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Due ruote "invisibili" alle auto

di Riccardo Matesic il 05/06/2013 in Attualità

Uno studio inglese rivela che gli automobilisti tendono a "non vedere" i mezzi a due ruote. La percentuale di moto che sfuggono al loro occhio sarebbe del 15%. Capiamo di cosa si tratta

Chi guida un'auto tende a concentrare il proprio sguardo sulle altre automobili, perdendo spesso di vista moto, bici e pedoni.
È il risultato di uno studio che l'assicurazione Direct Line ha fatto realizzare nel Regno Unito, applicando a un campione di 100 automobilisti la tecnologia Eye-tracking, che tiene costantemente sotto controllo i movimenti dell'occhio, tracciando uno storico di ciò che si è visto.
Due ruote "invisibili" alle auto

Nel corso dell'osservazione con l'Eye Tracking, gli automobilisti non hanno notato ben il 15% dei motociclisti e addirittura il 22% dei ciclisti; pur essendo questi chiaramente visibili dal loro veicolo. Per quanto riguarda i pedoni, quelli "invisibili" sarebbero il 4%.
Si tratta di un dato che sorprende fino a un certo punto, visto che da oltre 20 anni tutti gli studi dicono che i motociclisti sono responsabili dei loro incidenti solo in un terzo dei casi. E la giustificazione addotta dagli automobilisti che li hanno investiti spesso è sempre la stessa: non ho visto la moto!

La novità semmai oggi è nell'analisi che viene aggiunta dagli psicologi che hanno collaborato allo studio. Secondo loro infatti non si tratterebbe di semplice disattenzione, quanto di un'attitudine psico-fisica. Dal momento in cui ci si siede al posto di guida di un'auto, si assumerebbe insomma una prospettiva sbilanciata, molto focalizzata sulle altre automobili, che diventano l'unità di misura dello spazio circostante. Ed ecco che motociclisti, ciclisti e pedoni, all'improvviso rischiano di diventare invisibili.

Le percentuali di utenti sfuggiti alla vista salgono per i guidatori che usano il navigatore, mentre scendono per quelli che si affidano al senso di orientamento e alla loro capacità di individuare autonomamente le strade giuste.
Anche l'età e il sesso contano. Le donne hanno avvistato meno bici rispetto ai loro colleghi maschi, con il 26% dei ciclisti invisibili per le donne e il 17% non visto dagli uomini. Lo stesso vale per i conducenti più giovani, con il 31% di biciclette perse d'occhio dagli automobilisti tra i 20 e i 29, rispetto al 21% per quelli di età 50-59.

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