Caschi
Allacciatura casco a doppio anello: cos'è e come funziona
Scopri su Dueruote.it come funziona il sistema di allacciatura del casco con cinturino a doppio anello, come si utilizza, quali sono i suoi vantaggi e le possibili alternative in commercio
Il gesto di indossare e allacciare il casco per noi motociclisti è parte importante di quel “rito della vestizione” che spesso ci fa sembrare guerrieri pronti a scendere in battaglia. Naturalmente guidare una moto non ha alcuna analogia con la guerra ma l’attenzione che si deve porre alla scelta dell’abbigliamento tecnico è fondamentale per preservare la nostra sicurezza esattamente come lo è per i soldati. E il casco è senza dubbio uno degli elementi più importanti e necessita una valutazione ponderata e molto attenta.
A cominciare naturalmente dalla vestibilità visto che il casco deve calzare comodamente senza stringere in nessun punto della testa ma allo stesso tempo deve rimanere fermo una volta indossato. Intanto perché una volta in velocità non deve assolutamente sollevarsi per effetto della pressione del vento, rimanendo confortevole, ma soprattutto perché in caso di un eventuale impatto per lavorare al meglio deve muoversi il minimo possibile sulla testa del pilota.
CHIUSURA A DOPPIO ANELLO: COME FUNZIONA
Grande attenzione va poi posta all’allacciatura del cinturino sotto al mento. Sul mercato troviamo due tipi di allacciatura: quella a doppio anello, o doppia D, e quella micrometrica. Tutti i caschi a vocazione racing o sportiva utilizzano la chiusura a doppio anello mentre nella gran parte degli altri segmenti, jet, touring o crossover, troveremo cinturini con chiusura micrometrica. La chiusura a doppio anello presenta alcuni vantaggi e segnaliamo essere quella obbligatoria in buona parte dei circuiti nel caso si decidesse di andare a girare in pista. A cominciare dal suo livello di sicurezza.
Questo tipo di allacciatura infatti scongiura al 100% eventuali allentamenti in caso di impatto permettendo al cinturino di rimanere saldo sotto al mento del pilota. Nel caso poi di uno sfortunato incidente i soccorritori valuteranno se sia possibile slacciare il cinturino senza impartire alla testa del pilota movimenti pericolosi certi che l’apertura funzionerà senza alcun rischio di bloccaggio. Anche nell’eventualità si renda necessario il taglio del cinturino sotto al mento del pilota ci sarà da tagliare la sola fettuccia di nylon senza ingombranti chiusure in polimero di plastica.
Un altro vantaggio della chiusura ad anello e quello di poter regolare con facilità il cinturino anche in presenza di eventuali sottocaschi che coprono anche il collo, golette invernali o colli della giacca particolarmente ingombranti permettendo sempre una regolazione “di fino” della tensione. Perfetto direte voi.
Si, anche se effettivamente bisogna prenderci un po’ la mano all’inizio perché, specialmente con guanti pesanti, far passare facilmente la fettuccia tra gli anelli richiede un minimo di apprendistato. E se capita una giornata in cui indossiamo e leviamo il casco frequentemente la chiusura a DD richiede un po’ di tempo in più ed è leggermente più laboriosa.
CHIUSURA MICROMETRICA: L'ALTERNATIVA
Ecco perché il cinturino con regolazione micrometrica è un’ottima soluzione per tutti quei caschi che non sono specificatamente orientati all’uso racing. Fornisce lo stesso livello di sicurezza, ci sono naturalmente le omologazioni a garantirlo, risultando però più pratica ed intuitiva nell’utilizzo. A maggior ragione con i guanti indossati.
Una volta regolata la fibbia a monte della chiusura, per permettere al cinturino di aderire correttamente al mento del pilota una volta chiuso, risulta facile far scorrere la “femmina” nel “maschio” con un movimento che si può eseguire anche con una sola mano. Stesso discorso quando si deve rilasciare la chiusura, gesto che anche in questo caso si può essere eseguire facilmente con una sola mano e con i guanti indossati.
L’unica controindicazione del cinturino a chiusura micrometrica è che si tratta a tutti gli effetti di un meccanismo meccanico che, per quanto sia sottoposto a decine di cicli di test di chiusura e apertura dalle case produttrici, non è escludibile al 100% che possa incappare dopo un intenso uso ad un malfunzionamento. E che nel caso di un malaugurato incidente possa risultare più complicato da ritenere. Oltreché non essere ammesso per la guida in pista.
CASCO SEMPRE BEN ALLACCIATO!
Concludiamo ricordandovi prima di tutto di allacciare sempre il casco, anche per brevissimi trasferimenti. Non siamo certo gli unici a vedere spesso in giro motociclisti con il cinturino penzolante sul collo. Prestando attenzione che il cinturino sia sufficientemente aderente sotto il mento e che non possa in nessun modo sfilarsi verso l’alto. Non deve però essere allo stesso modo eccessivamente stretto lasciando la possibilità di muovere la testa in tutte le direzioni senza dare al pilota la sensazione di una pressione eccessiva.
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