Burocrazia
Euro5: tutte le novità in arrivo per moto e scooter
La nuova normativa riguarderà tutti i modelli immatricolati dal 1 gennaio 2020. Noi vi spieghiamo come cambia. A cominciare da una nuova spia sul cruscotto
Motori meno inquinanti, maggiore complessità tecnologica, una sensoristica di bordo inedita: l’Euro5, che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2020 per tutti i ciclomotori e motocicli di nuova immatricolazione, rappresenta un’autentica rivoluzione, qualcosa che ha paragoni solo col passaggio che c’è stato tra l’Euro2 e l’Euro3. Vediamo in cosa consiste.
Diagnostica di bordo
La diagnostica di bordo (che si sintetizza nell'acronimo OBD, ossia On Board Diagnostic) esiste già nell'Euro4 ma in forma molto blanda: i sensori si occupano solo della “circuit continuity”, ossia del corretto funzionamento di sensori e attuatori. Con l'Euro5 si passa alla OBD2: la diagnostica dovrà segnalare eventuali guasti che alterino le emissioni nocive. Il tutto si concretizza per l’utente con l’arrivo sul cruscotto di una nuova spia (tecnicamente si chiama MIL, malfunctional indicator light).L’Euro5+
L’Euro5 entrerà in vigore in due passaggi distinti. All’Euro5 seguirà infatti nel 2024 l’Euro5+. Con questa fase la OBD2 dovrà monitorare le emissioni inquinanti anche all’altezza del catalizzatore (procedura che, se entrata subito in vigore, avrebbe creato troppi problemi ai produttori di scooter, per cui prevedere l’inserimento di tali sensori sarebbe stato troppo impegnativo e oneroso). Ma soprattutto con la Euro5+ scatterà l’obbligo per tutti i costruttori di effettuare la prova di impatto ambientale del motore. Si tratta di un test da effettuare in pista e che controlla realmente il deterioramento delle emissioni del propulsore (e di durata variabile da 11mila a 35mila km a seconda della cilindrata delle moto). Per i prossimi tre anni il costruttore ha la facoltà di usare un modello matematico in cui applicare i cosiddetti “fattori di deterioramento” ai propri motori, semplicemente simulandone l’uso. Inoltre il WMTC, ovvero il World Motorcycle Test Cycle, sarà più severo: alle norme esistenti per l'omologazione saranno aggiunti alcuni requisiti, come quello delle emissioni zero all'altezza del basamento del motore (il cosiddetto Test type 3) e il test sulle emissioni evaporative (al livello del serbatoio).
