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BMW K 1200 S: obiettivo Tokyo!

il 16/07/2004 in Attualità

Nessuna dichiarazione di guerra, ma sembra lampante l?ambizione di convertire masse di cultori delle supersportive alla giapponese puntando su prestazioni e valore aggiunto. In questo articolo, tutto, ma proprio tutto, sul motore

Nessuna dichiarazione di guerra, ma sembra lampante l?ambizione di convertire masse di cultori delle supersportive alla giapponese puntando su prestazioni e valore aggiunto. In questo articolo, tutto, ma proprio tutto, sul motore

di Luigi Rivola



Piaccia o no, la BMW ha passato il Rubicone. La K 1200 S, la moto della grande svolta, esce già dalla linea di montaggio di Berlino-Spandau e si appresta a debuttare nello splendore del Salone di Casa, a Monaco di Baviera in settembre. Già fissato anche il prezzo in Italia: 16.500 ?, in linea con gli standard BMW.
Inutile cercare nella documentazione per la stampa, diffusa con notevole anticipo su internet, la logica che sta dietro a questo cambiamento: i ?perché?? che tutti i biemmevuisti e gli operatori del settore si sono indubitabilmente posti all?apparire del primo quattro cilindri trasversale fronte marcia col marchio nero-bianco-azzurro sono destinati a rimanere senza risposta. Forse la motivazione è tanto semplice da apparire ovvia: una grande Casa non si fossilizza sul passato, ma va sempre avanti ? potrebbe essere la risposta della BMW ? e non ci sarebbe assolutamente nulla da obiettare, se non fosse che in questo caso, oltre alla svolta tecnica, c?è anche una manifesta voglia di competizione nell?area delle massime prestazioni, terreno di caccia dei Giapponesi, dai quali la BMW saggiamente si era sempre tenuta lontana.



Presentando la K 1200 S, la Casa tedesca invece si è apertamente sbilanciata riferendo tempi prodigiosi sul giro al Nurburgring, annunciando poco meno di 170 CV alla ruota, diffondendo foto di tester col ginocchio a terra. Qualcuno che conta a Monaco deve aver deciso che è il momento di far vedere ai Giapponesi che anche la BMW, solo che lo voglia, può competere a qualsiasi livello. Giusto? No, inutile. Lo sapevamo già.
Come va intesa, insomma, questa K 1200 S? Come un?avanguardia stradale della BMW in Superbike, o addirittura nella MotoGP, come si sussurra da un po? di tempo?
A voi la parola. Intanto che riflettete, sfogliate le pagine che seguono e scoprite tutto, ma proprio tutto, sul motore.

Filosofia innovativa

?Sin dai primi disegni, la K 1200 S è stata concepita come motocicletta puramente sportiva e modello autonomo all?interno della famiglia K: radicalmente nuova e altamente innovativa?. Questa una frase del dossier preparato per la stampa in occasione del lancio della nuova moto.
?Puramente sportiva? è un impegno preciso. La K 1200 S lo rispetta? Secondo il punto di vista della BMW sì. E il suo punto di vista è innovativo perché è l?opposto di quello delle altre Case che producono supersportive: loro fanno moto da corsa in grado di girar per strada, la BMW invece spiega che ha mirato a costruire la più sportiva in assoluto fra le moto concepite per essere usate per strada. Ha pensato sì alle prestazioni, a una stabilità da riferimento, a un?agilità da stupire, alla penetrazione aerodinamica, ma anche al comfort per pilota e passeggero, alla guida in città e nei lunghi viaggi, alla frenata estrema su un asfalto diverso da quello livellatissimo delle piste.

Questo ragionamento cela a fatica una sfida: la BMW sembra convinta che la K 1200 S per strada possa reggere il confronto, in termini di prestazioni, con le racing-replica giapponesi e italiane, e magari vincerlo apertamente sul mercato per tutto il valore aggiunto che può offrire, dalla comodità, alla sicurezza, al prestigio del marchio, alla vita media del modello, all?alta quotazione dell?usato. È una bella sfida. Decisamente.
Il motore a quattro cilindri in linea trasversale fronte marcia coi suoi 1157 cc si allinea alla cilindrata degli altri grossi motori BMW, sia boxer, sia a 4 cilindri in linea longitudinale. La potenza però lo porta su un altro pianeta: 167 CV a 10.250 giri se, come da qualche parte è scritto, sono alla ruota, significano davvero un limite notevolissimo.
E se è vero ? anche questo è scritto ? che il peso complessivo della moto è di 248 kg, benzina compresa, bisogna dire che la BMW ha lavorato egregiamente anche nel contenimento del peso.



Rilevante è anche la coppia massima: 130 Nm a 8.250 giri, con il 70% disponibile fin da 3.000 giri.
Per il motore, frizione e cambio compresi, sono dichiarati 81,3 kg, e la BMW afferma con orgoglio che è uno dei più leggeri della sua categoria. Ma è anche molto compatto: solo 43 cm di larghezza all?altezza dell?albero a gomiti. Che farà il vecchio boxer coi suoi cilindroni sparati sui due lati? Si vergognerà o sbeffeggerà il fratello anoressico?

Tecnologia da Formula Uno



L?albero motore è in acciaio fucinato in un sol pezzo, con otto contrappesi e manovelle a 180°. Ruota su cuscinetti lisci lubrificati in maniera tradizionale, mentre le teste di biella ricevono l?olio introdotto direttamente in direzione assiale nell?albero motore attraverso fori praticati il suo interno. Due dei contrappesi dell?albero fungono da ingranaggi, uno per la trasmissione primaria, l?altro per l?azionamento dei due contralberi di bilanciamento delle vibrazioni. All?estremità destra dell?albero motore si trova il pignone della catena di distribuzione.
Le bielle sono in acciaio fucinato con cuscinetti a strisciamento; complessivamente pesano 413 grammi l?una e sono lunghe 120 mm; la boccola montata sull?occhio di biella è stata progettata per una percorrenza superiore a 100.000 km.



I pistoni sono a mantello corto ed hanno due segmenti e un raschiaolio; pesano 299 grammi l?uno ed hanno il cielo piatto, come piatta è la calotta della camera di scoppio.
Il carter, fuso in alluminio, è diviso in due lungo un piano orizzontale che passa per il centro dell?albero a gomiti. La parte superiore incorpora la bancata dei cilindri, inclinata in avanti di 55° per abbassare il baricentro della moto e caricare la ruota anteriore; quella inferiore ospita il cambio.
La distribuzione bialbero a quattro valvole per cilindro sfrutta la tecnologia del motori di Formula 1. Le valvole di aspirazione (32 mm di diametro) sono inclinate di soli 10° rispetto alla verticale, e quelle di scarico (27,5 mm) di 11°; il comando della distribuzione, a catena, avviene sul solo albero a camme di scarico, che a sua volta pone in rotazione quello di aspirazione; le camme agiscono sulle valvole con l?interposizione di bilancieri.



Questa configurazione della distribuzione ha permesso di minimizzare l?ingombro della testata e di ottimizzare il disegno dei condotti di aspirazione, nonché della camera di combustione e del pistone, consentendo di adottare un rapporto di compressione di 13:1, il più elevato mai raggiunto su un motore a 4 tempi di serie.

Elettronica sofisticata



L?impianto di iniezione elettronica è particolarmente sofisticato. Dispone di sensori che rilevano numerosi parametri motore/ambiente, come la temperatura del motore, la temperatura e la pressione dell?aria, il regime di rotazione del motore e l?apertura angolare della valvola a farfalla, che consentono una gestione perfetta dell?iniezione, con la prerogativa unica della regolazione variabile brevettata della pressione del carburante, che esclude un percorso di ritorno della benzina al serbatoio.
Come su tutte le moto BMW, una sonda lambda regola la composizione della miscela. La sonda è montata nel punto di unione dei quattro collettori di scarico e assicura un?analisi precisa della composizione dei gas di scarico.

Le valvole a farfalla hanno un diametro di 46 mm e sono azionate con la massima precisione da un motorino passo-passo in funzione della rotazione angolare della manopola dell?acceleratore.
Il sistema di alimentazione è completato dall?air-box posto sopra il motore e della capacità di 10 litri.
Il consumo dichiarato è di 4,7 litri per 100 km a 90 km/h e di 5,5 litri per 100 km a 120 km/h. I valori sono molto bassi e sono giustificati anche dall?elevato rapporto di compressione, reso possibile dalla presenza dei sensori antibattito collaudati per la prima volta dalla BMW sul motore della R1200GS. Sono sensori di vibrazioni collocati tra i cilindri 1-2 e 3-4 e riconoscono la combustione con detonazione, la segnalano alla centralina di gestione del motore, che provvede a ridurre l?anticipo d?accensione. In questo modo la K 1200 S può essere alimentata senza problemi anche con bensina a 95 o addirittura a 91 ottani.



L?impianto di scarico completo, in acciaio inox, pesa solo 10,4 kg ed è del tipo 4-in-2-in-1; il catalizzatore si trova nella zona di collegamento fra collettori e silenziatore.
La trasmissione della K 1200 S è doppiamente rivoluzionaria, non in senso tecnico, ma relativamente alla storia della Casa bavarese. Per la prima volta è presente una frizione a dischi multipli in bagno d?olio e per la prima volta il cambio non è in linea con l?albero di trasmissione, bensì collegato a questo tramite una coppia conica. I due alberi del cambio a sei rapporti con ingranaggi sempre in presa a denti dritti, sono sovrapposti per limitare la lunghezza del carter.

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