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Attualità

Targa clonata: che fare?

il 12/01/2005 in Attualità

Un fenomeno in ascesa che mette nei pasticci le persone oneste. Arrivano così multe da altre città d?Italia dove i vigili ci hanno visto passare con il rosso o violare una ZTL. Come difendersi

Un fenomeno in ascesa che mette nei pasticci le persone oneste. Arrivano così multe da altre città d?Italia dove i vigili ci hanno visto passare con il rosso o violare una ZTL. Come difendersi
di Riccardo Matesic

Avete mai sentito parlare di targhe clonate? Il fenomeno purtroppo è in forte ascesa, e in determinate zone d?Italia c?è un vero e proprio mercato di targhe contraffatte, che va ad affiancarsi a quello dei contrassegni assicurativi falsi. A farne le spese siamo ovviamente noi, cittadini onesti, che a volte riceviamo multe da città dove non siamo mai stati.
Cosa fare in questi casi? La prima cosa, come ci ha raccomandato Lorenzo Borselli, dirigente nazionale dell?ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale), è quella di recarsi presso il più vicino comando della Polstrada, per fare una denuncia contro ignoti, per la clonazione della targa. Successivamente, allegando la denuncia, si può fare ricorso al Prefetto della provincia dalla quale proviene la multa, chiedendo l?annullamento della contravvenzione. Se il Prefetto non dovesse darvi soddisfazione, ricordate che potete comunque ricorrere per un secondo grado di giudizio davanti al Giudice di Pace.
Per ogni informazione in merito alle modalità per la presentazione dei ricorsi, si veda il nostro speciale del 2001: ?Fare ricorso contro le multe?.
Un nostro lettore ci segnala anche che la multa ricevuta da un?altra città, era relativa alla mancata esposizione del cedolino relativo al pagamento della sosta, e si chiede come mai sia possibile esporre il tagliando su una moto. In effetti la questione è annosa e controversa, al punto che in determinati piccoli comuni, è successo che alcuni motociclisti non abbiano potuto parcheggiare, perché i posti a pagamento erano riservati alle auto. Sarebbe allora buona norma che le amministrazioni riservassero sempre dei posti gratuiti o vigilati per le moto, considerando che queste non possono parcheggiare nei posti a pagamento riservati alle auto. Ma fra il dire e il fare?

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