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I viaggi dei lettori

Svalvolati in Sardegna

di Stefano Doneda il 31/05/2012 in I viaggi dei lettori

Cinque amici, un'isola fantastica e una voglia di curve che non si esaurisce mai. Ecco gli ingredienti per trasformare un viaggio fuori stagione in un'avventura... Tutta da leggere

Svalvolati in Sardegna
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"Affinché un evento si trasformi in una sorta di tradizione, deve accadere che si ripeta con successo più volte". (S. Doneda)

Bergamo
, dicembre 2011
Non c'è neve quest'anno, ma fa troppo freddo per lunghe uscite in moto. Come l'anno prima, pensando a strade da sogno e a giornate di sole, si decide di prenotare il traghetto per la Sardegna nel primo weekend di maggio, con imbarco da Livorno e sbarco a Olbia.
E così gli Svalvolati in Sardegna ritornano, con un compagno in più. La meta del nostro girovagare, nei tre giorni lontano dal continente, è la parte nord orientale dell'isola: da Olbia sino ad Arbatax e più giù a Torre di Barì, risalendo poi all'interno nel Gennargentu per tornare verso Olbia per il ritorno.



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Il 3 maggio si parte!
Viaggiamo verso Livorno con tappa obbligata a Busseto per gustare i salumi e i formaggi locali presso la "Salsamenteria Baratta". Alcune moto sono le stesse dello scorso anno: BMW F800GS e Kawasaki Ninja 900; altre sono nuove: Yamaha XT1200Z Superténéré e BMW R1200 GS. Anche il nuovo amico guida una BMW R1200GS.

Dopo una notte di navigazione tranquilla su un traghetto poco affollato, si sbarca a Olbia, in un soleggiato mattino, e subito ci dirigiamo verso sud lungo la costa visitando Capo Coda Cavallo, la spiaggia La Cinta e Capo Comino, raggiunto nonostante qualche strada interrotta, dove ci si è cimentati anche in qualche strada bianca non impegnativa (a parte piccoli guadi ostici soprattutto alla Ninja).
Nel primo pomeriggio arriviamo a Bidderosa. Qui il cordialissimo maître dell'"Hotel Bidderosa", nonostante l'orario ormai da pomeriggio inoltrato, ci delizia con fantastici spaghetti al riccio di mare, accompagnati (con moderazione) da un Vermetino niente male.
Più tardi, smaltito il vino bianco, di nuovo in moto verso la spiaggia di Berchida, in questo periodo dell'anno è deserta e meravigliosa e dove ci si può concedere qualche attimo di riposo. Affrontiamo l'ultima tappa della giornata verso la parte montuosa del percorso attraverso il Passo Genna Silana, la cui strada merita da sola il viaggio in Sardegna (ci passeremo altre due volte), per giungere sino ad Arbatax dove ci attende un tranquillo e accogliente Hotel Sa Cotonera, base per le due notti da passare sull'isola. Giunti all'hotel non desta sorpresa in questa stagione trovarvi oltre una quindicina di moto tedesche e austriache parcheggiate (sembra una concessionaria BMW).
Il giorno successivo... Per continuare a leggere, clicca qui!
Svalvolati in Sardegna

Il giorno successivo, con un cielo ancora prevalentemente soleggiato e dopo esserci concessi un buon caffè presso la spiaggia di Torre di Barì, decidiamo di affrontare la parte più interna del Gennargentu: si punta verso Jerzu si transita da Ussassai giungendo a Seui e proseguendo poi per Aritzo con meta a Tonara per il pranzo. Consigliati dalla locale pattuglia dei Carabinieri, pranziamo presso la "Locanda dei Muggianeddu" dove gustiamo ottimi piatti tipici della cucina sarda, dolci compresi.

Nel pomeriggio si prosegue per Oliena, tornando poi a scendere verso il mare sino a raggiungere la costa per visitare Cala Cartoe. Chi conosce queste zone dell'isola sa che meravigliose strade abbiamo percorso e che deliziose viste panoramiche abbiamo potuto ammirare; chi non le conosce metta in agenda un giro da quelle parti.

La domenica mattina, come da previsioni, il tempo è cambiato e sotto un'insistente pioggia siamo partiti destinazione Olbia, rammaricandoci un po' del fatto che il tempo avverso non ci abbia permesso di visitare altre località lungo la costa, come da programma preparato durante il lungo inverno.

Giunti in città ci portiamo presso il ristorante "L'Ancora" dove pranziamo e dove, grazie all'ospitalità della ristoratrice che ci ha messo a disposizione la veranda del locale anche dopo l'orario di chiusura pomeridiana, attendiamo che smetta di piovere. Verso sera, con le condizioni meteo migliorate, visitiamo il centro città e la chiesa di San Simplicio, per poi portarci all'imbarco traghetti per la partenza.
La mattina successiva sbarcati a Livorno con un tempo variabile, ma senza precipitazioni, rientriamo verso Bergamo allungando attraverso il Passo Cento Croci, per poi raggiungere un amico di motocicletta a Parma e gustare a pranzo la torta fritta e gli anolini in brodo presso la "Trattoria Corrieri".

Anche quest'anno abbiamo percorso 1600 chilometri su strade fantastiche e ben tenute. Nessun problema durante il viaggio: unico inconveniente la batteria della Ninja, che ci ha lasciato dopo pochi chilometri dalla partenza, ma fortunatamente nei pressi di un paese (Isso) dove esiste una fabbrica di accumulatori, al cui spaccio in 10 minuti e con un costo da far vergognare qualche officina, abbiamo sostituito la batteria.

Come citato in apertura riguardo a ciò che può diventare tradizione, non nego che già stiamo pensando al percorso della
prossima avventura in Sardegna degli Svalvolati per il 2013.

E ora guardate viaggiate con noi, guardate le nostre foto!

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