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I viaggi dei lettori
Gran Canaria Tour 2010
di Pietro Donzello
il 18/11/2010 in I viaggi dei lettori
Quattro giorni di curve, mare, paesaggi mozzafiato e ottimo pesce. È il viaggio di tre amici che hanno percorso più di 800 chilometri dopo aver affittato le moto sull'isola spagnola
Gran Canaria Tour 2010
Sono le 02.00 di notte del 27 aprile, sono in una stanza di un albergo a 3 chilometri dall'aeroporto di Bologna e non riesco a prendere sonno grazie a Sgracchio (Roberto), che alla mia destra russa come una littorina, e a Guescio (Marco) a sinistra, che non è secondo a nessuno nel russare…
Sarà una lunga notte, ma alle 05.30 ci sarà la sveglia.
Sarà una lunga notte, ma alle 05.30 ci sarà la sveglia.
Si perché siamo in procinto di partire per il nostro viaggio in moto che attendiamo da un anno!
Quest'anno tocca a Gran Canaria… Voi direte: "E capirai!!!".
Invece, come potrete leggere, Gran Canaria ha quasi 1.000 km di strade perfettamente asfaltate che non hanno nulla da invidiare alle mitiche strade delle nostre alpi o di quelle francesi.
Ventidue euro è quanto ci prende il taxi per portarci dall'albergo all'aeroporto (3 km, praticamente un furto), quindi il check-in e le operazioni d'imbarco.
Stranamente il volo che ci accompagna a Madrid (dove faremo scalo per cambio aereo) è pieno zeppo.
Alle 13,00 siamo a Gran Canaria, in cinque minuti ci vengono consegnate le valigie (proprio come alla Malpensa o a Fiumicino) e ci dirigiamo verso la stazione degli autobus accompagnati da un fastidioso vento con 30 gradi di caldo.
"Cominciamo bene!" penso fra me e me!
Fuori dall'aeroporto un taxista ci intorta: a grandi gesti ci chiede se abbiamo bisogno.
Visto il caldo e le valigie belle pesanti, dopo una brevissima contrattazione per 45,00 euro ci accompagna al Gloria Palace Amadores di Puerto Rico a circa 50 km dall'aeroporto.
Quest'anno tocca a Gran Canaria… Voi direte: "E capirai!!!".
Invece, come potrete leggere, Gran Canaria ha quasi 1.000 km di strade perfettamente asfaltate che non hanno nulla da invidiare alle mitiche strade delle nostre alpi o di quelle francesi.
Ventidue euro è quanto ci prende il taxi per portarci dall'albergo all'aeroporto (3 km, praticamente un furto), quindi il check-in e le operazioni d'imbarco.
Stranamente il volo che ci accompagna a Madrid (dove faremo scalo per cambio aereo) è pieno zeppo.
Alle 13,00 siamo a Gran Canaria, in cinque minuti ci vengono consegnate le valigie (proprio come alla Malpensa o a Fiumicino) e ci dirigiamo verso la stazione degli autobus accompagnati da un fastidioso vento con 30 gradi di caldo.
"Cominciamo bene!" penso fra me e me!
Fuori dall'aeroporto un taxista ci intorta: a grandi gesti ci chiede se abbiamo bisogno.
Visto il caldo e le valigie belle pesanti, dopo una brevissima contrattazione per 45,00 euro ci accompagna al Gloria Palace Amadores di Puerto Rico a circa 50 km dall'aeroporto.
Rinfrescata e altro taxi che ci accompagna a Playa des Ingles dove Patrick della Mototivoli, ci consegna le moto: una Bmw F650 del 2008 MY, una Honda Transalp 700 e una Kawasaki Versys.
Io prendo il Kawa, Sgracchio l'Honda e Guescio la Bmw.
Le moto sono a posto, ben gommate e con 290 euro per quattro giorni di affitto "passiamo la paura".
Subito noto che la Kawa ha un effetto auto raddrizzante "da paura" a centro curva che limita parecchio il feeling: credo che sia per colpa delle gomme. Inoltre bisogna pinzare forte per avere una frenata decente.
In compenso il motore frulla e ha un ottimo allungo, ma comunque non mi "sfagiola" e quindi la cambio con una VStrom 650.
Bagno in piscina, cena e a nanna.
Spero stanotte di dormire con quei due russatori da guinnes...
Io prendo il Kawa, Sgracchio l'Honda e Guescio la Bmw.
Le moto sono a posto, ben gommate e con 290 euro per quattro giorni di affitto "passiamo la paura".
Subito noto che la Kawa ha un effetto auto raddrizzante "da paura" a centro curva che limita parecchio il feeling: credo che sia per colpa delle gomme. Inoltre bisogna pinzare forte per avere una frenata decente.
In compenso il motore frulla e ha un ottimo allungo, ma comunque non mi "sfagiola" e quindi la cambio con una VStrom 650.
Bagno in piscina, cena e a nanna.
Spero stanotte di dormire con quei due russatori da guinnes...
Dopo la sveglia, una corsetta di 45 minuti, doccia , colazione e alle 10 si parte con destinazione Mogan.
Il tempo è velato, non c'é quel bel sole… Meglio, patiremo meno caldo.
La parte meridionale di Gran Canaria è quella meno battuta dai venti, praticamente non ce ne sono ed è la parte dove si fa meglio il bagno in mare perché l'acqua è mediamente più calda che al nord.
Non so il perché: forse le correnti dell'Atlantico fanno sì che il sud sia più caldo
Dopo pochi chilometri incontriamo Port Mogan, un borgo pittoresco sul mare.
Si tratta del porto del paese di Mogan, che invece è situato più su, nella valle.
Questo porticciolo è una piccola Venezia perché è attraversata da un piccolo canale.
Proseguiamo per circa 8 chilometri di strada ricca di curve e si arriva appunto a Mogan; da qui iniziamo a salire e da qui inizia anche in nostro divertimento o sala giochi come la volte chiamare.
L' asfalto è sempre in perfetto stato, nuovo, mai una buca o un avvallamento, una vera goduria.
Possiamo osare nella piega senza avere alcun timore, d'altronde le mote sono appena gommate e quindi stanno praticamente saldate all'asfalto anche da ferme!
E' uno strano paesaggio questo delle Canarie, quasi lunare con roccia vulcanica; per un po' si incontrano cactus e cose del genere e man mano che la strada sale diventa quasi come quello delle nostre alpi, con pini e paesaggi che ce le ricordano.
Scendiamo poi fino al paese di San Juan de Tolentino e arriviamo al minuscolo porticciolo per una sosta caffè e le usuali foto di rito.
Fino ad ora, il traffico è stato praticamente nullo: averne di asfalto, scenari e traffico assente anche da noi!
Si riparte in direzione di Agaete, si sale ancora e la strada si fa più stretta ed a picco sul mare, ricorda le Cliff di Moher in Irlanda.
Un piccolo guardrail ci separa da uno strapiombo di centinaia di metri, ma è una sensazione unica ed una vista che rimarrà indelebile nella nostra mente.
Credo sia impossibile trovare una strada del genere: anche se faccio tante foto in tante posizione è impossibile rendere l'idea.
Bisogna per forza percorrerla di persona.
Per fare questi 50 chilometri che ci separano dalla sosta sino ad Agate, ci saremo fermati credo qualcosa come 10 volte!
Da Agate partono i ferry veloci per Tenerife: anche lì ci piacerebbe andare a fare due curve ma occorre circa un'ora ad andare e una tornare e il mare non è proprio calmo.
È pur sempre l'Oceano Atlantico.
Sosta per il pranzo rigorosamente a base di pesce, in un ristorantino affacciato sulla spiaggia, della serie 52 euro in tre, tutto abbondante e molto buono.
Con calma si riparte per tornare verso l'albergo: prendiamo prima la strada statale fino a Galdar e poi fino a Las Palmas, da li prendiamo l'autostrada a tre corsie, rigorosamente gratuita, fino a Maspalomas.
Usciamo dall'autostrada per fare gli ultimi chilometri sul mare fino ad arrivare a Puerto Rico dove abbiamo base in un splendido albergo sul mare.
Doccia, cena a buffet, birra dopo cena e poi a nanna.
Il tempo è velato, non c'é quel bel sole… Meglio, patiremo meno caldo.
La parte meridionale di Gran Canaria è quella meno battuta dai venti, praticamente non ce ne sono ed è la parte dove si fa meglio il bagno in mare perché l'acqua è mediamente più calda che al nord.
Non so il perché: forse le correnti dell'Atlantico fanno sì che il sud sia più caldo
Dopo pochi chilometri incontriamo Port Mogan, un borgo pittoresco sul mare.
Si tratta del porto del paese di Mogan, che invece è situato più su, nella valle.
Questo porticciolo è una piccola Venezia perché è attraversata da un piccolo canale.
Proseguiamo per circa 8 chilometri di strada ricca di curve e si arriva appunto a Mogan; da qui iniziamo a salire e da qui inizia anche in nostro divertimento o sala giochi come la volte chiamare.
L' asfalto è sempre in perfetto stato, nuovo, mai una buca o un avvallamento, una vera goduria.
Possiamo osare nella piega senza avere alcun timore, d'altronde le mote sono appena gommate e quindi stanno praticamente saldate all'asfalto anche da ferme!
E' uno strano paesaggio questo delle Canarie, quasi lunare con roccia vulcanica; per un po' si incontrano cactus e cose del genere e man mano che la strada sale diventa quasi come quello delle nostre alpi, con pini e paesaggi che ce le ricordano.
Scendiamo poi fino al paese di San Juan de Tolentino e arriviamo al minuscolo porticciolo per una sosta caffè e le usuali foto di rito.
Fino ad ora, il traffico è stato praticamente nullo: averne di asfalto, scenari e traffico assente anche da noi!
Si riparte in direzione di Agaete, si sale ancora e la strada si fa più stretta ed a picco sul mare, ricorda le Cliff di Moher in Irlanda.
Un piccolo guardrail ci separa da uno strapiombo di centinaia di metri, ma è una sensazione unica ed una vista che rimarrà indelebile nella nostra mente.
Credo sia impossibile trovare una strada del genere: anche se faccio tante foto in tante posizione è impossibile rendere l'idea.
Bisogna per forza percorrerla di persona.
Per fare questi 50 chilometri che ci separano dalla sosta sino ad Agate, ci saremo fermati credo qualcosa come 10 volte!
Da Agate partono i ferry veloci per Tenerife: anche lì ci piacerebbe andare a fare due curve ma occorre circa un'ora ad andare e una tornare e il mare non è proprio calmo.
È pur sempre l'Oceano Atlantico.
Sosta per il pranzo rigorosamente a base di pesce, in un ristorantino affacciato sulla spiaggia, della serie 52 euro in tre, tutto abbondante e molto buono.
Con calma si riparte per tornare verso l'albergo: prendiamo prima la strada statale fino a Galdar e poi fino a Las Palmas, da li prendiamo l'autostrada a tre corsie, rigorosamente gratuita, fino a Maspalomas.
Usciamo dall'autostrada per fare gli ultimi chilometri sul mare fino ad arrivare a Puerto Rico dove abbiamo base in un splendido albergo sul mare.
Doccia, cena a buffet, birra dopo cena e poi a nanna.
Suona la sveglia alle 07.00 per andare a fare 45 minuti di Jogging.
Il Guescio si alza (ma si vede lontano un km che avrebbe voluto dormire) mentre Sgracchio allunga un dito in segno di riluttanza.
Doccia, colazione e alle 10.00 con calma si parte.
Direzione autostrada fino a Playa des Ingles, dove usciamo e prendiamo la statale GC 520 in direzione Fataga.
Dopo 10 chilometri troviamo un Mirador (punti di vista panoramici) dove a sud si vedono le meravigliose dune di Maspalomas e a nord la strada che ci porterà a San Bartolomè di Tirajana e poi fino a Fataga.
Ci accompagnano una serie di palme e un paesaggio surreale.
Ayacata è il paese dove sostiamo per un caffè; purtroppo la strada è interrotta per Tejera e quindi ci fanno deviare per La Culata fino a Cruz de Tejera.
Peccato, perché abbiamo perso circa 15 km di strada da curve e tornanti da prima e seconda; in ogni caso la deviazione si rivelerà altrettanto piacevole.
Pranzo a Cruz della Tejera dove si può vedere Tenerife quando la giornata lo consente: logicamente noi siamo "diversamente fortunati, perché becchiamo una giornata senza vento e con umidità e così non vediamo un bel niente.
Per contro per tre piatti di porcellino da latte, patate e birra ci alleggeriscono di ben 100 euro.
Si riparte in direzione di Vega di San Marco, Valsequillo e Telde per poi riprendere la solita autostrada che ci porterà fino a Puerto Rico.
Stranamente tutte le volte che passiamo nella zona dell'aeroporto ci sembra di entrare in un forno ed il vento diventa veramente forte: per fortuna che è a favore: difatti in quel tratto le nostre motorette viaggiano a 200 km/h con un filo di gas.
Il giorno seguente ci dirigiamo verso l'aeroporto, l'uscita è quella per Carnizal dove prendiamo la strada C 815 in direzione Santa Lucia.
Sbaglia strada e prendiamo per Terissas, ritorniamo indietro e facciamo quella giusta; notiamo che ci sono già parecchie persone accampate ai lati della carreggiata: dì li a poco la strada verrà chiusa perché ci sarà un Rally.
Arriviamo a Santa Lucia per un caffè e per far riposare le chiappe al Guescio, purtroppo la GS 650 ha la sella veramente dura.
Per fortuna oggi ci sono solo 27 gradi e si viaggia bene.
Proseguiamo ed arriviamo ad Acayata dove il giorno prima ci eravamo fermati per la sosta caffè.
Il pranzo è in compagnia di un pullman di tedeschi che chiede con insistenza il ghiaccio nel vino rosso…
Noi ogni tanto allunghiamo dei pezzetti di pane ai dei lucertoloni che sembrano dei varani (sono lunghi circa 30 cm!) e che si avvicinano ai tavoli senza paura.
Si riparte per arrivare al bivio della strada che ci porterà a Mogan.
Qui si arriva all'apoteosi del viaggio.
Un misto tra i nostri passi del Gavia e dello Stelvio con due differenze: traffico praticamente nullo e asfalto drenate in perfetto stato.
Percorriamo ogni metro di questa strada come si gusta una coppa di gelato leccando anche il cucchiaino.
Arriviamo a Mogan, Port Mogan e poi 15 km di strada costiera sul mare, quasi da far invidia alla costiera Amalfitana.
Doccia, colazione e alle 10.00 con calma si parte.
Direzione autostrada fino a Playa des Ingles, dove usciamo e prendiamo la statale GC 520 in direzione Fataga.
Dopo 10 chilometri troviamo un Mirador (punti di vista panoramici) dove a sud si vedono le meravigliose dune di Maspalomas e a nord la strada che ci porterà a San Bartolomè di Tirajana e poi fino a Fataga.
Ci accompagnano una serie di palme e un paesaggio surreale.
Ayacata è il paese dove sostiamo per un caffè; purtroppo la strada è interrotta per Tejera e quindi ci fanno deviare per La Culata fino a Cruz de Tejera.
Peccato, perché abbiamo perso circa 15 km di strada da curve e tornanti da prima e seconda; in ogni caso la deviazione si rivelerà altrettanto piacevole.
Pranzo a Cruz della Tejera dove si può vedere Tenerife quando la giornata lo consente: logicamente noi siamo "diversamente fortunati, perché becchiamo una giornata senza vento e con umidità e così non vediamo un bel niente.
Per contro per tre piatti di porcellino da latte, patate e birra ci alleggeriscono di ben 100 euro.
Si riparte in direzione di Vega di San Marco, Valsequillo e Telde per poi riprendere la solita autostrada che ci porterà fino a Puerto Rico.
Stranamente tutte le volte che passiamo nella zona dell'aeroporto ci sembra di entrare in un forno ed il vento diventa veramente forte: per fortuna che è a favore: difatti in quel tratto le nostre motorette viaggiano a 200 km/h con un filo di gas.
Il giorno seguente ci dirigiamo verso l'aeroporto, l'uscita è quella per Carnizal dove prendiamo la strada C 815 in direzione Santa Lucia.
Sbaglia strada e prendiamo per Terissas, ritorniamo indietro e facciamo quella giusta; notiamo che ci sono già parecchie persone accampate ai lati della carreggiata: dì li a poco la strada verrà chiusa perché ci sarà un Rally.
Arriviamo a Santa Lucia per un caffè e per far riposare le chiappe al Guescio, purtroppo la GS 650 ha la sella veramente dura.
Per fortuna oggi ci sono solo 27 gradi e si viaggia bene.
Proseguiamo ed arriviamo ad Acayata dove il giorno prima ci eravamo fermati per la sosta caffè.
Il pranzo è in compagnia di un pullman di tedeschi che chiede con insistenza il ghiaccio nel vino rosso…
Noi ogni tanto allunghiamo dei pezzetti di pane ai dei lucertoloni che sembrano dei varani (sono lunghi circa 30 cm!) e che si avvicinano ai tavoli senza paura.
Si riparte per arrivare al bivio della strada che ci porterà a Mogan.
Qui si arriva all'apoteosi del viaggio.
Un misto tra i nostri passi del Gavia e dello Stelvio con due differenze: traffico praticamente nullo e asfalto drenate in perfetto stato.
Percorriamo ogni metro di questa strada come si gusta una coppa di gelato leccando anche il cucchiaino.
Arriviamo a Mogan, Port Mogan e poi 15 km di strada costiera sul mare, quasi da far invidia alla costiera Amalfitana.
Oggi è la festa dei lavoratori.
Sveglia per Jogging, come sempre Sgracchio alza il dito e rimane a dormire.
Quindi facciamo il summit su dove andare oggi: io propongo su al Nord, San Brigida/Arucar/ Teror ma il Guescio ha voglia di mangiare il pesce buono ad Agaete e rifare quella meravigliosa strada a picco sul mare.
Come dargli torto?
Alle 17.00 riconsegniamo le moto a Patrick e raggiungiamo l'albergo.
Doccia, cena e un'oretta di sonno, alle 02.00 siamo in aeroporto per il ritorno a casa.
Inutile dire che i 4 giorni sono volati: 850 km di strade che ce le sogneremo per l'intero inverno, tutto è andato per il verso giusto, moto, posto, strade, cibo.
L'unica pecca? Forse la prossima volta prenderemo una Panda a noleggio perché il costo dei taxi ha inciso per quasi 180 euro.
Gran Canaria, Hasta el proximo año!
Sveglia per Jogging, come sempre Sgracchio alza il dito e rimane a dormire.
Quindi facciamo il summit su dove andare oggi: io propongo su al Nord, San Brigida/Arucar/ Teror ma il Guescio ha voglia di mangiare il pesce buono ad Agaete e rifare quella meravigliosa strada a picco sul mare.
Come dargli torto?
Alle 17.00 riconsegniamo le moto a Patrick e raggiungiamo l'albergo.
Doccia, cena e un'oretta di sonno, alle 02.00 siamo in aeroporto per il ritorno a casa.
Inutile dire che i 4 giorni sono volati: 850 km di strade che ce le sogneremo per l'intero inverno, tutto è andato per il verso giusto, moto, posto, strade, cibo.
L'unica pecca? Forse la prossima volta prenderemo una Panda a noleggio perché il costo dei taxi ha inciso per quasi 180 euro.
Gran Canaria, Hasta el proximo año!
Gran Canaria Tour 2010
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