Burocrazia
Revisione moto 2024: quanto costa e come funziona
Si fa dopo 4 anni dalla prima immatricolazione e successivamente ogni due. Ecco tutti i controlli a cui moto e scooter vengono sottoposti nel corso della revisione periodica e quali sono i possibili esiti
"Deve fare la revisione? Aspetti fuori". E dopo 10-15 minuti, torna da noi il tecnico dell’officina restituendoci le chiavi della nostra moto o scooter, con la carta di circolazione aggiornata. Che cosa succede al veicolo in quei momenti è, per molti un segreto. Ma che cosa avviene durante una revisione?
Il costo della revisione moto se effettuata in Motorizzazione (78,75 nelle officine autorizzate)
COSA DICE LA LEGGE
La revisione periodica dei veicoli a motore è disciplinata dall’articolo 80 del codice della strada. Va effettuata a quattro anni dalla prima immatricolazione e successivamente ogni due; chi circola con un veicolo non revisionato è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa piuttosto salata, da 173 a 695 euro. Preposto alla revisione è il personale delle direzioni provinciali della Motorizzazione Civile o, in alternativa, a soggetti privati o consorziati regolarmente iscritti alla camera di commercio nell’elenco delle imprese di autoriparazione, che ottengono una concessione da parte della Motorizzazione. Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti stabilisce poi il costo della revisione, che è di 45 euro se effettuato in Motorizzazione, e di 78,75 euro in caso di officina autorizzata.
COME FUNZIONA LA REVISIONE
La prima parte della revisione di un motociclo occupa pochi minuti ed è amministrativa: il revisore controlla il libretto e che i dati riportati su di esso corrispondano a quelli inseriti sui database del sistema informatico della Motorizzazione. Segue poi l’ispezione identificativa della moto: il numero di telaio riportato sul veicolo, ad esempio, deve corrispondere con quello presente sul documento di circolazione. Poi viene controllato il veicolo: stato degli specchietti, dei proiettori luminosi, e via discorrendo. Una qualunque irregolarità in questo senso blocca il buon esito della procedura. Il veicolo viene così bollato con la dicitura “revisione da ripetere”. Seguono poi i test che misurano i livelli di gas inquinanti.
La moto viene accesa e una sonda collegata a un computer viene inserita nello scarico per un minuto-un minuto e mezzo. Per la stragrande maggioranza dei motocicli in circolazione è necessario restare sotto il livello di 4,5 di CO al regime di giri minimo del motore. Segue poi la prova di frenatura (che in officina viene ripresa dalla telecamera, come prevede il protocollo MCTCNet2): la moto viene spostata su un banco dinamico a rulli, dove viene pesata. Da questa misura si verifica anche il corretto bilanciamento del peso sui due assi. Una morsa blocca prima la ruota anteriore, mentre l’addetto alla revisione azione il freno posteriore; l’operazione viene poi ripetuta sulla ruota davanti, bloccando quella dietro. Infine viene effettuata la prova di rumorosità del clacson: viene rilevata usando un fonometro posizionato 7 metri davanti alla moto, e l’avvisatore acustico deve avere un suono non inferiore ai 93 decibel.
I possibili esiti di una revisione: "passato", "da ripetere" o "sospeso"
GLI ESITI
La revisione può avere tre esiti. Se tutte le prove vengono superate, l’addetto inserisce i dati nel cervellone, che poi genera l’etichetta da apporre sul libretto di circolazione. La revisione è quindi regolare e il veicolo può circolare fino alla scadenza della revisione successiva. Con esito “ripetere” il veicolo può circolare per 30 giorni, entro i quali il veicolo dovrà essere sottoposto a nuove verifiche; però non può andare all’estero o autostrada, e deve circolare con a bordo il libretto di circolazione e la specifica dichiarazione dell’officina, in cui si specifica i motivi della ripetizione della revisione. Infine la revisione può dare come esito “sospeso”. In questo caso il veicolo non può circolare, fatto salvo per essere condotto all’autofficina per le necessarie manutenzioni e per tornare presso il centro di revisione, dove sarà sottoposto nuovamente a verifiche. L’esito “sospeso” viene di solito attribuito per anomalie riguardanti la sicurezza e l’inquinamento.
LA PROVA IN PIU'
Le moto che fanno la revisione in una sede della Motorizzazione devono anche affrontare il test fonometrico allo scarico. Un fonometro viene posizionato a 50 centimetri dalla marmitta, a un’altezza oscillante tra il metro e il metro e 20 centimetri. Il motore viene poi fatto andare al numeri di giri indicato sul libretto di circolazione in fase di omologazione. I dati fonici devono corrispondere a quelli indicati sul libretto, affinché la prova sia superata. “In officina quasi nessuno esegue questa prova – dice Domenico Leo Minniti – perché la norma europea prevede che sia fatta a discrezione dell’operatore”.
COSA CONTROLLARE PRIMA DELLA REVISIONE
Prima di affrontare una revisione con la moto conviene controllare che il proprio veicolo non presenti difformità che impediscano il superamento della prova. Occhio quindi al portatarga, che deve essere posizionato secondo la direttiva specifica e non spostato o occultato a proprio piacimento.
La moto inoltre deve essere dotata del catadiottro posteriore (che è elemento fondamentale di omologazione e non deve essere rimosso), mentre gli specchietti retrovisori devono sia essere presenti, sia - soprattutto - omologati per la circolazione. Ovviamente anche l’impianto di scarico, se non è originale, deve essere omologato per la moto sulla quale è montato.
Infine, è necessario prestare attenzione a freni e comandi. Leve spezzate o incurvate, che non permettono la corretta impugnatura, oltre a rappresentare un rischio di lesioni a causa degli spigoli taglienti, pregiudicano il buon esito della revisione. Allo stesso modo, conviene sostituire pedane rotte o piegate (danneggiamenti, questi, piuttosto comuni in seguito a una caduta).
Una delle principali omissioni dei motociclisti che si recano a fare la revisione riguarda il certificato di omologazione del sistema di scarico per verificare la compatibilità veicolo/scarico, nel caso in cui sia stato sostituito quello di serie. Il certificato (che talvolta può essere anche in formato tessera) deve essere obbligatoriamente portato dal motociclista che ha effettuato la modifica non solo al momento della revisione (pena il mancato passaggio della stessa), ma deve essere sempre tenuto assieme ai documenti della moto e mostrato in caso di un eventuale controllo da parte delle forze di polizia.
LA REVISIONE DEI CICLOMOTORI
La revisione dei ciclomotori è leggermente più complessa. È infatti prevista una prova di velocità dinamica da effettuare al banco, per controllare che non superi i 45 km/h previsti dalla legge. La complessità è maggiore per i veicoli a tre o quattro ruote (ad esempio, l’Ape 50): in questo caso bisogna testare la funzionalità del freno di stazionamento. Inoltre, durante la prova dinamica, questo tipo di veicoli deve essere opportunamente legato con cinghie per evitare che sbandi.
LA REVISIONE NELLE MOTO D'EPOCA
La revisione della moto d’epoca, ovvero di veicolo dotato di certificato di interesse storico, deve essere eseguita con cadenza biennale. Se il mezzo è stato costruito prima del 1 gennaio 1960, è obbligatorio che esso venga revisionato in motorizzazione. Le moto storiche hanno ovviamente limiti ben diversi. Basti pensare che le moto ante 1960 non devono fare il controllo delle emissioni inquinanti, mentre per quelle successive a questa data vengono verificate le emissioni di Co2, con livelli differenziati a seconda della data di immatricolazioni. Differenti anche i test fonometrici per il clacson (fonometro posizionato a 30 metri, livello sonoro non inferiore a 80 dB, mentre per i motocicli di cilindrata fino a 125 cc il livello non dev’essere inferiore a 70 dB) e per le emissioni rumorose allo scarico (fonometro a 7 metri dalla marmitta, valori limite di 87 dB per motocicli 2T fino 200 cc, 90 dB per motocicli 4T fino 200 cc, 92 dB per tutti gli altri motoveicoli).
REVISIONE SCADUTA: COSA SI RISCHIA E LE SANZIONI
L'articolo 80 del Codice della Strada prevede per la mancata revisione una sanzione amministrativa che varia dai 173 ai 694 euro: gli importi si raddoppiano in caso di revisione omessa per più di una volta. In più, è disposto il divieto di circolazione della moto fino a revisione effettuata (con esito positivo).
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