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Moto e scooter: come cambia il mercato delle assicurazioni in Italia

Marco Gentili il 16/04/2018 in Assicurazioni Moto

Nonostante la forbice tra grossi centri e province continui a crescere, si registra ancora un calo delle tariffe. Dal 2013 è ormai una costante. Ma quanto durerà ancora?

Moto e scooter: come cambia il mercato delle assicurazioni in Italia

Il segno meno ormai è una costante: dal 2013 a oggi i premi assicurativi di motocicli e ciclomotori sono andati tendenzialmente a ridursi. Le statistiche parlano chiaro: -4,4% 2014 su 2013, -1,9% nel 2015 e 2016, -0,9% nel 2017, -0,4% lo scorso anno. E la consueta maxi rilevazione di Dueruote sui prezzi della RC Moto (comprese le coperture furto e incendio) che potete leggere nelle prossime pagine (e su dueruote.it) conferma questa tendenza. Già, ma fino a quanto durerà questa lenta ma costante flessione delle tariffe? La riduzione dei prezzi, almeno in linea generale, è sempre meno costante per i motocicli e tende allo zero. Addirittura per i ciclomotori, dopo un calo promettente, già da due anni le tariffe RC sono in rialzo (+0,3 e +1,5%). In questo ha sicuramente influito il calo drastico delle vendite di questa tipologia
di veicoli.


Certo, ancora oggi in Italia la questione della residenza costituisce un problema reale. Prendiamo alcuni esempi a caso, legati alla RC Moto: a parità di profilo tariffario, la scooterista 20enne con l’Honda SH125 (profilo 1, nelle tabelle) a Roma spende 1.205 euro, a Frosinone 666; il cinquantenne che sottoscrive una nuova polizza con una BMW R 1250 GS (profilo 8) a Firenze spende 154 euro, a Grosseto 101; la trentenne in prima classe di merito che assicura una Triumph Tiger 800 (profilo 6) a Bari spende 385 euro, a Brindisi 283.

Stare in provincia premia i residenti, stare nelle grandi città penalizza anche i motociclisti virtuosi. L'apertura di Ania però fa ben sperare in un futuro in cui, nella definizione del profilo tariffario, la geografia non sia l’unico parametro. L’IVASS, istituto di vigilanza sul mercato, è stata chiara: bisogna trovare un sistema più efficiente, un’alternativa al bonus/malus e al problema della residenza. In futuro anche lo stile di guida inciderà sulla composizione della tariffa. E quel segno meno davanti ai premi continuerà a essere sempre più marcato.

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