Sicilia
Da Sciacca ad Agrigento
Un itinerario di 173 chilometri nei tratti più belli della costa siciliana tra boschi e spiagge solitarie, alla scoperta di una terra che è stata fiorente ai tempi dei Greci e che nei secoli si è sempre più spopolata. Rimanendo, però, incontaminata
Articoli correlati : I dintorni di Sciacca
È uno dei tratti più belli della costa della Sicilia: i rilievi giungono sino al mare con alte scogliere di roccia bianca mentre intorno agli estuari dei fiumi si aprono lunghe spiagge incontaminate alle spalle delle quali si estendono boschi di pini e aree protette.
Il nostro itinerario si avvia da Sciacca, un'antica e bella città costruita su una collina dominante il mare. Si lascia Sciacca percorrendo la costiera N115 che è un continuo salire sui rilievi e scendere nel letto dei fiumi che sboccano a mare, senza mai attraversare i paesi che sono tutti all'interno.
Dopo circa 25 km da Sciacca lasciate la N115 in direzione di Borgo Bonsignore e della Riserva naturale della foce del fiume Platani: potete passeggiare per sentieri ben segnati nel bosco della riserva che si affaccia sulla lunghissima (quasi 2 km) e solitaria spiaggia. Tornate poi sulla N115 e dopo altri 4 km girare nuovamente a destra seguendo le indicazioni per le rovine della città greca di Eraclea Minoa.
Posta in meravigliosa posizione su un promontorio alto sul mare, Eraclea fu fondata verso il VI sec. a.C. dai greci della vicina Selinunte e fu abitata sino al I sec. d.C. quando venne inspiegabilmente abbandonata. Si visitano i resti dell'abitato e del teatro e il piccolo museo che conserva reperti rinvenuti in loco ma più che le rovine è eccezionale il sito da cui si gode un vastissimo panorama sulla costa e sul bosco della riserva del fiume Platani.
Sotto la rupe di Eraclea, in una bella pineta, c'è un piccolo centro turistico: da qui si apre un'altra lunghissima spiaggia bordata dalla pineta, un altro posto fantastico per interminabili passeggiate sulla riva, bei bagni di mare e rilassanti dormite in pineta.
Si ritorna nuovamente sulla N 115 proseguendo in direzione Agrigento: dopo circa 4 km entrate nel paese di Montallegro e seguite la strada vecchia, più lenta e tortuosa rispetto il nuovo tracciato della N 115 ma evidentemente più panoramica e con tanti accessi al mare e a belle spiagge. Passate Siculiana, tornate sulla strada nuova ma dopo altri 4 km riprendete la strada vecchia che passa per Realmonte e raggiunge poi Capo Rossello, un altro impressionante promontorio di roccia bianchissima che si butta in un mare color turchese: ora la strada scorre vicinissima al mare offrendo splendidi panorami.
In breve arriverete a Porto Empedocle, il porto peschiero e mercantile di Agrigento: poco prima del centro abitato, nei pressi dell'hotel Madison si trova la spiaggia detta Cala dei Turchi, con una grande roccia bianca a gradoni, molto caratteristica; altre spiagge belle sono pochi km più avanti e quindi decidete voi cosa fare, se stendervi a riposare o andare a visitare i dintorni.
Agrigento fu fondata nel VI sec. a.C. da greci di Rodi e Creta, divenne una delle più importanti città della Magna Grecia e uno dei maggiori centri della Sicilia con i romani e poi con gli arabi e con i normanni. Restano monumenti di tutte le epoche ma il vero gioiello di Agrigento è la Valle dei Templi, un insieme di templi eretti nel V sec. a.C. dei quali è rimasto in piedi lo splendido Tempio della Concordia. Si chiama Valle dei Templi ma in realtà i templi sono eretti su un crinale fuori dalla città, in un luogo panoramico con vista sulla piana che termina nel mare: un consiglio è di visitare il sito appena aprono i cancelli (ore 8,30) in modo da evitare l’affollamento dei turisti e delle scolaresche scaricati dalle decine di pullman. Poco lontano, a Villaseta, si trova la casa natale di Pirandello nella quale è allestito un piccolo museo dedicato allo scrittore. Anche il centro storico di Agrigento merita una visita con le strette vie e i numerosi e interessanti edifici antichi: l’abbazia di S.Spirito (del sec. XIII, con il chiostro), la bella via S.Girolamo con vari palazzi settecenteschi,la Cattedrale e la chiesa di S.Maria dei Greci (sec. XIV).
Si riprende la strada costiera che porta al borgo di S.Leone per proseguire correndo accanto a una lunga spiaggia sinché la strada piega verso l’interno sino a raggiungere la N115 che imbocchiamo in direzione Gela-Siracusa: dopo circa 4 km si trova sulla sinistra l’imbocco di una strada minore che porta alla Ciavolotta, una delle tante miniere di zolfo che si trovano tra Agrigento ed Enna (altre miniere si trovano a Delia, Serradifalco e dietro la stazione di Campofranco).
Le miniere di zolfo si svilupparono nel corso dell’Ottocento raggiungendo il massimo della produzione nei primi anni del Novecento, per poi calare sino a scomparire negli anni Ottanta: è in queste miniere che i carusi, bambini a partire dai sette anni, venivano reclutati dai picconieri per trasportare il minerale dall’interno della miniera all’aperto.
Dopo aver dato uno sguardo a quanto resta della miniera e delle attrezzature produttive (si scavava il minerale a trecento metri sotto terra) si ritorna sulla N 115 sino a raggiungere Palma di Montechiaro, paese natale di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (autore del famoso romanzo “Il Gattopardo”, ambientato in Sicilia nella seconda metà dell’Ottocento: dietro alla bella chiesa barocca si trova il settecentesco palazzo Tomasi di Lampedusa). A circa 5 km da Palma si trova, su una scogliera a picco sul mare, il trecentesco castello di Palma, in posizione panoramica.
Lasciata Palma si prosegue seguendo la strada che si inoltra nell’arido entroterra, si passa Camastra e si raggiunge Naro, un’antica città dominata da un castello quattrocentesco e caratterizzata da numerosi palazzi e chiese barocche, tra le quali S. Salvatore e il Duomo normanno, in rovina.
Da Naro si prosegue in direzione Canicattì percorrendo una strada tortuosa tra le spoglie colline dove si percepisce una strana solitudine che nel passato doveva essere ben maggiore e più opprimente.
Poco prima di Canicattì si gira a sinistra imboccando la N 122 in direzione Agrigento, correndo prima per bei rettilinei e poi arrampicandosi sui versanti della Sella Monello e poi giù nella valle del torrente Iacono sino a raggiungere Favara, cittadina di origine araba, che conserva un castello quattrocentesco eretto dalla famiglia di Chiaramonte e la barocca Chiesa Madre. Si giunge quindi rapidamente ad Agrigento.
Sciacca: l’arrivo dei pescatori al porto, la città vecchia con I suoi monumenti e le botteghe della ceramica e del corallo.
Il parco naturale della foce del fiume Platani, con la bellissima pineta e la lunga spiaggia.
Agrigento: la visita alla Valle dei Templi e alla città vecchia. Un bagno alla spiaggetta Scala dei Turchi.
: la visita alle rovine della città greca e un bagno alla lunghissima spiaggia.
Capo Rossello (vicino Realmonte): le splendide scogliere bianche che si tuffano in un mare turchese.
Palma di Montechiaro: l’omonimo castello sulla scogliera a picco sul mare.
|
|
|
|
Sciacca
|
Imboccare la N115 in direzione Agrigento |
|
|
Bivio di Borgo Bonsignore
|
Svoltare a destra per Borgo Bonsignore |
25
|
20'
|
Borgo Bonsignore
|
Tornare al bivio sulla N115 |
2,5
|
3'
|
Bivio di Borgo Bonsignore
|
A destra in direzione Agrigento |
2,5
|
3'
|
Bivio per Eraclea Minoa
|
Svoltare a destra per Eraclea Minoa |
4
|
4'
|
Eraclea Minoa
|
Tornare al bivio sulla N115 |
3,6
|
5'
|
Bivio per Eraclea Minoa |
A destra in direzione Agrigento |
3,6
|
5'
|
Bivio per Montallegro
|
Entrare in paese e proseguire per Siculiana sulla strada vecchia |
4
|
4'
|
Siculiana
|
Riprendere la N 115 |
11,5
|
15'
|
Bivio per Realmonte |
A destra, entrare in paese, seguire la strada costiera |
4,5
|
6'
|
Porto Empedocle
|
Proseguire per la valle dei Templi |
9,5
|
15'
|
Valle dei Templi
|
Tornare indietro fino alla N115, attraversarla e proseguire dritto per Punta Akragas e Borgo S.Leone |
7
|
10'
|
Borgo S.Leone
|
Proseguire per la strada costiera fino all'innesto con la N115 |
3,8
|
6'
|
Innesto con la N115
|
Imboccare la N115 in direzione Gela |
8
|
12'
|
Bivio per Palma di Montechiaro
|
Svoltare a sinistra per palma di Montechiaro |
19
|
15'
|
Palma di Montechiaro
|
Entrare in paese e proseguire in direzione Canicatti' |
1,5
|
2'
|
Naro
|
Entrare in paese e proseguire in direzione Canicatti' |
16,3
|
20'
|
Bivio prima di Canicatti' |
Svoltare a sinistra per Agrigento sulla N122 |
11,6
|
15'
|
Favara |
Proseguire per Agrigento |
21,4
|
25'
|
Agrigento |
|
14
|
20'
|
TOTALE |
|
173,3
|
3 h 25'
|
Porto S. Paolo, largo S. Paolo 1 (al porto), tel. 0925 27982; dotato di bella terrazza sul porto è uno dei consigliabili ristoranti di pesce a Sciacca, circa 30 €.
Hostaria del vicolo, vicolo Sammartino 10, tel. 0925 23071: un altro ristorante dove si può apprezzare lo splendido pescato di Sciacca cucinato con cura in mille modi, circa 35 €.
Agriturismo Montalbano, via Montagna Ferraro 6, tel. 0925 80 154, a 10 km dal mare, appartamenti da 21 € a persona al giorno e piazzole tenda da 7,75 € al giorno.
Verdetecnica, via monte Kronio 22, tel. 0925 81 133, in un casolare tradizionale, coltivazioni biologiche, appartamento o camera doppia a 50 € al giorno.
Camping S.Leone, (borgo S.Leone) via Lacco Ameno, tel. 0922 41 61 21.
Villa Eos, contrada Cumbo, villaggio Pirandello, SS 115, tel. 0922 59 71 88, vicino al mare, con piscina.
Leon d’oro, viale Emporium 102, tel. 0922 41 44 00: un ristorante a gestione familiare in un antico casale del Settecento, cucina popolare siciliana, provate gli involtini di pecorino o tra I primi I maccheroncini di verdure a seguire con una grigliata mista di carne. Per finire una crostata all’arancia o un dolce al limone.
Torre Salsa, contrada Salsa, tel. 0922 84 70 74, agriturismo vicino al mare con appartamenti (da 413 € a settimana) e piazzole tenda.
Sciacca è famosa per le sue ceramiche, in corso Vittorio Emanuele ci sono tante botteghe artigiane, molte delle quali con annesso laboratorio di decorazione. Al numero 115, a breve distanza da piazza Scandaliato, c’è il negozio di Gaspare Cascio (tel. 0925 82829), un bravo ceramista che lavora nel cortile accanto: lui e la moglie sono cordiali e rispondono volentieri alle curiosità dei visitatori. Nel loro negozio si puo’ trovare anche qualche bella collana di corallo rosa di Sciacca, ormai raro.
Al porto si puo’ acquistare il pesce dai pescatori al loro rientro dalla pesca che avviene in genere in tarda mattinata. La ricchezza e la varietà del pescato di Sciacca è eccezionale. Una recente produzione artistica di Sciacca è la realizzazione di maschere in cuoio.
Le monache dell’abbazia di S.Spirito (via S.Spirito) preparano i tradizionali dolci di mandorle e il cuscuus, un dolce di cioccolato e pistacchio.
Abili artigiani realizzano in scala i templi di Agrigento con le scanalature e i dettagli delle colonne; altre produzioni artigianali agrigentine sono i carrettini siciliani in legno di diversa misura; strumenti musicali tradizionali prodotti in loco ed utilizzati dai gruppi folkloristici nelle loro esibizioni quali tamburelli, marramzani, bummuli, ciarameddi.
Qui si trova la più antica fabbrica della Sicilia e forse dell’Italia meridionale di campane, vecchia di quattro secoli, esse vengono ancora oggi realizzate con i sistemi e gli strumenti di allora. I Virgadamo, vecchi maestri artigiani, realizzano le campane partendo dalla progettazione, alla forma, alla fusione e alla rifinitura con elementi decorativi.
Attive anche le botteghe di ceramiche dove si realizzano bummuli, quartare, lemmi e cannate (contenitori di vario tipo di alimenti o liquidi) con l’argilla lavorata cotte inforno e e colorata con stagno fuso nei caratteristici colori giallo e verde con sfumature di cobalto tipici.
Qui gli artigiani confezionano con canne e vimini contenitori per il trasporto di prodotti agricoli, ceste, cappelli e borse; mentre le numerose ricamatrici che si tramandano l’arte da madre in figlia, realizzano a mano capi di biancheria soprattutto per il corredo matrimoniale.
Oltre che gli archi di pane di Pasqua che addobbano le vie del centro nel periodo pasquale, gli artigiani realizzano con materiale vegetale raccolto nelle campagne “i carteddi” ossia ceste e canestri di canne intrecciate.
La produzione artigianale è relativa alla lavorazione del cuoio per la realizzazione di selle, redini ed altri accessori.
In un antico forno e la sapiente tradizione tramandata da tre secoli si realizzano tegole e mattoni fatti a mano.
Vi sono esperti artigiani nel campo dell’intarsio su marmo e nella produzione di oggetti decorativi in tufo.
Gli artigiani perpetuano la produzione della bardatura e della realizzazione di finimenti dei coloratissimi e famosi carretti siciliani.
Legno di mandorlo stagionato e pelli sono le materie prime utilizzate dagli artigiani di Palma per realizzare “le ciaramedde” o zampogne siciliane, strumenti molto particolari che richiedono una complessa lavorazione che solo pochissimi artigiani ancora conoscono che assicurando il perpetuarsi di un’antica tradizione.
Piaggio - Piaggio Center, Lentini, via Ovidio 44, tel. 0925 82570
Aprilia Malaguti - Ribecca, via De Gasperi 29, tel. 0925 24 100
Officine generiche a Sciacca: Fazio, via Cremona 4, tel. 0925 84 205; Fisco, via De Gasperi 103, tel. 0925 25767; Marchese, via Madonna della Rocca 12, tel. 0925 902752
Moto Guzzi - Centro G., via Brucoleri 31/37, tel. 0922 596911
Kimko, MV Agusta, Cagiva, Huskvarna - Samoto s.r.l. ,Via Empedocle 41, tel. 0922 596899
Honda - Milazzo Alba, via Dante 168, tel.0922 595049
Piaggio - Piaggio Center Calo', via Imera 264, tel. 0922 525633
Officine generiche ad Agrigento: Burgio, via Papa Luciani 44, tel. 0922 27910; Di Matteo, via 25 aprile 1945 134, tel. 0922 20382
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.