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Tutto sulla patente per moto

il 20/06/2001 in Attualità

Una guida utile sia a chi si accinge a sostenere gli esami per prendere la patente “A” sia a chi ha bisogno di informazioni differenti sul “permesso di guida”

Tutto sulla patente per moto
Per chi prende la patente adesso è in distribuzione il nuovo documento europeo, in formato ca

Una guida utile sia a chi si accinge a sostenere gli esami per prendere la patente “A” sia a chi ha bisogno di informazioni differenti sul “permesso di guida”
di Riccardo Matesic





L’arrivo della patente di guida è sicuramente uno dei momenti più importanti nella vita di ogni motociclista.
Attesissima, la patente porta la libertà di andarsene in giro in moto.
Prenderla però non è facilissimo: gli esami sono difficili e anche la burocrazia complica le cose.
Ecco allora questa guida alla patente per moto, la “A”. Perché alla fine, tutti gli ostacoli sono superabili, a patto di prepararsi bene. E noi con le notizie che seguono abbiamo cercato di rendere disponibili tutte le indicazioni necessarie per affrontare al meglio l’esame per la patente, dalla preparazione dei documenti da presentare alle prove teorica e pratica.
Seguiteci allora nella lettura di questa guida alla patente per moto, ricordando che per ogni dubbio potete consultare le nostre “faq” oppure potete scrivere al sottoscritto, all'indirizzo: rmatesic@motonline.com

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È arrivata la patente europea

Quale patente e per chi?
di Riccardo Matesic





La prima cosa da dire è che la patente “A” si divide in 3 sottocategorie: “A1”, “A limitata” e “A senza limiti”.
La “A1” è la prima patente, quella che si può prendere a 16 anni sostenendo l’esame teorico (uguale per tutti) e una prova pratica in sella a un motociclo di cilindrata pari almeno a 75 cc e di potenza non superiore a 11 Kw, più o meno 15 CV.
La “A1” abilità alla guida di motocicli di cilindrata massima pari a 125 cc e di potenza non superiore a 11 Kw. Bisogna ricordare però che, pur in possesso della patente, fino al compimento della maggiore età non si può portare nessun passeggero, per problemi di responsabilità civile.
La “A limitata” è una patente di categoria superiore, perché permette di guidare motocicli di potenza massima pari a 25 Kw (34 CV) e con rapporto potenza/peso non superiore a 0,16 Kw/Kg. L’ultimo gradino è la “A senza limiti”, la patente che permette di guidare qualunque moto.

Ma come si passa da una all’altra? Le patenti “A1” prese fino al 30 settembre 1999, al compimento del 18° anno d’età si trasformano automaticamente in “A limitata” e dopo due anni, al compimento del 20° anno, diventano “A senza limiti”.
Chi invece ha preso la “A1” dopo il 1° ottobre 1999, per prendere la “A limitata” deve sostenere un nuovo esame di guida in sella a una moto di cilindrata minima pari a 120 cc e capace di raggiungere almeno i 100 Km/h. Ottenuta la “A limitata”, dopo due anni dal conseguimento di questa potrà considerarla senza limiti.

Scappatoie per evitare i due anni di limitazione della potenza? Sì, i maggiori di 21 anni possono ricorrere al cosiddetto “accesso diretto”. In pratica basta superare l’esame pratico con una moto di potenza pari ad almeno 35 Kw (48 CV), per conseguire immediatamente la “A senza limiti”.
Visto che abbiamo parlato di limitazioni, segnaliamo che sostenendo la prova pratica con una moto senza cambio meccanico, come uno scooterone, si avrà una patente che abiliterà alla guida esclusivamente di motocicli con cambio automatico.

Dove prendere la patente?
di Riccardo Matesic
Il bivio di fronte al quale ci troviamo è un classico: facciamo la “trafila” alla Motorizzazione civile, facendo gli esami da privatisti e preparandoci a combattere con le carte da bollo e con le lungaggini? Oppure andiamo all’autoscuola e lasciamo che risolva ogni problema burocratico abbreviandoci la strada?
Quest’ultima scelta comporta l’assistenza dell’autoscuola nella preparazione dell’esame teorico e di quello pratico (a proposito: assicuratevi che la scuola prescelta abbia un parco moto) ed è sicuramente un fatto positivo. Sull’altro piatto della bilancia pesa però l’impegno economico: il costo di una patente presa attraverso un’autoscuola può variare dalle 800.000 lire al milione, in qualche caso abbondante. Assai minori invece le spese che si affrontano alla Motorizzazione, quantificabili in poche decine di migliaia di lire.
Questa guida può esservi allora utile anche per aiutarvi a scegliere e, se necessario, per andare alla Motorizzazione a prenotare gli esami sapendo cosa vi aspetta.

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Costi, documenti e tempi
di Riccardo Matesic




Avete scelto di fare tutto da soli? Allora vediamo i documenti da presentare. Per prima cosa serve un certificato medico in bollo (20.000 lire) accompagnato da una fotografia e rilasciato da non oltre sei mesi da un medico legale. Le strutture dove è più facile effettuare la visita medica sono le ASL di zona, più un'altra serie di strutture pubbliche in alcuni casi dotate di ambulatori aperti al pubblico (Ministero della Sanità, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco…).
Per quanto riguarda i documenti dovete fare una corsa al vostro ufficio provinciale di zona della Motorizzazione civile per prendere il modello TT 2112 e i moduli per due conti correnti. Con ogni probabilità all’interno della Motorizzazione troverete anche un ufficio postale per procedere ai pagamenti e chiedere subito il rilascio del foglio rosa.





La documentazione da presentare consiste comunque nel certificato medico, nel modello TT 2112 compilato in ogni parte, nei cedolini che attestano il pagamento dei due conti correnti 4028 e 9001 (entrambi da 20.000 lire) e in due fototessera recenti, su fondo bianco e a capo scoperto, non su carta termica.
Il foglio rosa vi verrà rilasciato subito in un esemplare provvisorio che dopo un mese verrà sostituito da un foglio rosa definitivo che potrete usare per esercitarvi alla guida. Andando a ritirare il foglio rosa fisserete anche la data dell’esame teorico, che, appunto, può essere prenotato un mese e un giorno dopo aver consegnato la documentazione. Il calendario degli esami teorici è fisso e uguale per tutti; in media ogni mese o poco più c’è una sessione di esami. Idem per l’esame pratico. Appena superata la prova di teoria è possibile prenotare la prova di guida. Per fare questo dovremo però versare ancora 20.000 lire, di nuovo sul conto corrente 4028.
Superata anche la prova pratica, la patente vi verrà consegnata immediatamente e potrete andare via in moto avendo speso meno di 100.000 lire!





Cosa succede in caso di bocciatura a uno dei due esami? Dopo due bocciature bisogna ricominciare la trafila da capo, riproducendo tutti i documenti e versando nuovamente le tasse di cui abbiamo parlato. Se però la bocciatura avviene nelle prove teoriche, oltre al certificato medico (se ancora in corso di validità) vi verrà restituito anche l’ultimo conto corrente, quello da 20.000 lire necessario per prenotare la prova pratica. Se invece si viene bocciati nella prova pratica dopo aver superato la prova teorica al secondo tentativo, si ricomincia lo stesso tutto daccapo con i documenti da presentare, ma si specifica di dover effettuare solo la prova pratica, perché si è già superato un precedente esame di teoria.

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Le prove d’esame
di Riccardo Matesic




L’esame teorico per il conseguimento della patente “A” (di qualunque tipo) è lo stesso che si sostiene per prendere la patente automobilistica di tipo “B”, a parte una domanda che può riguardare l’uso del casco piuttosto che quello delle cinture di sicurezza. Uso del casco che tornerà d’attualità nella prova pratica, dove ci potrà essere chiesto di dimostrare di saperlo indossare ed allacciare correttamente.
Ma torniamo alla prova teorica. Il sistema utilizzato è quello dei quiz. Trenta domande con situazioni raffigurate graficamente e tre possibili risposte per ogni domanda. Il tempo concesso per compilare tutti i quiz è di 30 minuti e si supera la prova se si risponde correttamente ad almeno 26 domande.





Esame pratico. La prova pratica si articola su una serie di prove su un percorso chiuso nell’ambito del piazzale della Motorizzazione e in una prova di guida nel traffico con l’esaminatore che segue o precede il candidato a bordo di un’auto.
La durata minima di una prova pratica non dovrebbe essere inferiore ai 25 minuti, e in questo arco di tempo bisogna dimostrare di avere piena padronanza del veicolo, anche nelle manovre da fermo a motore spento, o nel semplice esercizio di mettere la moto sul cavalletto.
Le prove sul piazzale chiuso (relativamente alle quali abbiamo pubblicato la circolare ministeriale che ne fissa le modalità) vertono su uno slalom, su un otto, un passaggio in un corridoio stretto e una prova di frenata. Fra i testi da consultare abbiamo inserito la circolare ministeriale che stabilisce i criteri per la prova pratica di guida.
Per quanto riguarda i consigli spiccioli che possiamo dare, nelle quattro prove che si svolgono sul circuito chiuso è importante mantenere la calma ed effettuare il percorso con sicurezza, senza mettere i piedi a terra, abbattere i coni o sbagliare la frenata non fermando la ruota anteriore fra le due righe tracciate in terra. Non è importante insomma dimostrare di essere veloci o particolarmente abili nella guida.





Nella prova su strada sarà importante invece avere un’andatura regolare, rispettando tutte le norme del Codice della Strada, utilizzare gli indicatori di direzione e fermarsi sempre poggiando il piede in terra quando si arriva a uno stop.
Per quanto riguarda la moto con cui si sostiene l’esame, questa può essere anche non di proprietà dell’esaminato. In questo caso il proprietario deve essere presente all’esame, oppure deve compilare, specificando giorno e ora dell’esame, una delega completa di marca da bollo, che si può ritirare presso gli uffici di tutti i comuni, autorizzando espressamente all’uso del proprio motociclo.
Come preparare gli esami? Per i quiz si possono comperare i libri appositi, disponibili presso tutte le librerie. Gli stessi quiz sono disponibili anche sul sito del Ministero dei Trasporti (trasportinavigazione.it).
Per quanto riguarda invece la prova pratica, con il foglio rosa si può procedere alle esercitazioni pratiche in strada ricordando che queste debbono svolgersi su tratti di strada poco frequentati. Un particolare importante: l’istruttore non può per legge prendere posto sulla moto insieme all’allievo. Non è invece previsto nulla riguardo il trasporto di un passeggero che non sia l’istruttore. Il guidatore in possesso di foglio rosa, se maggiorenne può portare sul sellino posteriore (sempre che il motociclo sia omologato per due passeggeri) un passeggero, ma non il proprio istruttore!

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Per guidare all'estero
Quale patente per guidare la moto all’estero? L’argomento patenti diventa tremendamente scottante quando si parla di uscire con la moto al di fuori dei confini italiani. Questo perché negli anni, con il recepimento delle normative comunitarie che hanno stabilito le regole per il rilascio e la validità delle patenti, si è cercato di fare salvi i diritti acquisiti di chi la patente l’aveva già; non si è voluto insomma costringere chi guidava da anni a dare l’esame di guida come un neopatentato.
Il risultato è che oggi, per sapere se si può guidare la moto all’estero con la propria patente, bisogna consultare uno schema che prevede diverse possibilità in funzione della data di rilascio.



Patente A1

Conseguita dall’1/7/96 al 30/9/99
Fino a 18 anni moto fino a 125 cc e con potenza non superiore a 11 kW (15 CV); non è consentito il trasporto del passeggero.
A 18 anni è previsto il passaggio automatico alla “A limitata” (moto con potenza massima di 25 kW – o 34 CV – e rapporto peso/potenza non superiore a 0,16 kW/Kg) ed a 20 alla A “illimitata”.
È valida anche all’estero nei paesi che aderiscono al mutuo riconoscimento delle patenti; altrimenti serve la patente internazionale.

Conseguita dopo il 30/9/99
Moto fino a 125 cc e con potenza non superiore a 11 kW (15 CV).
< A 18 anni per passare alla “A limitata” (moto con potenza massima di 25 kW – o 34 CV – e rapporto peso/potenza non superiore a 0,16 kW/Kg), che poi dopo 2 anni diventerà “illimitata”, è necessario ripetere l’esame pratico.
È valida anche all’estero nei paesi che aderiscono al mutuo riconoscimento delle patenti; altrimenti serve la patente internazionale.


Patente A

Conseguita prima del 1/1/86
Si può guidare qualunque motociclo in Italia e all’estero. Nei paesi che non aderiscono al mutuo riconoscimento delle patenti serve la patente internazionale.

Conseguita fra l’1/1/86 e il 25/4/88
Si può guidare qualunque motociclo, ma solamente in Italia. Per guidare all’estero bisogna sostenere un esame pratico.

Conseguita fra il 26/4/88 e il 30/9/93
Si può guidare qualunque motociclo in Italia e all’estero. Nei paesi che non aderiscono al mutuo riconoscimento delle patenti serve la patente internazionale.

Conseguita dopo l’1/10/93
Nei primi due anni dal conseguimento la patente è del tipo “A limitata” e consente di guidare moto con potenza massima di 25 kW – o 34 CV – e rapporto peso/potenza non superiore a 0,16 kW/Kg. Dopo due anni la patente diviene automaticamente “illimitata”.
Se si è già compiuto il 21° anno d’età al momento di conseguire la patente, si può optare per l’accesso diretto, sostenendo l’esame pratico in sella a una moto di potenza pari ad almeno 35 kW (48 CV); in questo modo si otterrà da subito la patente “illimitata”.


Patente B

Se si è stati precedentemente in possesso della patente A, si fa riferimento alle date di conseguimento di quella. Eventualmente, sulla patente B dovrà essere annotato il precedente possesso della patente per moto; scrittura che può essere richiesta alla Motorizzazione civile qualora sia stata omessa. Per chi invece non avesse mai avuto la patente A, la B abilita alla guida della moto nei seguenti casi.

Conseguita prima dell’1/1/86
Si può guidare qualunque motociclo in Italia e all’estero. Nei paesi che non aderiscono al mutuo riconoscimento delle patenti serve la patente internazionale.

Conseguita fra l’1/1/86 e il 25/4/88
Si può guidare qualunque motociclo ma solo in Italia. Per guidare all’estero è necessario superare un esame pratico di guida.

Conseguita dal 26/4/88 (senza aver avuto precedentemente la A)
Si possono guidare moto fino a 125 cc e con potenza non superiore a 11 kW (15 CV). È consentito il trasporto del passeggero. All’estero è riconosciuta in Austria, Belgio, Spagna e Francia.

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Come rinnovarla
di Vincenzo Clemeno
Per rinnovare la patente della moto basta poco. Sia in termini di tempo che di denaro.
Basta recarsi alla Asl più vicina muniti di una ricevuta di versamento di £ 10.000 precedentemente effettuato su c/c 9001, e di una marca da bollo di £ 20.000. Il dottore vi fisserà un appuntamento per una visita oculistica. Egli stesso provvederà a inviare alla motorizzazione la documentazione attestante l’esito della visita, allegata alla domanda di rinnovo redatta in carta da bollo.
Da ricordare che, se la richiesta viene inoltrata a patente già scaduta, il medico potrà sì rilasciarvi un apposito certificato temporaneo per la circolazione, ma questo sarà riconosciuto solo all’interno del territorio nazionale.
In caso di urgenza si può segnalare al medico un numero di fax (06.41586003) della Motorizzazione Civile al quale inoltrare con maggiore celerità la documentazione necessaria. Per maggiori informazioni potete chiamare il numero verde 800.232323.

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