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Manutenzione

Liquido refrigerante moto: cos’è e come usarlo

Marco Boni
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Liquido refrigerante moto: cos’è e come usarlo
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Liquido refrigerante moto: cos’è e come usarlo
Liquido refrigerante moto: cos’è e come usarlo

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Tra gli elementi che costituiscono la moto, l’impianto di raffreddamento è uno dei fondamentali per il corretto funzionamento del mezzo. È costituito dallo scambiatore di calore, liquido refrigerante e tubi, valvole e pompa che consentono la circolazione del liquido tra il radiatore e le pareti del motore. In questa guida vogliamo parlare del liquido di raffreddamento dalle sue tipologie, all’utilizzo per comprendere quale sia il più adatto alla propria moto.  

Cos'è il liquido di raffreddamento

Il liquido refrigerante è una miscela composta da acqua e glicole o glicerina in grado di resistere a rigide temperature per evitarne il congelamento.
La sua funzione principale, come anticipato, è quella di raffreddamento del motore; una volta arrivato in temperatura, la valvola termostatica attiva la pompa di circolo mettendo in moto il ciclo di funzionamento. Il liquido al suo passaggio assorbe il calore dalle pareti del cilindro, facendole raffreddare, per poi proseguire verso il radiatore che consente di disperdere il calore nell’ambiente e ridurre la temperatura del liquido di raffreddamento, pronto per un nuovo ciclo. Ma la funzione di raffreddamento non è l’unica: gli additivi aggiunti nella miscela, proteggono dalla corrosione dei componenti e i componenti in gomma in contatto. Inoltre, alcuni liquidi presentano anche additivi contro la corrosione elettrostatica, causata dai campi magnetici generati dagli elementi elettronici. Un discorso che comprende più le auto ma valido su alcuni modelli di moto. Nei periodi più freddi, il liquido di raffreddamento consente al motore di raggiungere la temperatura di esercizio più facilmente rispetto ai modelli di moto raffreddati ad aria. In realtà è merito di tutto l’impianto; la mancanza di lamelle e il circolo del liquido controllato, riducono la dispersione di calore nei primi momenti di marcia, aumentando la temperatura. Inoltre, il liquido ha degli agenti interni fluidificanti che evitano il congelamento a temperature sotto i 0°C.

Consigli per la manutenzione

Proprio perché uno dei fondamentali, è sempre bene controllare periodicamente il liquido di raffreddamento. Trovandosi sotto i valori indicati o in stato di deterioramento, potrebbero verificarsi aumenti delle temperature durante la marcia (che comportano la rottura di alcuni componenti o fusione del motore), corrosione dei materiali e la formazione di bolle d’aria indesiderate. Per verificare che sia a livello bisogna controllare la vaschetta di recupero del liquido di raffreddamento o il livello all’interno del radiatore, a seconda della moto. In ogni caso per farlo occorre aspettare che la moto si raffreddi; a temperature alte, la forte pressione all’interno dell’impianto fa fuoriuscire in maniera esplosiva il liquido dalla vaschetta o dal radiatore, con rischio di gravi ustioni.
Una volta raffreddata, si posiziona la moto su una superficie piana tenendola dritta o sul cavalletto centrale. Il livello all’interno della vaschetta deve essere tra le tacchette di minimo e massimo, meglio se verso il limite MAX. Mentre il radiatore deve essere completamente pieno, quindi fino al livello di chiusura del tappo. Se i requisiti non sono soddisfatti si passa al rabbocco (vedi il paragrafo sulle tipologie di liquido per scegliere quello più adatto al riempimento). In alcuni casi è necessario sostituire il liquido all’interno dell’impianto; operazione che si effettua in caso di manutenzione, solitamente dopo 20.000/30.000 km, a seconda della moto, o dopo due anni, oppure nel caso in cui il liquido ha un colore diverso dall’originale, dovuto a corrosioni o rotture all’interno del motore. Nel secondo caso, ad esempio in caso di rottura della fascia della testata, naturalmente occorre prima riparare il motore.
Per eseguire il cambio del liquido, bisogna innanzitutto scaricarlo completamente, staccando i tubi più bassi dal radiatore. Una volta svuotato, si riempie l’impianto correttamente fino ai livelli massimi e si fa girare il motore per qualche minuto. Questo serve a mettere in circolo il liquido di raffreddamento ed eliminare le bolle d’aria. Infine, si ricontrolla il liquido e si effettua un ulteriore rabbocco se necessario.

In caso di rabbocco, alcuni liquidi refrigeranti di diverso colore sono compatibili tra di loro fino a una miscela del 10%

Quale liquido refrigerante scegliere

La scelta del liquido di raffreddamento non è arbitraria, bensì sono molti i fattori che la influenzano. La prima cosa da fare è controllare il libretto di manutenzione della moto, in cui vengono specificati quali liquidi utilizzare a seconda del motore.
Siamo abituati a vedere liquidi di raffreddamento di colore diverso che le case produttrici rendono più facilmente identificabili, ma anche due liquidi dello stesso colore potrebbero avere specifiche variabili, come le temperature di esercizio. Se la scelta è tra due modelli, la scelta può essere fatta a seconda della zona in cui si abita, l’utilizzo giornaliero della moto o la tipologia di moto (stradale, fuoristrada, ecc…). In generale bisogna fare riferimento alle sigle G11, G12, G12+, G12++ e G13. Scegliere poi un liquido refrigerante di qualità può fare la differenza a lungo andare per quanto riguarda la manutenzione. Per controllare la qualità bisogna verificare la presenza del certificato ASTM, società che effettua test di controllo a cui tutte le case fanno riferimento. Inoltre, non tutti i liquidi superano i test allo stesso modo, e per capirne la differenza fondamentale si osserva l’efficienza ad alte temperature, valore fondamentale per un liquido di buona qualità. In caso di rabbocco il discorso è un altro. La cosa migliore sarebbe farlo con lo stesso liquido già presente nell’impianto, ma in caso di necessità si può ricorrere anche ad altre tipologie.
La maggior parte dei liquidi sono compatibili tra loro, solo in alcuni casi come rosso/verde e rosso/blu gli agenti interni potrebbero reagire producendo un composto molto denso che rovinerebbe tutto l’impianto.
In altri casi si può eseguire un rabbocco del 10% e solo per certe combinazioni di liquidi si può avere una perdita, in parte, di protezione alla corrosione ma senza danni all’impianto. In una situazione di emergenza invece si può ricorrere all’acqua per un rabbocco. Operazione normalmente sconsigliata perché provoca la formazione di calcare che può andare a intaccare soprattutto la pompa del liquido di raffreddamento, ma accettabile per rientrare da un giro. In ordine, dalla soluzione migliore alla peggiore, si può utilizzare acqua demineralizzata o distillata, acqua minerale o acqua del rubinetto. In ogni caso, se non per brevi periodi o per rabbocchi minimi, conviene, quando possibile, sostituire con il liquido di raffreddamento adatto tutta la miscela per evitare incrostazioni.

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