E dal punto di vista della lotta ai comportamenti scorretti, ha anche additato il grosso limite del suo Ente nel non poter comminare sanzioni ai dirigenti delle compagnie assicurative che mettono in essere i comportamenti multabili. Perché allo Stato attuale, con le sanzioni pecuniarie affibbiate solo alle compagnie, le assicurazioni non fanno altro che mettere a bilancio anche le multe, calcolandole come un costo da spalmare sugli assicurati.
Infine, una considerazione sul futuro. L'evoluzione tecnologica secondo Rossi sta investendo in pieno il mondo della Finanza. Le banche si trovano gia ad operare in scenari molto differenti. Ad esempio, per la valutazione della clientela, il rapporto umano di conoscenza è ormai sostituito da algoritmi che sfruttano tutti i dati presenti in rete sulla persona che chiede un prestito.
Il potenziale distruttivo delle nuove tecnologie però (usa proprio questi termini il presidente dell'IVASS) è enorme. E il punto chiave sarè nella conoscenza del cliente.
Prepariamoci agli effetti dell'ennesima rivoluzione informatica.
Konsumer: pronti a collaborare con IVASS, ma...
“Ho molto apprezzato la relazione del dott. Rossi -dice Fabrizio Premuti, presidente dell'Associazione Konsumer-. Avrei voluto però un approccio maggiormente critico nei confronti del Disegno di legge sulla Concorrenza, che sta completamente tralasciando l'aspetto della sostenibilità del sistema RCAuto”.
“Se mettiamo mano al sistema assicurativo -continua Premuti- dal nostro punto di vista è fondamentale imbrigliare le tariffe. Perché è giusto e normale che le compagnie traggano un utile dalla loro attività, ma se dal ramo RCAuto ottengono un guadagno di 1,6 miliardi di euro, superiore al 10% della raccolta premi, siamo di fronte a un utile speculativo. E questo si può combattere solo con strumenti legislativi”.
“Sono interessanti invece -continua Premuti- gli sviluppi dell'evoluzione dell'IVASS tratteggiati dal presidente Rossi. Per questo Konsumer Italia si dichiara da subito disponibile a offrire la massima collaborazione per il futuro”.
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